L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

More documents

Recommendations

Info

2. Indagine campionaria di approfondimento 2.1. Definizione del campione e struttura dell’indagine L’obiettivo di tale monitoraggio consiste nell’indagare il fenomeno della povertà materiale nel territorio lombardo, attraverso un’indagine campionaria di tipo panel rivolta agli enti non profit che erogano servizi di aiuto a persone e famiglie povere in Lombardia. L’universo di riferimento Il questionario strutturato di approfondimento è stato somministrato nel mese di novembre 2011 ad un campione rappresentativo dei 1.773 enti censiti al primo gennaio. Le realtà intervistate afferiscono a filiere di aiuto eterogenee (Cooperative, Organizzazioni di Volontariato, Caritas, Conferenze San Vincenzo, etc.). Gli enti facenti parte dell’universo sono distribuiti in maniera eterogenea nel territorio regionale e differiscono fra loro soprattutto in termini di dimensione, misurata attraverso il numero di persone assistite nel corso dell’anno: si passa infatti da piccoli enti con pochi utenti (ad esempio le comunità d’accoglienza) a grandi realtà con centinaia di utenti all’anno (ad esempio le mense). La rappresentatività delle informazioni ha permesso delle stime non solo in merito alle caratteristiche dei fenomeni bensì anche in termini di numerosità degli assistiti al novembre 2011, consentendo un aggiornamento rispetto al dato censuario di inizio anno. Il disegno panel dell’indagine Uno degli obiettivi dell’indagine è quello di valutare l’andamento diacronico della povertà materiale, osservando i cambiamenti quantitativi e qualitativi, che avvengono di anno in anno all’interno dello stesso insieme di enti. Si è pertanto deciso di adottare un disegno di indagine che prevede, ogni anno, un campione trasversale degli enti in attività, formato per il 75% da enti identici all’anno precedente e per il 25% da enti estratti ex novo. Si realizza in tal modo un campione a rotazione: ogni anno un quarto del campione iniziale viene eliminato e sostituito. A regime, ogni sottogruppo di enti permane nella rilevazione per quattro anni, consentendo di ottenere sia stime trasversali (riferite al singolo anno) che longitudinali (riferite ai quattro anni). Il piano di campionamento L’indagine ha coinvolto complessivamente 281 enti 1 (campione trasversale 2011) estratti attraverso un piano di campionamento stratificato rappresentativo dell’universo di riferimento 2 . Per ragioni derivanti dalla distribuzione territoriale e dimensionale 1 Rispetto allo scorso anno c’è stato un tasso di mancata risposta più elevato, pertanto si è giunti ad una numerosità campionaria inferiore (erano 332 nel 2010). 2 A livello operativo per l’estrazione degli enti si è tatto uso della Tavola dei numeri casuali della Rand Corporation, che, a differenza dei numeri estratti dai software per computer che generano numeri pseudo - casuali, fornisce realmente numeri casuali. 194
dell’universo di riferimento si è deciso di utilizzare un piano di campionamento stratificato proporzionale, in modo da garantire nel campione la stessa distribuzione per territorio (provincia) e per classe dimensionale (numero di assistiti). Dall’incrocio della provincia (12 modalità 3 ) con la classe dimensionale (2 modalità: piccoli enti con meno di 50 persone assistite complessivamente nell’anno e enti medio - grandi con più di 50 assistiti) sono emersi 24 strati, in ognuno dei quali il numero di enti da intervistare rispetta le proporzioni presenti nell’universo. La proporzionalità per territorio e dimensione viene rispettata sia nel campione