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Si concentrò allora sull'indomani mattina e su quello che doveva fare prima di essere dimesso, di lì<br />
a qualche giorno, ma il suo pensiero si spostò immediatamente su quel suo amico. Sbuffò per la<br />
stranezza <strong>del</strong>la vita e si accasciò sul cuscino, cercando di capire cosa stesse provando, cercando di<br />
ricordare quei due anni passati e cercando di ricominciare qualcosa che neanche lui sapeva.<br />
Chiuse gli occhi, assaporando il riposo e subito sentì un respiro, lontano, verso la porta <strong>del</strong>la sua<br />
camera.<br />
Si voltò e finalmente lo vide. ''Ciao!'' esclamò tutto contento Giulio.<br />
Andrea non riuscì neanche per un attimo a trattenere il sorriso e mentre gli si avvicinava, chiese<br />
''Beh come ti senti?''.<br />
''Dicono che faccio progressi e forse tra qualche giorno mi dimettono!'' rispose, mentre portava il<br />
suo corpo in posizione eretta, per fargli posto sul letto.<br />
''Fantastica notizia!'' rispose Andrea.<br />
In realtà non lo pensava affatto, perché sarebbe ritornato dalla sua famiglia e non nella loro casa,<br />
perché forse quello che provava prima non sarebbe più ritornato e perché, nelle sua paure, il passato<br />
sarebbe rimasto tale.<br />
Si sedette sul fianco <strong>del</strong> letto con la gamba sinistra poggiata in terra, gli sorrise ancora una volta e<br />
poggiò la mano destra sulla sua coscia. Era il primo, vero loro contatto dopo l'incidente.<br />
Nessuno dei due parlò e Giulio nell'intento di chiedergli una cosa, abbassò immediatamente lo<br />
sguardo.<br />
''Senti..'' disse ad Andrea, prima di domandare ciò che aveva in testa. ''Perché non mi hai detto che<br />
ci conoscevamo?''.<br />
Cosa? -pensò.<br />
''Chi te lo ha detto?'' gli chiese il suo amico, con aria interrogativa e preoccupata.<br />
''Oggi è venuto un certo Alessandro e parlando mi ha chiesto di te, dicendomi che eravamo<br />
compagni di banco.'' rispose Giulio.<br />
Andrea si fermò, immobile davanti a lui, cercando di capire cosa in realtà lui avesse capito e cosa in<br />
realtà gli avesse raccontato Alessandro. Ma il ragazzo Castelli senza fermarsi, aggiunse ''Veramente<br />
tutti sembrano imbarazzati per la situazione e cercano di chiedermi di qualcuno, cioè di te, ma dopo<br />
cambiano subito argomento....''.<br />
Andrea come quasi costretto dalla circostanza tolse la mano dalla sua gamba e senza sapere ancora<br />
che dire, rispose ''Beh non volevo crearti confusione e magari lasciarti il tempo di riprenderti e<br />
ricordare...''.<br />
''Forse non ricorderò mai...''.<br />
Il ragazzo Goffredi fu immediatamente travolto da quel mai e con gli occhi fissi ora sul suo volto,<br />
non parlò, credendo di poter dire qualcosa di sbagliato o insensato.<br />
Si sentì tornare indietro e anche le sue emozioni tornarono quelle di due anni prima. Rimase in<br />
silenzio. Si sentì come in colpa per quel sentimento fortissimo che provava e colpevole per non<br />
poterlo controllare, facendoglielo, forse, pesare.<br />
''Ci vorrebbero <strong>del</strong>le foto per farmi ritornare i ricordi a mente.'' continuò a dire Giulio, non<br />
accorgendosi dei pensieri di Andrea. ''Anche se mi sembra assurdo da una foto ricordare tutto, ma i<br />
medici mi hanno consigliato questa cosa.''. Non finì di parlare e vide il suo amico alzarsi. ''Te ne<br />
vai?'' gli chiese, dispiaciuto.<br />
Andrea aveva aspettato quel momento da tante ore ma in quel preciso istante desiderò sparire.<br />
''E' molto tardi per le visite e ho fatto una promessa all'infermiera gentilissima che mi ha fatto<br />
salire!'' disse allora, mentre si avvicinava alla porta. ''Magari passo domani, eh?'' terminò, mentre<br />
appoggiava la sua mano alla maniglia.<br />
Giulio sentì un dispiacere enorme farsi largo nel suo corpo, non voleva restare solo ma non poteva<br />
neanche costringerlo a rimanere e sorridendo <strong>del</strong>icatamente, disse ''E' vero, è molto tardi.''.<br />
Si fermarono a guardarsi per qualche secondo. Immobili nei loro occhi e nei propri pensieri.<br />
''Ah dimenticavo...'' disse Andrea all'improvviso. ''Ti ho portato un libro, il tuo preferito!''.<br />
Camere separate ma non se lo ricordava, ovviamente.<br />
Era come essere al corrente di aver vissuto una vita precedente ed essere l'unico che non se ne