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L'altra metà del cielo

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Giulio sentì un pugno all'altezza <strong>del</strong> cuore, che ormai batteva senza un senso. Sentì il petto pesante.<br />

Non voleva.<br />

Non poteva pensare che quella era una fine.<br />

Non aveva avuto il tempo.<br />

Il coraggio di vivere.<br />

Con lui.<br />

Poggiando le mani per terra e facendo da perno sulle braccia si avvicinò ad Andrea. Con la sua<br />

fronte gli sollevò la testa, gli sfiorò il naso e lo baciò mentre dai suoi occhi scendevano <strong>del</strong>le<br />

leggere e veloci lacrime. Sentì il suo slancio e capì che nulla era finito. Il suo corpo voleva fondersi<br />

con quello <strong>del</strong>l'amante e mentre le sue mani accarezzavano il suo collo in una dolcissima stretta, le<br />

gambe di Andrea si alzarono da terra e si piegarono sulle ginocchia per raggiungerlo ed amarlo. La<br />

sua mano sinistra gli accarezzò la schiena, mentre accompagnava il suo corpo sul pavimento. Le<br />

loro labbra si volevano, si cercavano mentre le loro teste si irrigidirono per completarsi.<br />

Le gambe di Giulio si aprirono per avvolgerlo tutto. Volle quei movimenti ondulatori sul suo corpo,<br />

nudo. Desiderò quel calore e quel dolore piacevole che lo trafiggeva tutto.<br />

Quella bramosia di lui, gli infiammò il cervello mentre la sua anima ardeva.<br />

Andrea continuò a muoversi, a baciargli il collo e ad accarezzarlo ovunque. All'improvvisò si<br />

fermò, si allontanò un poco e con un atroce sforzo si alzò, mantenendolo attaccato a lui, come se<br />

avesse in braccio un bambino. Si soffermò un attimo per contenere le spalle doloranti ma ce la fece.<br />

Sorrisero insieme e mentre Andrea camminava verso la scrivania, Giulio lo abbracciò forte forte<br />

senza fare null'altro. Dopo qualche secondo si sentì un tonfo sul tavolo, un gemito liberatorio di<br />

Andrea che si era sciolto da quel dolce peso e una sua frase piacevolmente ironica ''Oh non sembri,<br />

ma sei pesante!''.<br />

Giulio sgranò gli occhi divertito e disse ''Ma vaffanculo. Guardati tu e quella stazza che hai!''.<br />

Andrea si morse il labbro inferiore con i denti e lo osservò, come se i suoi occhi lo stavano già<br />

lentamente spogliando. Con uno scatto gli prese i fianchi e lo tirò a se, lo baciò velocemente e gli<br />

tolse la maglia. Le sue labbra rimasero attaccate al suo corpo mentre scendevano sul collo, sul petto,<br />

sull'addome fino all'attaccatura dei pantaloni. Iniziò a sbottonarli mentre il corpo di Giulio si distese<br />

su quell'ammasso di fogli e libri. Andrea arrivato all'ultimo bottone smise, come quasi per<br />

provocare un gradevole dispetto, e lo raggiunse, su quella scrivania incasinata. Buttò per terra tutto,<br />

con rapidi movimenti, e senza accettare quel bacio, che lui voleva donargli, si tolse la maglia.<br />

Piano.<br />

Lentamente.<br />

Lo guardò, il suo amoroso, e gli piacque sentirsi attraente ai suoi occhi.<br />

''Forse dovremmo spostarci anche di qua!?!'' sussurrò nelle vicinanze <strong>del</strong>l'orecchio di Giulio, mentre<br />

le sue mani gli avevano afferrato i polsi.<br />

Subito dopo scese dal suo corpo senza nessun indugio, fissando divertito le reazioni di Giulio, che<br />

poveretto si sentì sfinito per quel desiderio che il suo ragazzo non gli faceva soddisfare.<br />

Andrea raggiunse il divano, si distese, si tirò su da un gomito e si sistemò sul petto i suoi lunghi<br />

capelli neri.<br />

Giulio non si perdette nessun istante dei movimenti <strong>del</strong> suo ragazzo, che voleva farsi desiderare, e<br />

cercando di resistere, lo raggiunse, con andare tardivo. Si fermò davanti a lui e con un lento<br />

movimento <strong>del</strong> fianco si sfilò i pantaloni. Rimase in piedi mentre Andrea lo accarezzava da sopra i<br />

boxer. Allargò le gambe, si sedette a cavalcioni su di lui e iniziò a baciarlo mentre gli toglieva i<br />

jeans. Andrea lo bloccò, gli strinse i polsi, gli allargò le braccia, lo baciò e si mise seduto.<br />

Si continuarono a baciare. Forte .Veloce, come se si volessero mangiare.<br />

Giulio guidò la sua mano su di lui. In basso. Si mosse prima piano, per dosare le forze, ma poi si<br />

lasciò andare, ancora e ancora. Poggiò la mano libera al muro, mentre Andrea iniziò a gemere e<br />

subito dopo aprì gli occhi e vide Giulio, lì in alto. Gli afferrò il collo e lo tirò e se immediatamente.<br />

Si toccarono insieme e insieme avrebbero voluto raggiungere il picco più alto.<br />

Giulio cedette un attimo la presa, si fermò e lo guardò negli occhi intensamente. Smise anche l'altro,<br />

mentre il fiatone risuonava in tutta la stanza.

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