L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

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Attraverso un mix tra tecniche di ricerca di tipo qualitativo 2 e quantitativo (applicate ai dati amministrativi resi disponibili da Regione Lombardia) è stato possibile approfondire potenzialità e limiti di alcune delle principali politiche di welfare predisposte da Regione Lombardia nel corso della VII Legislatura (2005-2010). 8.2. Il sistema di contrasto alla povertà in Lombardia Cercare di ricostruire l’insieme delle politiche pubbliche che compongono, a tutti i possibili livelli di governo, il sistema di contrasto alla povertà del nostro Paese costituisce un lavoro tutt’altro che semplice. La mancanza di una misura di safety net (tanto a livello nazionale, quanto regionale), parallelamente alla mancata definizione dei livelli essenziali delle presentazioni e, in contemporanea, alla maggiore autonomia acquisita nel tempo dai sistemi di governo territoriali (Regioni in primis), hanno contribuito, nel tempo, a rendere sempre più frammentato ed eterogeneo il sistema di contrasto alla povertà in Italia. Di fronte a un sistema con siffatte caratteristiche per individuare le politiche pubbliche in questo specifico ambito di policy è necessario concentrare primariamente il focus dell’analisi su quegli interventi che, dal punto di vista delle finalità e/o del target di riferimento, maggiormente intercettano la popolazione in condizione di povertà. In generale, gli interventi predisposti a livello regionale “si caratterizzano per un’estrema eterogeneità, per tipologia, per destinatari a cui si rivolgono, per entità degli stanziamenti, e per una forte polarizzazione tra un’assistenza economica tout court, decisamente prevalente, e percorsi di inserimento sociale e lavorativo di categorie molto marginali” (Mesini e Dessi, 2011, p. 376). Con riferimento specifico al caso lombardo, il sistema di contrasto alla povertà assume all’interno della programmazione regionale una funzione prevalentemente di tipo riparativo (Mesini e Dessi, 2011) oltre che residuale, articolandosi intorno a un ventaglio molto ampio di interventi che intercettano l’ambito delle politiche per la famiglia, la casa, i trasporti, il diritto allo studio, il lavoro e la formazione professionale, il sostegno e la promozione del ruolo del privato sociale, la conoscenza e la misurazione del fenomeno (tabella 8.1). 2 La parte di analisi qualitativa ha riguardato sia la conduzione di apposite interviste semi-strutturate con alcuni dei principali stakeholder coinvolti nel processo d’implementazione degli interventi presi in esame (dirigenti e funzionari regionali, sindacati, Anci Lombardia, funzionari dei singoli Comuni); sia l’analisi degli atti amministrativi di riferimento. 174
Tabella 8.1 - Politiche promosse da Regione Lombardia, che rientrano nel contrasto alla povertà per ambito di intervento, anno 2009 Diritto Promozione Conoscenza e Famiglia Casa Trasporti allo Lavoro ruolo privato misurazione del studio sociale Politiche regionali di intervento contro la povertà fenomeno Carta attraverso la Istituzione Buono Famiglia Fondo Sostegno Affitti Regione del Trasporto Dote Scuola Dote Lavoro promozione dell’attività di recupero e dell’Osservatorio Regionale sull’Esclusione Sociale (CRT) distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale (ORES) Voucher Contributo Dote sociale Buono sociale I° Casa Formazione Considerato l’ampio ventaglio degli interventi che, almeno sulla carta, insistono su questo tema, il focus dell’analisi è stato concentrato su alcuni di questi, selezionati sulla base di due criteri. In primo luogo sono state prese in esame le misure che maggiormente intercettano il contrasto alla povertà materiale dal punto di vista delle finalità, oppure del target di riferimento. In secondo luogo, la selezione è avvenuta in base al ruolo che ciascuno degli interventi presi in esame ha ricoperto all’interno della programmazione regionale. Nello specifico, si è cercato di distinguere tra misure a carattere strutturale-continuativo, e misure sperimentali oppure di riforma di un determinato comparto della programmazione regionale. Attraverso i criteri sopra evidenziati sono quindi stati selezionati quattro interventi sui quali è stata condotta l’analisi di processo: a partire dal Buono Famiglia, tipica misura di sostegno al reddito, sono stati selezionati interventi che ricadono nell’ambito delle politiche per la casa (Fondo Sostegno Affitti e Contributo Prima Casa), fino a considerare quelli rientranti nell’ambito del diritto allo studio (Dote scuola). Di seguito viene riportata, con riferimento all’anno 2009 3 , una breve presentazione delle caratteristiche essenziali degli interventi analizzati. A. Buono Famiglia Misura una tantum a carattere sperimentale finalizzata al sostegno dei carichi di cura delle famiglie a basso reddito con tre o più figli a carico. Il beneficio del contributo è stato subordinato al possesso di requisiti legati all’ampiezza e alla condizione economica del nucleo familiare, oltre che allo stato di cittadinanza del richiedente. In particolare, il buono famiglia è stato riconosciuto ai nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti: - presenza di almeno tre figli minori a carico, di cui almeno uno in età 0-6 anni; 3 La decisione di concentrare l’attenzione sull’anno 2009 vuole essere coerente con la scelta effettuata nella parte di analisi quantitativa dei dati amministrativi degli interventi nella quale si considera il medesimo anno per ragioni legate alla completezza delle informazioni disponibili (par. 8.3.). 175
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Indice Introduzione e sintesi dei c
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