trasversale sia in quello longitudinale: non solo il campione complessivo bensì anche il quarto del campione che viene sostituito ogni anno rispetta le proporzioni dell’universo. Dei 281 enti intervistati nel 2011, 71 erano già stati intervistati nei tre precedenti anni, questi enti costituiscono quindi il campione longitudinale 2008-2011 4 . Il piano di campionamento definito e il numero di enti che si è stabilito di intervistare hanno permesso di commettere un errore campionario sulle stime complessive a livello regionale non superiore al 2,6% con una probabilità del 95% per il campione trasversale del 2011, e non superiore al 7% con una probabilità del 95%, per il campione longitudinale quadriennale 2008-2011. La distribuzione territoriale del campione Le due mappe sotto riportate presentano la distribuzione territoriale per comune dei 281 enti entrati a far parte del campione trasversale dell’indagine 2011 (figura A1.1) e dei 71 enti appartenenti al campione longitudinale del quadriennio 2008-2011 (figura A1.2). Come si è precedentemente detto, la distribuzione territoriale degli enti del campione per provincia è proporzionale a quella degli enti che costituiscono l’universo di riferimento. Figura A1.1 - Distribuzione territoriale per comune dei 281 enti appartenenti al campione tras versale dell’indagine 2011 Fonte: elaborazione ORES su dati rivelati 3 Rispetto al 2010 è stata aggiunta nella stratificazione la nuova provincia di Monza e Brianza. 4 Questi 71 enti rappresentano il 25% degli enti intervistati nel campione trasversale come previsto dal disegno panel a rotazione quadriennale. 195
Page 1 and 2:
L’esclusione sociale in Lombardia
Page 3 and 4:
L’ESCLUSIONE SOCIALE IN LOMBARDIA
Page 5 and 6:
Indice Introduzione e sintesi dei c
Page 7:
8.4. Le ricadute della governance s
Page 10 and 11:
- La dimensione territoriale della
Page 12 and 13:
accaduti: i problemi lavorativi ed
Page 14 and 15:
con una particolare pressione eserc
Page 16 and 17:
complessivo di assistiti non è dis
Page 18 and 19:
1.1.2. I servizi offerti dagli enti
Page 20 and 21:
provinciale abbia registrato un inc
Page 22 and 23:
Tabella 1.6 - Numero di enti per i
Page 24 and 25:
Cittadinanza La cittadinanza degli
Page 26 and 27:
1.2.2. Il punto di vista dei respon
Page 28 and 29:
Tabella 1.9 - Enti (% ) per categor
Page 30 and 31:
Tabella 1.10 - Usciti* dallo stato
Page 32 and 33:
A partire dai dati rilevati, di cui
Page 34 and 35:
Figura 1.7 - Distribuzione del nume
Page 36 and 37:
Anche con riferimento alla zona alt
Page 38 and 39:
2.1.1. Servizi erogati e forma giur
Page 40 and 41:
Caritas assorbono il 33,6% della di
Page 42 and 43:
mediamente con maggiore frequenza s
Page 44 and 45:
un approccio sussidiario ai bisogni
Page 46 and 47:
Figura 2.8 - Composizione delle ris
Page 48 and 49:
Figura 2.10 - Uscita dalla condizio
Page 50 and 51:
utenza e ai loro specifici bisogni:
Page 52 and 53:
Tabella 2.5 - Enti che dichiarano r
Page 54 and 55:
Figura 2.14 - Numero medio di opera
Page 56 and 57:
Figura 2.17 - Capacità degli enti
Page 58 and 59:
domanda pregressa e la loro capacit
Page 60 and 61:
forme” (3,5). Si tratta di tre ti
Page 62 and 63:
Figura 2.23 - Distribuzione degli e
Page 64 and 65:
Tabella 2.11 - Distribuzione incroc
Page 67 and 68:
Capitolo 3 Povertà temporanea e po
Page 69 and 70:
Come è già stato descritto nel pr
Page 71 and 72:
Figura 3.4 - Composizione % degli u
Page 73 and 74:
3.1.2. Le tipologie degli assistiti
Page 75 and 76:
Figura 3.7 - Distribuzione % degli
Page 77 and 78:
Figura 3.10 - Distribuzione % degli
Page 79 and 80:
Figura 3.13 - Andamento degli assis
