Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
l'amico avrebbe capito ugualmente, in fondo l'aveva già fatto.<br />
Dopo quel momento di stallo, sorrise e impose a Marco di alzarsi per andare a prendersi un caffè.<br />
Passando davanti alla stanza di Viola, sentì i loro movimenti, le loro risate e quel senso di perdita si<br />
ripresentò più forte di prima.<br />
Giulio sorrideva e la sua voce scherzosa risuonava in tutta la stanza. Voleva giocare, divertirsi e non<br />
pensare al vero motivo per il quale si trovava lì, ma Viola cercò sempre di stuzzicarlo, facendogli il<br />
solletico, sollevandogli la maglia e togliendosi il suo corpetto.<br />
Era decisa. Era arrivato il momento e sarebbero bastate poche mosse per farglielo capire. In effetti<br />
lui l'aveva capito ma c'era sempre qualcosa che lo bloccava o per meglio dire, il pensiero di<br />
qualcuno.<br />
Sorrideva alle sue mosse sensuali, si distaccava quando i corpi si stavano facendo troppo vicini,<br />
teneva gli occhi sbarrati e le mani sempre in vista ma dopo qualche attimo lei si ritrovò sopra di lui.<br />
Il suo reggiseno rosa scoppiava e la sua pelle bianchissima luccicava sotto la luce <strong>del</strong> neon. Lei<br />
cominciò a muovere i suoi capelli lunghissimi e castani e continuò a baciarlo, senza mai fermarsi.<br />
Cominciò a dondolare su e giù e a spostare e muovere le mani di Giulio sul suo corpo.<br />
Quel momento a lui sembrò interminabile, mentre lei iniziò silenziosamente a gemere.<br />
Non c'erano parole.<br />
Non c'erano pensieri ma solo la paura di affrontare il suo destino.<br />
Un destino difficile.<br />
Un destino intenso.<br />
Un destino vero, che cercava di nascondere.<br />
Lui .<br />
Fuori iniziò a piovere incessantemente mentre il <strong>cielo</strong> si oscurava. Quel grigio, quei tuoni e quei<br />
lampi di luce erano come quelle due anime solitarie che non avevano la forza di trovarsi e che sotto<br />
lo stesso tetto, si sentivano così lontane.<br />
Intanto in cucina Andrea e Marco stavano decidendo cosa mangiare per cena e dopo vari<br />
interrogativi andati male il ragazzo Goffredi sbottò, dicendo ''Giulio!''.<br />
L'amico si voltò e quasi incredulo di quella risposta, sorrise, naturalmente non sapendo chi fosse<br />
quel ragazzo.<br />
Mentre ridevano insieme la porta <strong>del</strong>la cucina si aprì ed vi entrò Viola, visibilmente innervosita.<br />
Marco la salutò e le chiese come andasse. Lei lo guardò e con tono cupo rispose, dicendo ''Ciao!<br />
Potrebbe andare meglio grazie!''. Il fratello non volle immaginare nulla, ma subito le domandò<br />
''Come mai?''.<br />
Lei avrebbe voluto spaccare il mondo piuttosto di rispondergli ma per non esagerare nelle reazioni,<br />
disse ''Il tuo amico Giulio di là sembra, un bradipo, bloccato e stupido!'' terminò subito, prima di<br />
andarsene dicendo che avrebbero mangiato in camera.<br />
''Oddio santo!'' esclamò Marco, dopo l'uscita <strong>del</strong>la ragazza. ''Il ragazzo di tua sorella!'' continuò,<br />
mentre Andrea rideva silenziosamente, e in un totale imbarazzo, per giustificarsi, disse ''Veramente<br />
ha baciato prima me!'' puntualizzò l'amico ''E mia sorella è arrivata dopo...non si sa bene perché!''.<br />
''Ma ti vedi come stai parlando?'' chiese Marco con tono stupito, e prima di sentire la domanda<br />
scontata continuò, dicendo ''Come una ragazzina alle prime esperienze a cui viene rubato il<br />
ragazzino belloccio...!''. ''Cazzo non te lo sei manco scopato!'' terminò, mentre Andrea si alzò per<br />
aprire il frigorifero.<br />
''Non si tratta di scopate.'' rispose il ragazzo Goffredi ''...ma, ma di altro. Ora non mi chiedere di<br />
cosa ma non si tratta di quello!''.<br />
''Cazzo!'' urlò Viola dalla sua stanza.<br />
I due ragazzi rimasero impassibili.<br />
''Sparisci da questa casa! Cristo! Sembri una checca spaventata. Sembra quasi che ti fa schifo<br />
toccarmi. Sembra che stai pensando ad altro...o a qualcun'altra!! Se Cazzo....avessi almeno le palle<br />
per dirmelo che non mi vuoi, che non mi ami...Dimmelo almeno!''.<br />
Dopo quella sparata calò il silenzio, mentre nell'anima di Andrea si propagava quel senso di<br />
leggerezza per aver capito che si poteva ancora avverare quel desiderio, quel bisogno che non gli