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L'altra metà del cielo

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III<br />

Le sue mani pacatamente tremavano cercando di mantenersi in quell'atmosfera antica e suggestiva.<br />

Le sue gambe serravano quel corpo perfetto, in una simbiosi di ritmo e dolcezza, per renderlo vivo.<br />

Le sue braccia sembravano archi che disegnavano un circuito armonico, muovendosi <strong>del</strong>icatamente<br />

in quel percorso di introspezione e tecnica pura. La sua schiena eretta, rilassata e melodica, danzava<br />

nascostamente in quella complicata sinapsi eccentrica e prigioniera.<br />

La sua testa dondolava cercando di seguire istintivamente quel racconto che riprendeva vita grazie<br />

alla sua arte. Le sue labbra rimasero serrate e dolci. E i suoi occhi vigili e sempre uniti nel suo<br />

sguardo.<br />

Tutto di lui ad Andrea sembrava il quadro perfetto per quella musica perfetta e in quell'atmosfera<br />

sospesa tra armonici e silenzio lo sguardo di Giulio si posò sul suo corpo disteso ed eretto dai<br />

gomiti voltati indietro.<br />

Sorrise e poggiando il violoncello sulla sedia si diresse verso di lui con un'andatura lenta, fiera e<br />

timida, per essersi lasciato andare totalmente in quella suite.<br />

Andrea lo guardò e quando fu sopra di lui, chiese ''Beh? Non ti stendi?'' sulla copertina tutta<br />

colorata, che aveva disteso su quel pavimento chiaro <strong>del</strong>la galleria. Giulio portando le braccia dietro<br />

la schiena, per sgranchirsi un po', rispose, dicendo ''No'' e allo sguardo perplesso di Andrea continuò<br />

''...tra poco arriverà tua madre, i signori <strong>del</strong> bouffet, gli artisti e non voglio farmi trovare con te, su<br />

una copertina stile natalizia...a Maggio!''.<br />

Dopo un loro fugace sguardo, risero insieme e Giulio, per rendere concrete le sue parole, si<br />

allontanò da lì, avvicinandosi ad un quadro.<br />

Era uno squarcio di Praga, circondato da una magica nebbia invernale. Subito si sentì trasportato in<br />

quel posto, che divenne reale e raggiungibile, ma immediatamente dopo fu distratto dai lenti<br />

movimenti di Andrea che si avvicinava a lui. Con la coda <strong>del</strong>l'occhio Giulio si accorse di tutto ma<br />

tra il suo battito che accelerava e il suo animo che gioiva rimase fermo, aspettando che tutto<br />

accadesse.<br />

Senza più guardare sentì solo la sua presenza e il suo corpo dietro di lui. Non si erano ancora toccati<br />

ma quella semplice vicinanza bastò per un timido brivido di tensione. Le due anime rimasero<br />

sospese per qualche secondo e immediatamente dopo Andrea lo abbracciò da dietro. Le sue lunghe<br />

braccia sottili lo contenevano tutto. Quel brivido divenne più intenso e Giulio senza farsi vedere,<br />

chiuse gli occhi per godersi subito quel momento e renderlo infinito.<br />

''Ti piace Praga?'' chiese Andrea tanto per parlare un po'. ''E a chi non piace?'' rispose Giulio ''...la<br />

nebbia, il freddo, la città è meravigliosa, malinconica e triste ma l'unico difetto è che è torrida<br />

d'estate!'' disse, con aria sognante.<br />

A interrompere quell'abbraccio fu il rumore <strong>del</strong>le chiavi nella serratura <strong>del</strong>la porta principale. Giulio<br />

fu il primo a sentirlo, a staccarsi e a ridere. Andrea rimase immobile lontano da lui e dopo un flash<br />

si girò di scatto e disse ''Cazzo la coperta!''. Allora si mossero velocemente entrambi per togliere<br />

tutta la roba dal pavimento e mentre correvano nel corridoio, che affiancava la galleria, risero<br />

sommessamente, per non farsi sentire. Arrivati nella stanza, adibita a ripostiglio, si buttarono nello<br />

stesso istante sul piccolo divano blu, continuando a ridere.<br />

Andrea fu il primo a smettere, e subito dopo i suoi occhi finirono su di lui, sul suo corpo, agli angoli<br />

<strong>del</strong>la sua bocca, che desiderava ardentemente, sulle sue mani sottili e pallide, che si muovevano in<br />

aria per trattenere le risa, e su quelle gambe magre, che erano così vicine, così reali e così perfette.<br />

Giulio dopo un po' sentì l'affanno che lo costrinse a calmarsi e notò lo sguardo di Andrea. Lo voleva<br />

anche lui. Era stato così dolce ad aspettarlo, a concedergli sempre e solo qualche bacio prolungato,<br />

e ad aiutarlo a seguire il suo cuore, ma purtroppo quella situazione non concedeva nulla alle due<br />

piccole e giovani anime.<br />

''Ah siete qui'' disse la mamma di Andrea. ''Vi cercavo! Beh Giulio com'è l'acustica?'' chiese<br />

velocemente, mentre leggeva tutti i suoi fogli svolazzanti.

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