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L'altra metà del cielo

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Infondo erano supposizioni le sue, e non certezze.<br />

Stava da troppo tempo in bagno e mentre sentì la voce di sua madre che chiedeva ad Andrea di<br />

rimanere a cena, ebbe un giramento vorticoso alla testa. Quasi cadde per terra e pensò che fosse<br />

colpa <strong>del</strong>la pressione.<br />

Chiuse la porta <strong>del</strong> bagno alle sue spalle e muovendo gli occhi, per ristabilire un equilibrio, si<br />

diresse piano verso la sua stanza. Sua madre appena lo vide, accarezzandolo affannosamente, chiese<br />

preoccupata ''Ma non ti senti bene? Giulio?''.<br />

Dal canto suo non ce la faceva più, rispetto a tutte quelle attenzioni che tutti gli rivolgevano<br />

apprensivi, non era libero di avere un po' di mal di testa o un piccolo broncio che subito pensavano<br />

al peggio. ''No mamma...sto benissimo ho solo un po' di giramenti di testa e ho bisogno di prendere<br />

un po' d'aria!''.<br />

''Ma è tardi per uscire e poi fa freddo!'' replicò sua mamma.<br />

''Infatti non ho detto che voglio uscire mamma! Posso andare anche in terrazza per prendere un po'<br />

d'aria!'' rispose malamente il figlio, mentre chiudeva la porta.<br />

Si voltò e lo vide, steso sul letto. Percorse il suo corpo, ammirandone le linee sinuose e pensò a<br />

quanto sarebbe stato bello poterlo sfiorare, anche per qualche secondo.<br />

Immaginò di poter camminare lentamente per raggiungere il posto accanto a lui, immaginò la sua<br />

mano che si posava sul suo petto, immaginò le sensazioni che poteva provare e il piacere immenso<br />

che avrebbe provato ma la sua voce lo fece cadere dalle nuvole.<br />

''Ma a cosa stai pensando?'' chiese Andrea. ''Perché mi fissi?''.<br />

Certo i suoi occhi si di lui lo facevano morire di felicità ma prima di pensare qualsiasi cosa doveva<br />

pensare alla salute di Giulio, il quale rispose ''Scusa mi ero incantato e stavo guardando nel vuoto.<br />

Stavo pensando...a niente...''.<br />

Andrea intanto si alzò e lo raggiunse vicino alla porta, chiedendo ''Ti accompagno su...se vuoi?''.<br />

Giulio non riusciva a crederci, gli aveva chiesto quello che lui non aveva avuto il coraggio di<br />

chiedere.<br />

Volle quasi abbracciarlo ma senza far notare queste eccessive smancerie inutili, sorrise e annuì<br />

<strong>del</strong>icatamente.<br />

Uscirono dalla stanza, chiusero la porta, Andrea salutò il resto <strong>del</strong>la famiglia e Giulio disse che<br />

andavano sopra e che sarebbe tornato di lì a poco tempo.<br />

Si diressero verso l'ascensore e premettero il bottone per arrivare all'ultimo piano e mentre salivano<br />

Giulio si guardò nello specchio, toccando i suoi capelli cortissimi.<br />

''Ho visto le foto di qualche tempo fa e mi sono accorto che li avevo molto lunghi e con tutti quei<br />

ricci non stavo male, ma così sembro un militare!!'' disse sorridendo divertito.<br />

''Sei bel...stai bene anche così.'' si affrettò a dire Andrea. ''E poi magari puoi sempre farli ricrescere,<br />

non è un problema.''.<br />

Giulio iniziò a fissare i suoi capelli così lunghi e così perfettamente neri. Gli piacevano tanto, gli<br />

davano un'aria bellissima e prima di poter dire qualsiasi cosa si sentì lo scatto <strong>del</strong>la porta che si<br />

apriva.<br />

L'aria iniziava a raffreddarsi e il <strong>cielo</strong> era di uno splendido blu, profondo e rischiarato da qualche<br />

pallida stella, che con la sua luce tenue sopravviveva all'illuminazione <strong>del</strong>la città.<br />

C'era un soave silenzio, accompagnato dal brusio <strong>del</strong>le macchine che animavano la strada ma quello<br />

che più fece stupire Giulio fu l'orizzonte e la distesa di luci e vita che si prospettò davanti ai suoi<br />

occhi.<br />

Velocemente arrivò all'alta ringhiera e appoggiandosi si soffermò a fissare e meditare, in una quiete<br />

che non gli sarebbe sembrata possibile.<br />

''Non vedo l'ora che tutto questo finisca!'' disse il giovane Castelli, all'improvviso.<br />

''In che senso?'' chiese Andrea, spaventato.<br />

''Nel senso che voglio tornare a essere io, a ricordare e a non dover fingere.''. ''Ho visto un sacco di<br />

persone in questi giorni, alcuni sono miei amici <strong>del</strong> vecchio liceo ma altri non me li ricordo affatto!''<br />

replicò Giulio, con gli occhi bassi.<br />

Il suo amico gli si avvicinò leggermente e gli disse ''Beh credo che ci voglia tempo, non devi

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