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L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

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Da ultimo, un ulteriore dato che conferma il legame tra strutturazione ed efficacia degli<br />

<strong>in</strong>terventi è il numero medio di operatori volontari e retribuiti presenti negli enti. Infatti,<br />

se il dato medio complessivo è 6,5, laddove l’efficacia è superiore al 10% (quota di<br />

usciti dalla condizione di bisogno) il numero medio di operatori sale a 7,9 e raggiunge<br />

quota 8,5 <strong>in</strong> presenza di una percentuale di fuoriuscita superiore al 20%.<br />

2.3. Le risorse disponibili e il ruolo dei volontari<br />

Tra le risorse di cui dispongono gli enti, i volontari nel corso dell’ultimo anno (2011)<br />

mostrano una d<strong>in</strong>amica molto vivace con tendenze opposte (tabella 2.4): il 26% degli<br />

enti dichiara che il loro numero è cresciuto negli ultimi dodici mesi, mentre il 14,8%<br />

afferma che essi sono dim<strong>in</strong>uiti.<br />

Tabella 2.4 - Variazione delle risorse per tipologia. <strong>Lombardia</strong>, 2011 (% di enti)<br />

In aumento Costante In dim<strong>in</strong>uzione Non risponde Totale<br />

Volontari 26,0 55,0 14,8 4,2 100<br />

Strutture 5,8 76,9 3,9 13,4 100<br />

F<strong>in</strong>anze 4,3 39,7 43,6 12,4 100<br />

Materiali 7,7 55,9 26,1 10,3 100<br />

Fonte: elaborazione ORES su dati rilevati (Allegato 1)<br />

Assai meno complessa la d<strong>in</strong>amica delle altre tipologie di risorse, che, a differenza di<br />

quelle umane, segnano un saldo meno positivo o addirittura fortemente negativo <strong>in</strong><br />

term<strong>in</strong>i percentuali: le risorse f<strong>in</strong>anziarie sono calate per il 43,6% degli enti e quelle<br />

materiali per il 26,1% a fronte di una crescita rispettivamente nel 4,3% e nel 7,7% degli<br />

enti. Fanno eccezione le risorse strutturali (ad esempio la sede fisica dell’ente) che per<br />

natura sono portate ad essere più costanti nel tempo 3 .<br />

Di fatto, appare qu<strong>in</strong>di evidente che <strong>in</strong> un periodo di crisi economica come quello<br />

che stiamo vivendo, il desiderio di aiutare chi ha bisogno non è venuto meno, anche se<br />

la natura degli aiuti ha subito delle variazioni: se i soldi <strong>in</strong> tasca sono dim<strong>in</strong>uiti e donarli<br />

è diventato un problema, il tempo disponibile è rimasto <strong>in</strong>variato e usarlo per gli altri<br />

resta la forma di <strong>in</strong>vestimento più efficace. Certamente i dati a nostra disposizione non<br />

permettono di fare particolari approfondimenti su queste d<strong>in</strong>amiche, tuttavia è possibile<br />

ipotizzare che l’attuale tempo di crisi evidenziando tante povertà materiali e, più spesso,<br />

relazionali può generare maggiore coesione <strong>sociale</strong>, può toccare le coscienze ed attivare<br />

una generosità e una disponibilità che aveva bisogno solo di essere ridestata.<br />

3<br />

Da notare il dato relativo alle mancate risposte: risorse strutturali, materiali e f<strong>in</strong>anziarie variano tra il<br />

10,3% e il 13,4%, mentre quelle umane segnano solo il 4,2%. Tali differenze sono probabilmente dovute<br />

al fatto che i centri riescono ad avere maggiore controllo delle variazioni avvenute <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di ris orse<br />

umane rispetto agli altri ambiti.<br />

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