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L'altra metà del cielo

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Andrea fu spogliato velocemente da entrambi mentre il terzetto si sistemava sul letto, trasportato da<br />

quell'unico movimento e da quell'ardore che animava la passione carnale.<br />

Intanto il ragazzo Goffredi fu sovrastato da Alessandro, che senza donargli via d'uscita iniziò a<br />

baciarlo, partendo dalle labbra sfiorò la sua guancia per poi arrivare a stuzzicargli il lobo<br />

<strong>del</strong>l'orecchio con la lingua, mentre con le mani lo accarezzava, scendendo sull'addome per poter<br />

arrivare sulla sua intimità.<br />

Giulio continuò a strusciarsi sulla schiena <strong>del</strong> nuovo amico, accarezzandogli la pancia e a guardare<br />

dall'alto l'espressione ancora un po' trattenuta di Andrea. Fu allora che spostò Alessandro per<br />

avvicinarsi al suo ragazzo, che appena lo vide lo baciò intensamente chiudendo gli occhi. Iniziò<br />

anche a muoversi in su e in giù sul corpo di Andrea per rilassarlo e farlo eccitare, e senza<br />

dimenticare nessuno chinò la sua testa su Alessandro per arrivare a baciargli il collo. Sentì i loro<br />

corpi e l'eccitazione di Andrea che lentamente cresceva sotto di lui.<br />

Quel ragazzo, appena conosciuto, aveva un buon odore e sapore, e lo desiderò tanto quanto<br />

Alessandro, in modo evidente, desiderava Andrea, che intanto aveva accolto Giulio, spingendolo<br />

dentro di se, con le mani aggrappate ai suoi fianchi.<br />

Il giovane Castelli iniziò a sentire un dolore fortissimo e un piacere assordante, e dopo aver<br />

poggiato le sue mani, una sul materasso e una sulla spalla <strong>del</strong> suo ragazzo per intensificare le spinte,<br />

sentì Alessandro dietro e immediatamente dopo, dentro il suo corpo, mentre con le sue mani cercava<br />

di farsi spazio sopra quelle di Andrea. Si strinsero, quelle dita sudate e tremanti mentre lo sguardo<br />

di Alessandro non si mosse neanche per un secondo dagli occhi <strong>del</strong> giovane Goffredi.<br />

Tutti si ammorbidirono, lasciandosi trasportare dal ritmo dei loro corpi e dall'ansimante desiderio di<br />

non fermarsi. Gridarono all'unisono e sui loro volti comparve quel sorriso soddisfatto e distrutto<br />

prima di lasciarsi cadere sul materasso.<br />

***<br />

Prese il cellulare e guardò lo schermo, rimanendo ammutolito.<br />

L'indomani mattina la scuola sarebbe ricominciata e rivedere i professori e i compagni di classe gli<br />

fece venire un buco infinito allo stomaco. Aveva passato un'estate turbolenta, tra litigi con la<br />

mamma, litigate furiose con Giulio e soprattutto per quella solitudine per non essersi fatto tanti<br />

amici nella nuova classe, anzi nessuno.<br />

Sospirò nel vedere le vecchie pagine <strong>del</strong> suo diario piene di compiti insensati e fece pensieri<br />

inconsulti sull'inutilità <strong>del</strong>la scuola.<br />

Mentre accadeva tutto questo Carlo non degnò di attenzione, neanche per un attimo, la mamma che<br />

tentò di dirgli qualcosa.<br />

''Senti ho parlato con Giulio e mi ha detto che gli servono dei libri che sono rimasti qui!'' disse sua<br />

madre, alzando un po' il tono <strong>del</strong>la voce per farsi sentire. ''Carlo mi ascolti? Ah ti ho anche<br />

comprato qualche maglietta nuova.'' terminò.<br />

Il ragazzo si voltò assolutamente arrabbiato e scuro in volto, e senza neanche il tempo di farla finire<br />

le urlò contro. ''Cazzo mamma! Quante volte ti ho detto di non comprarmi quella roba?''.<br />

''Ma perché? Ho capito ormai quali sono i tuoi gusti, è per agevolarti, se fosse per te andresti in giro<br />

come un barbone.'' rispose di getto la signora, rabbrividita dalle urla <strong>del</strong> figlio.<br />

''Le cose che mi compri fanno cagare!'' continuò il figlio e sempre urlando, disse ''Sembro un frocio<br />

per come sono strette e colorate quelle merde!'' prima di sparire nell'altra stanza.<br />

''D'accordo affari tuoi, fai come vuoi ma a Giulio che gli dico? Gli servono i libri e gli ho detto che<br />

glieli avresti portati tu a casa di Andrea.'' disse la mamma, sperando di convincere il figlio, che<br />

senza mezzi termini, rispose ''E devi chiudere anche quella bocca! Cazzo! Adesso devo uscire<br />

apposta apposta per te...ma vedi che palle!''.

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