Page 81 and 82:
Figura 3.15 - Andamento degli utent
Page 83 and 84:
Figura 3.17 - I principali eventi c
Page 85 and 86:
elazionali e lavorative. I percorsi
Page 87 and 88:
Figura 3.19 - Andamento dei senza f
Page 89 and 90:
Sulla transizione in uscita degli a
Page 91 and 92:
3.6. L’analisi longitudinale 2008
Page 93 and 94:
3.6.3. La variazione degli assistit
Page 95 and 96:
Tabella 3.14 - Distribuzione percen
Page 97:
pratica, di potenziare le reti di p
Page 100 and 101:
partecipato complessivamente 46 org
Page 102 and 103:
4.1.2. Livelli di istruzione e lavo
Page 104 and 105:
un altro 2,5% da coppie miste. Per
Page 106 and 107:
Tabella 4.3 - Distribuzione % dei c
Page 108 and 109:
Tabella 4.4 - Quota % dei casi fami
Page 110 and 111:
almeno una problematica, mentre l
Page 112 and 113:
Tabella 4.8 - Quota % di casi famil
Page 114 and 115:
Tabella 4.11 - Distribuzione % dei
Page 116 and 117:
4.3. Gli aiuti ricevuti In quest’
Page 118 and 119:
negli ultimi quattro mesi dell’an
Page 120 and 121:
economico, tuttavia esistono altre
Page 123 and 124:
Capitolo 5 Povertà assoluta in Lom
Page 125 and 126:
Figura 5.1 - Incidenza di povertà
Page 127 and 128:
“non povere”, ma soprattutto di
Page 129 and 130:
dell’ultimo anno ha visto leggerm
Page 131 and 132:
distinguono per un sensibile peggio
Page 133 and 134:
vuote e tratteggiate): le fasce d
Page 135 and 136:
8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0
Page 137 and 138:
In particolare si segnala la spesa
Page 139 and 140:
ESCLUSIVA DELLE FAMIGLIE POVERE Fig
Page 141:
In Lombardia le famiglie povere dev
Page 144 and 145: Negli ultimi anni anche l’Italia
Page 146 and 147: 2° Qualità della vita materiale:
Page 148 and 149: 2. infine nel paragrafo 6.3 vengono
Page 150 and 151: Infine in termini di “percezione
Page 152 and 153: Le famiglie senza bambini o giovani
Page 154 and 155: Figura 6.6 - Distribuzione percentu
Page 156 and 157: Come già specificato lo scorso ann
Page 158 and 159: emergenza, ma non guardano al fenom
Page 161 and 162: Capitolo 7 Figli, stili di vita, pe
Page 163 and 164: Genere Provenie nza Titolo di studi
Page 165 and 166: Figura 7.2 - Incidenza della povert
Page 167 and 168: Figura 7.4 - Percentuale di stranie
Page 169: 7.5. Conclusioni Con le analisi sop
Page 172 and 173: una serie di trasformazioni capaci
Page 174 and 175: Attraverso un mix tra tecniche di r
Page 176 and 177: - l’essere famiglia così come de
Page 178 and 179: Tabella 8.2 - Le politiche analizza
Page 180 and 181: 8.3.2. Quanti sono i poveri interce
Page 182 and 183: Buono Famiglia Prima casa Tabella 8
Page 184 and 185: della letteratura, l’aumento dei
Page 186 and 187: di un assetto di tipo burocratico,
Page 189: Allegati
Page 192 and 193: La selezione dei centri da includer
Page 196 and 197: Figura A1.2 - Distribuzione territo
Page 198 and 199: 9) Negli ultimi 12 mesi, quante son
Page 200 and 201: 21) Consideri ora soltanto gli stra
Page 202 and 203: 29) Rispetto al futuro, a parità d
Page 204 and 205: da semplificare il lavoro di inseri
Page 206 and 207: Lombardia Centri 1 206 Assistiti To
Page 208 and 209: Caratteristiche strutturali della d
Page 210 and 211: Figura A2.5 - Le caratteristiche qu
Page 212 and 213: Figura A2.7 - Le caratteristiche qu
Page 214 and 215: Stima della povertà materiale Figu
Page 217 and 218: Bibliografia Blangiardo G.C., Rimol
Page 219 and 220: Guerzoni L. (a cura di, 2008), La r
Page 221 and 222: Rhodes R. A. W. (1997), Understandi
Page 223 and 224: Osservatorio Regionale sull’Esclu
Page 225: Copyright © 2013 Éupolis Lombardi
show all

L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?