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modo impacciato, tentando di nascondere l'imbarazzo <strong>del</strong>la verità.<br />
''Capito....'' rispose velocemente Goffredi. ''Che lezione c'è ora?” chiese, cambiando argomento.<br />
''Biologia''.<br />
''Che pizza!''.<br />
Tutto si poteva dire di Andrea meno che fosse un tipo poco socievole.<br />
In poco meno di una settimana tutte la ragazze gli morivano dietro e tutti i ragazzi gli diventarono<br />
amici. Era un tipo solare, chiacchierone, bello, sicuro, bravo a scuola e gentile.<br />
E non perdette tempo.<br />
''Senti vieni con me nel pomeriggio? C'è un negozio di musica che voglio vedere...” chiese,<br />
buttando lì la domanda aspettandosi una risposta negativa.<br />
''Va bene!'' rispose Giulio semplicemente, con aria trasognata.<br />
Andrea spalancò gli occhi ma per non far notare lo stupore, disse, ironicamente ''Sempre di poche<br />
parole, eh? D'accordo allora ci vediamo al parco Marx, è lì vicino''.<br />
Giulio che non conosceva quasi nulla di quella città tirò un sospiro di sollievo e disse ''Ah<br />
menomale non devo fare molta strada, lì nei paraggi c'è casa mia.''.<br />
''Allora dopo passiamo da te, se ti va.'' azzardò l'amico, pentendosene dopo qualche secondo.<br />
''Se vuoi, non c'è problema!'' rispose Giulio, senza pensarci veramente.<br />
Prima di uscire di casa infatti, si sentì un morso allo stomaco e mentre ripensava al pomeriggio che<br />
avrebbe dovuto passare col suo amico, gli passava completamente la voglia.<br />
La solitudine di quei mesi gli era diventata così familiare che quasi gli dispiaceva rinunciarvi. Gli<br />
avevano anche ribadito che era un asociale, ma neanche questo gli aveva fatto cambiare<br />
atteggiamento.<br />
Rimase fino all'ultimo indeciso ma poi andò in bagno per pettinarsi e mentre si guardava allo<br />
specchio pensò -Dai Giulio durerà poco, comprerete un cd, verrete qui ad ascoltarlo e poi se ne<br />
andrà...-<br />
A quel pensiero gli venne un altro morso allo stomaco. Finì in fretta ciò che stava facendo e<br />
raggiunse velocissimamente la porta di casa, non salutò nessuno e uscì.<br />
Nell'ascensore pensò che non sapeva cosa dire, come iniziare un discorso con quel ragazzo, non lo<br />
conosceva proprio e di solito con gli amici andava a giocare ai campetti da calcio.<br />
Ma lui si conosceva perfettamente e non doveva pensare troppo alle situazioni, doveva buttarsi,<br />
lasciarsi andare, e quei pensieri e grovigli mentali gli sembrarono abbastanza esagerati per quel<br />
pomeriggio e tirando un sospiro per farsi coraggio, si chiuse il portone alle spalle.<br />
Attraversò la strada e vide Andrea seduto su una panchina mentre si fumava una sigaretta rullata, gli<br />
iniziò a tremare lo stomaco e una enorme sensazione di disagio si fece largo dentro di lui.<br />
In fondo non l'aveva mai visto fuori da scuola e non sapeva neanche abbastanza <strong>del</strong>la sua vita, per<br />
potergli chiedere qualsiasi cosa.<br />
Appena lo vide arrivare, Andrea, con un gran sorriso sulle labbra, disse ''Ciao, finalmente, peggio<br />
<strong>del</strong>le ragazze, ti fai attendere eh?''.<br />
Giulio tirò un respiro, l'ennesimo, per farsi coraggio e ''Dov'è il negozio?'' chiese, per cambiare<br />
discorso, mica gli poteva dire che aveva avuto dei ripensamenti, che era immensamente a disagio<br />
solo all'idea di un pomeriggio con lui o che non voleva andare.<br />
Andrea allora si alzò di scatto e disse ''Seguimi giovincello. Ah..che musica ti piace?'' domandò, con<br />
aria davvero interessata e un dolcissimo sorriso sulle labbra, mentre gli indicava la strada.<br />
''Tutto, il rock principalmente e la musica classica.” rispose il giovane Castelli, semplicemente per<br />
non dilungarsi in un discorso che avrebbe, se no, sfiorato tutti i generi e gli stili.<br />
Il negozio Music&Co era pieno zeppo di cd nuovi, usati, libri, vinili, 45 giri, musicassette, poster,<br />
fotografie, tazze, spillette, magliette, cappelli e mentre Giulio si perdeva nella sezione classica si<br />
sentì chiamare da lontano da Andrea ''Giulio, dove caspita sei?''.<br />
''Qui, scusa, mi ero perso!'' rispose ad alta voce, mentre osservava quella moltitudine di roba con<br />
aria contenta e infantile. Si girò a guardare l'amico e per la prima volta in quel pomeriggio, ma forse<br />
per la prima volta dopo tanti mesi, sorrise, anche lui.<br />
''Ti piacciono i Green River?'' chiese Andrea affannosamente.