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L'altra metà del cielo

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Martedì mattina.<br />

+<br />

In quegli attimi Andrea si sentì sperduto.<br />

La sua anima non riusciva a concedersi un attimo di tregua, mentre pensava a quella maledetta<br />

situazione che gli era sfuggita di mano.<br />

Guardò verso il campetto e vide i suoi compagni ridere, correre, scherzare, e si chiese se anche lui<br />

sarebbe mai riuscito a farsi scivolare la vita, come facevano loro.<br />

Lui sembrava forte, razionale, caparbio ma in quel momento si sentiva in un'unica maniera. Solo.<br />

Solo con la sua <strong>del</strong>usione, solo col suo dolore e solo in quel turbinio di angoscia, che non smetteva<br />

e che forse non l'avrebbe fatto mai.<br />

Chiuse il quadernetto e si distese, iniziando ad osservare quel <strong>cielo</strong> limpido, degli ultimi giorni di<br />

scuola.<br />

''Ma cosa mi combinate si può sapere?'' sbottò Marina, che nel frattempo si era seduta accanto ad<br />

Andrea, che cercava di addormentarsi. ''Io voglio sapere perché le persone che si amano di più, nella<br />

mia vita, devono stare male?'' terminò, senza filtrare nessun pensiero.<br />

''E' colpa mia!..'' rispose lui e l'amica senza farlo finire di parlare, esplose ''Non basta attribuirsi le<br />

colpe, che secondo me non ci sono, bisogna andare oltre! Se lui non ti chiama fallo tu, se nessuno<br />

dei due fa il primo passo vi allontanerete per una cosa che è risolvibilissima''. ''Giulio deve<br />

combattere col suo cuore, con la sua testa..che è pazzerella..lui ci pensa troppo alle cose e si fa<br />

trasportare senza decidere lui la rotta! Non aspettare tanto...'' concluse lei, mentre Andrea si era<br />

accovacciato sulle sue gambe, in segno di protezione. Con lei riusciva a trasformare i suoi brutti<br />

stati d'animo in parole e confidenze. Si lasciava andare totalmente a quella amica speciale che lo<br />

ascoltava sempre, senza giudicarlo. Talvolta sentiva il bisogno di parlarle, per aiutare a capire se<br />

stesso e quella sua anima, che dall'incontro con Giulio era diventata un' eterna confusione.<br />

''Che fai a pranzo?'' chiese Marina. Andrea si alzò e mentre aggiustava la sua cartella, rispose<br />

''Mamma mi vuole a casa da lei questi giorni, perché pensa che lo studio mi stia sotterrando le<br />

giornate...In realtà non riesco a fare un cazzo!''.<br />

Ormai si era rinchiuso in quell'atmosfera apatica, nullafacente e difficile da smontare, e certo casa<br />

di sua madre non lo avrebbe aiutato per niente. Quelle mura erano state la causa e talvolta il<br />

contenitore <strong>del</strong> suo dolore che spesso aveva cercato di nascondere. L'abbandono <strong>del</strong> padre, il<br />

trasferimento, l'ictus di sua madre e l'incontro di Viola con Giulio, erano state tutte cose che lo<br />

avevano ferito profondamente, alcune <strong>del</strong>le quali rimaste irrisolte.<br />

Mentre Andrea guardava l'orizzonte dalla finestra <strong>del</strong>la sua camera al piano di sopra, sua madre lo<br />

chiamò per andare a tavola.<br />

Abbassò lo sguardo appena arrivò davanti a loro. Si sedette e iniziò a mangiare, avendo sempre<br />

quell'aria arrabbiata e devastata che nessuno riusciva a decifrare, tanto meno in quella casa.<br />

''Beh Andrea come va? C'è qualche ragazza che ci vuoi presentare?'' chiese Maurizio, con la bocca<br />

semi piena.<br />

Sua sorella si imbarazzò totalmente a quella domanda e abbassò anche lei lo sguardo, per non far<br />

notare ciò che stava provando.<br />

''Conoscete già la persona con cui sto!'' disse Andrea d'istinto.<br />

*<br />

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