L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...
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Figura 3.4 - Composizione % degli uom<strong>in</strong>i assistiti per nazionalità.<br />
<strong>Lombardia</strong> anni 2008-2011<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
61,7 59,6 63,0 61,5<br />
38,3 40,4 37,0 38,5<br />
2008 2009 2010 2011<br />
Maschi italiani Maschi stranieri<br />
Fonte: elaborazione ORES su dati rilevati (Allegato 1)<br />
Gli importi percentuali forniti dagli enti sull’<strong>in</strong>cidenza dei s<strong>in</strong>goli sottogruppi anagrafici<br />
permette di calcolare anche la loro consistenza <strong>in</strong> valori assoluti (tabella 3.2).<br />
Tabella 3.2 - Numero degli assistiti per nazionalità e sesso 7 . <strong>Lombardia</strong>, anno 2011<br />
Totale assistiti Totale italiani Totale stranieri<br />
405.301 151.897 253.404<br />
Italiani Stranieri Maschi Femm<strong>in</strong>e Maschi Femm<strong>in</strong>e<br />
151.897 253.404 84.408 67.490 134.574 118.829<br />
Fonte: elaborazione ORES su dati rilevati (Allegato 1)<br />
La composizione degli utenti per fascia di età aggiunge un importante elemento<br />
<strong>in</strong>formativo per comprendere la struttura della povertà e (<strong>in</strong>direttamente) la tipologia<br />
degli aiuti richiesti agli enti; l’età degli assistiti ha <strong>in</strong>oltre ripercussioni dirette sulle<br />
modalità di <strong>in</strong>tervento e sulle competenze richieste ai volontari e ai professionisti<br />
utilizzati dagli enti.<br />
La composizione per classi di età è piuttosto differenziata tra gli utenti italiani e<br />
stranieri (di genere sia maschile sia femm<strong>in</strong>ile), risulta <strong>in</strong>vece sostanzialmente<br />
omogenea all’<strong>in</strong>terno dei due sotto<strong>in</strong>siemi, <strong>in</strong>dicando come <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di età non vi<br />
siano sostanziali differenze di genere, quanto piuttosto di cittad<strong>in</strong>anza (tabella 3.3).<br />
La classe di età meno numerosa (10,4% del totale) co<strong>in</strong>cide con quella più anziana,<br />
anche se non è dato di sapere quanto <strong>in</strong>cida su questa tendenza il m<strong>in</strong>or bisogno<br />
(quantomeno economico) e quanto l’esistenza di valide alternative istituzionali (almeno<br />
per gli italiani). Non va <strong>in</strong>fatti trascurato che il nostro sistema di protezione <strong>sociale</strong> è<br />
sostanzialmente concentrato sulla popolazione anziana che dunque gode, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />
relativi, di maggiore assistenza da parte dei servizi sociali pubblici e pertanto deve<br />
ricorrere <strong>in</strong> m<strong>in</strong>or misura al circuito privato-<strong>sociale</strong>. Per ragioni direttamente legate alle<br />
d<strong>in</strong>amiche migratorie e demografiche, i più anziani sono più numerosi tra gli <strong>in</strong>digenti<br />
italiani, con differenze contenute tra maschi e femm<strong>in</strong>e.<br />
7 Si veda la nota 6.<br />
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