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VI<br />
Berlino li sovrastava.<br />
Abbracciava.<br />
Circondava.<br />
Quella città era stata il loro rifugio e forse la vera maniera per ricominciare a credere che ci sarebbe<br />
stato un futuro, nonostante il negativo passato.<br />
Erano le cinque di mattina e Giulio, isolato nella penombra <strong>del</strong> balcone <strong>del</strong>l'albergo, osservava<br />
Andrea che ormai sereno, dormiva. Non volle svegliarlo e perdere quel dono che era la sua<br />
meravigliosa vista, ma il venticello fresco che passava attraverso la finestra lo convinse a rimettersi<br />
a dormire, prima che arrivasse il loro ultimo giorno in quella meravigliosa città, complicata, magica<br />
e triste...<br />
Andrea qualche ora dopo si risvegliò con il timore che quel loro presente fosse solo tutto un sogno.<br />
Si girò di scatto e quando lo vide accanto a lui sospirò felice ripiegandosi sul cuscino. Irrigidì il<br />
braccio per riuscire a toccarlo e quando la mano fu su di lui, sentì una stretta nel petto, forse felice o<br />
forse solo per l'amore che provava.<br />
''Ti sei svegliato presto!'' disse Giulio, ancora con gli occhi chiusi.<br />
''Ti stavo guardando dormire....'' rispose Andrea.<br />
''Io ti ho guardato stanotte....''.<br />
Si strinsero ancora per qualche ora e quando sentirono i rumori <strong>del</strong>la città, che riprendeva vita,<br />
decisero di uscire, per ammirare quelle strade che parlavano irrimediabilmente <strong>del</strong> loro atroce<br />
passato, per toccare quei pezzi di muro che avevano separato affetti, amori e intere famiglie, e<br />
camminando attraverso la nuova capitale, tra musicanti, giocolieri e turisti di tutto il mondo<br />
risero con gente sconosciuta e fotografarono se stessi in pose felici, ammiccanti e belle.<br />
Nel primo pomeriggio però successe un episodio quantomeno particolare. Giulio infatti, mentre<br />
pranzavano in un localino <strong>del</strong> centro, si accorse <strong>del</strong>lo sguardo insistente di un ragazzo, che senza<br />
farsi notare più di tanto, continuò ad osservare Andrea.<br />
''Quel ragazzo ti sta fissando da quando siamo entrati!'' disse Giulio, con un sorriso divertito sulle<br />
labbra.<br />
''Ma chi? Dove?'' chiese Andrea, girando e rigirando la testa per il locale.<br />
''Lì verso la finestra..Vedi quel tavolo con quella famiglia? Quel ragazzo con gli occhiali, ti<br />
fissa..forse vi conoscete.'' rispose il suo ragazzo, senza sapere che quel che stava dicendo non era<br />
completamente da escludersi.<br />
Il ragazzo Goffredi guardò verso la vetrata e notò quei suoi occhi profondissimi e azzurri, quella<br />
pelle chiara e quei capelli biondi, che da qualche parte aveva già visto. Non gli tolse lo sguardo di<br />
dosso quel ragazzo senza nome e mentre stava cercando di ricordarsi chi fosse, la sua mente gli<br />
mandò un flash.<br />
Vide quel ragazzo che si spogliava nel suo appartamento, si ricordò <strong>del</strong> loro incontro in discoteca<br />
dopo aver litigato con Giulio. Gli ritornò in mente la mattina seguente e ciò che gli aveva chiesto<br />
Antonio dopo aver visto quel ragazzo in casa sua, ma subito si rese conto che il piacere fisico che<br />
provava per quella figura era un dato di fatto.<br />
Esisteva.<br />
Era reale.<br />
''Sì...abita...abita vicino casa mia...è di Milano.'' disse Andrea, poco prima di alzarsi dalla sedia.<br />
''Beh è molto carino! Hai dei vicini di casa davvero affascinanti. Quasi me lo farei!'' disse Giulio<br />
con aria spensierata.<br />
Aveva la voglia concreta di raccontargli tutto, ma Andrea sapeva perfettamente a quello a cui stava<br />
andando incontro.<br />
La frivolezza di Giulio di quella mattina era una questione assolutamente passeggera e si rese conto