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L'altra metà del cielo

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mettendogli una mano sulla spalla, disse ''Papà..ma...''.<br />

Non finì quella sua frase. Non riuscì a spiegare il suo amore. Riuscì solo a vedere la sua espressione<br />

e a sentire le sue parole, mentre si spostava dalla sua vicinanza. ''Sei frocio! Pensavo, speravo fosse<br />

solo una mia impressione, una mia paura e invece..!''.<br />

Il ragazzo lo guardò atterrito. Non si era mai immaginato che suo padre potesse non capire, non<br />

accettare fino a quel punto. Prese coraggio e senza pensarci, disse ''Ma che cosa credi tu? Guarda<br />

che non è molto diverso dall'amore che tu provi per la mamma o che un ragazzo può provare per<br />

una ragazza!''.<br />

''Da quanto tempo va avanti questa cosa?'' chiese l'uomo, senza spostarsi dalla sua posizione.<br />

''Quasi due anni..'' rispose Giulio. ''..e papà ti giuro che non sono mai stato così bene! Andrea è..''.<br />

''Ma cosa cazzo stai dicendo??'' lo interruppe suo padre, con un tono misto a ribrezzo e rabbia. ''Ti<br />

sei lasciato infinocchiare da quel malato di mentee senza famigliaa!!''disse l'uomo, urlando.<br />

Perse le forze a sentire quelle parole.<br />

Perse tutta la voglia di continuare a discutere, tanto lui non avrebbe mai cambiato idea.<br />

Perse il suo equilibrio interiore, che aveva costruito con Andrea e per Andrea.<br />

Perse la lucidità, la calma e dopo due secondi chiudendo gli occhi lasciò andare il braccio.<br />

Sentì un dolore lancinante alla mano, il polso si irrigidì e il gomito cedette per la forza non calcolata<br />

di quel pugno.<br />

La rabbia aumentò. A dismisura. Si rese sempre più conto che la parole non sarebbero servite più a<br />

niente e che non avrebbe più avuto senso continuare a stare in quella casa. Non aveva ormai più<br />

niente da perdere e urlò furiosamente ''Tu non capisci un cazzooo!!''.<br />

All'improvviso fu afferrato dalla mamma, che lo tirò via da quella stanza. ''Giulio ti prego stai<br />

calmo...'' supplicò, vedendo il figlio stravolto.<br />

Il ragazzo scoppiò a piangere e durante i suoi brevi respiri buttò fuori l'idea di andarsene per<br />

qualche giorno. Sua madre lo strinse forte forte, e disse ''Vuoi andare da zia? Eh?''. ''Ora la chiamo e<br />

ti accompagno...''.<br />

Ma davvero stava succedendo?<br />

Davvero erano arrivati a quel punto di non ritorno?<br />

Giulio era spezzato in due dalla rabbia che gli riaffiorava, ripensando alle parole di suo padre e dal<br />

dubbio di non aver fatto abbastanza per far capire il suo amore.<br />

Lasciò stare un attimo la borsa, che stava preparando, e come un fulmine uscì dalla stanza.<br />

Seguendo la voce di suo padre, raggiunse la cucina e fermandosi sulla soglia sentì ciò che stava<br />

dicendo. ''Io non capisco ma perché è diventato così?''.<br />

Le sue buone intenzioni sparirono immediatamente ed entrando disse, con voce arrabbiata ''Ma è<br />

tanto difficile da capire papà? Io non sono diventato in nessuna maniera! Mi piace solo un ragazzo!<br />

Cazzo!''.<br />

L'uomo rimase fermo per qualche secondo ma poi alzandosi di scatto, lo raggiunse e disse ''Tu la<br />

devi finire di parlare cosìì! Te ne vuoi andare da tua zia?! Prego quella è la porta! Sparisci!''.<br />

Non volle piangere per dargliela vinta.<br />

Non volle farsi vedere debole.<br />

Non volle soccombere. E ricreando la voce che non aveva, disse ''Io lo amo e non voglio...''.<br />

Poi calò il silenzio, che fece da contorno al rumore di quello schiaffo.<br />

La paura, la rabbia, l'incomprensione, la stanchezza scomparirono, lasciando spazio al vuoto più<br />

totale che comparve subito dopo le parole di suo padre, che lo fecero morire per qualche istante.<br />

Tutto rimase immobile.<br />

Fermo.<br />

Statico.<br />

Perse un pezzetto <strong>del</strong>la sua anima, <strong>del</strong>la sua famiglia. E tutto per colpa di quelle due parole che<br />

potevano, dovevano essere evitate per non rovinargli la vita e il presente.<br />

Per non farlo sentire diverso.<br />

Solo.<br />

''Che schifo!''.

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