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L'altra metà del cielo

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il senso.<br />

Andrea ormai sapeva leggere ogni espressione <strong>del</strong> suo volto, comprenderne ogni suo stato d'animo e<br />

aveva anche capito che in quei momenti il silenzio era l'unico modo per non renderlo ancora più<br />

nervoso, ma non ce la fece e disse ''D'accordo Giulio però ormai è andata! Non essere preoccupato<br />

per lui..è forte come avrai notato, se la sa cavare meglio di te e me messi insieme!''. ''L'età è solo un<br />

fatto mentale. Lui da quel punto di vista non si sente piccolo...beato lui! Tu ora ti devi solo<br />

concentrare per il concerto!''.<br />

Durante il tragitto per raggiungere il teatro il giovane musicista tacque per tutto il tempo e quando<br />

arrivò difronte al portone d'entrata, salutò Andrea con un bacio veloce, perché la sua testa era ormai<br />

piena di quei pensieri.<br />

Lo vide attraversare ed aspettare il pullman che l'avrebbe portato vicino casa sua, e pensando che<br />

fosse inutile la sua preoccupazione alzò il braccio, salutandolo e mandandogli un ennesimo bacio.<br />

Andrea gli sorrise da lontano e gli sibilò qualcosa.<br />

''Eh? Non capisco!'' disse Giulio.<br />

Ma che vuoi dirmi?<br />

''Io ti?...Ti...a...mo!''.<br />

Io ti amo!<br />

Quello che Andrea disse silenziosamente per farlo capire solo a lui, Giulio, con un sorriso grande<br />

quanto il mondo, lo volle urlare per farlo sentire finalmente a tutto l'universo.<br />

''ANCHE IO TI AMO!''.<br />

Sorrisero entrambi guardandosi negli occhi e si baciarono, attraverso l'aria.<br />

Giulio entrò nella sala prove con un sorriso radioso, le prove iniziarono poco dopo e furono molto<br />

impegnative, soprattutto per il caldo che a <strong>metà</strong> Settembre non accennava a dar tregua.<br />

Suonarono per circa tre ore, nella piccola saletta <strong>del</strong> teatro, apportando importanti modifiche ai<br />

brani e Giulio si meravigliò di come si trovasse bene in quell'orchestra che all'inizio gli aveva<br />

dimostrato solo avversità, nelle difficoltà che a lui erano sembrate insormontabili.<br />

Mentre pensava tutto questo si avvicinò a lui un ragazzo, che aveva sempre stimato per capacità<br />

musicali ma anche per doti fisiche, che a lui avevano particolarmente colpito. Federico, questo era il<br />

suo nome.<br />

''Belle le prove di stamattina? Eravamo tutti concentrati, forse per la paura di domani.'' gli disse il<br />

compagno, sorridendo divertito. ''Ti va se ci andiamo a prendere qualcosa da mangiare?'' gli chiese,<br />

alla fine.<br />

Mangiarono un panino al volo in un bar lì vicino e chiacchierarono amabilmente per tutto il tempo,<br />

seduti ad un piccolo tavolino coloratissimo, difronte al teatro. Giulio si rese conto di come bastasse<br />

essere predisposti mentalmente e tranquillamente, per apprezzare una persona nuova. Si sentì<br />

immediatamente a suo agio e mentre si scambiavano esperienze di vita vissuta il giovane Castelli<br />

raccontò anche <strong>del</strong>la sua storia con Andrea.<br />

Il nuovo amico rimase dapprima un po' spiazzato ma poi con un grande sorriso espresse le sue idee<br />

al riguardo e Giulio pensò che non erano affatto male, perché largamente progressiste, politiche e<br />

liberatorie per lui, in un certo senso.<br />

Continuarono a parlare ininterrottamente anche mentre tornavano verso gli altri loro compagni e<br />

Giulio continuò a sorridere ma guardando l'orologio si accorse che era in ritardo.<br />

Quasi gli dispiacque andare via da quel teatro e smettere di chiacchierare e divertirsi, ma non poteva<br />

mancare all'appuntamento con sua madre, che lo stava aspettando in centro per pranzo.<br />

Mentre guidava la sua bella macchinina blu, ripensò a quella bella giornata e a quanto, però, si<br />

sentisse stanco e tutto sommato felice, ma quel pensare fu interrotto dal suo cellulare che squillò,<br />

con la suoneria che aveva carinamente scelto per sua mamma.<br />

Rispose, non sentì nulla, cercò di spostarsi per trovare il campo ma dall'altra parte sentì solo il<br />

silenzio. Bofonchiò qualcosa, guardò lo schermo, cercando il numero di sua madre e poi il buio.<br />

Un tonfo.<br />

Una sgommata.<br />

Uno sbandamento e una frenata a pelo d'aria.

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