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nel salottino.<br />
Capì che Andrea era sveglio, si avvicinò alla porta <strong>del</strong>la stanza e sentì <strong>del</strong>le voci.<br />
-Mmh chissà che male! Non ti ha fatto male?-.<br />
- All'inizio era come se ci avesse infilzato una scopa..ma gli ho detto di fare più lentamente poi l'ho<br />
guardato in silenzio e ho smesso di pensarci.. Aveva gli occhi chiusi e la bocca aperta, come se<br />
sorridesse...sembrava in un altro posto..kkrrh..e quel posto ero io! Il suo corpo..dio era<br />
straordinario...fantastico...-.<br />
Allora Giulio aprì energicamente la porta e urlò ''Ah Ah!! Ti ho beccato! Lo stai vedendo, eh? Non<br />
resistevi!''. Andrea scoppiò a ridere e cercando di fare una faccia seria, disse ''Non riuscivo a<br />
dormire e allora ho trovato questa cosa sul tuo pc e...''.<br />
''Come questa cosa?!'' chiese Giulio, sottolineando un broncio nascostamente divertito.<br />
''Questo tuo telefilm per frocetti. Stai sempre attaccato al computer e mi sono detto..vediamo che ha<br />
di speciale...Ma per ora solo il protagonista è carino!''.<br />
Giulio allora sconvolto si alzò dal letto dove intanto si era seduto e disse ad alta voce ''CARINO?''.<br />
''Non ho parole...è...è...perfetto!! Non capisci niente in fatto di uomini, fattelo dire e poi non è un<br />
telefilm per frocetti, se perdi una mezzora <strong>del</strong> tuo tempo capirai che va oltre il sesso, il corpo e le<br />
apparenze!''.<br />
Andrea sorrise, si alzò, lo raggiunse ridendo e abbracciandolo da dietro gli sussurrò nell'orecchio<br />
''Beh indubbiamente ci sono <strong>del</strong>le cose che dovremmo fare anche noi, magari subito,<br />
immediatamente..'' terminò con voce vogliosa.<br />
Gli tolse il cappotto, lo baciò ripetutamente e spense la luce.<br />
Si spogliarono velocemente e si fiondarono sul letto.<br />
***<br />
Appena i suoi sensi si risvegliarono da quel sonno profondo, riscoprirono la luce che accecava il<br />
mondo e quell'aria che si riscaldava, per far posto a un timido sole .<br />
Aprì gli occhi, si voltò e vide il suo profilo, perfetto, <strong>del</strong>icato e sublime. Allungò la mano fino a<br />
toccargli il torace e vide che anche lui si stava svegliando. ''Che ora è?'' chiese Giulio, con uno<br />
sforzo immane <strong>del</strong>la voce. Il suo ragazzo ebbe uno scatto, si sedette sul letto e dopo aver capito che<br />
era domenica mattina ripiombò tra le coperte e disse, arruffando le parole ''Uuh perché ti svegli<br />
sempre così presto? E' domenica! Spegni quella piccola testolina ricciuta..''.<br />
Il giovane musicista rise e prendendolo in giro, rispose ''Io non riesco a stare senza far niente! Io<br />
studio!''.<br />
Raggiunse la cucina, si mise nella tazza un po' di succo di frutta e vide la chiamata che stava<br />
arrivando sul suo cellulare. ''Che due palle! Mio padre non la smette più di chiamarmi...'' disse,<br />
prima di rispondere. ''Papà...pronto...dimmi!''. Si sentiva ossessionato dalla sua presenza. Volle<br />
scagliare quel cellulare lontano dal suo orecchio e sentire solo ciò che lo allietava.<br />
Mentre distrattamente ascoltava suo padre, vide Andrea che nudo lo stava raggiungendo. Aveva un<br />
corpo slanciato, magro, perfetto e quella pelle chiara che dava di perla. Non aveva pudore nel<br />
coprirsi. Per lui camminare a quel modo sembrava naturale, l'avrebbe fatto con chiunque. Andrea<br />
alzò le braccia e si legò i capelli con l'elastico che portava sempre sul posto.<br />
Giulio pensò che fosse un dio e che lo faceva apposta a farsi vedere così, per essere desiderato,<br />
perché sapeva di essere bello. Sapeva l'effetto che faceva. Ma poi il ragazzo Castelli lo guardò<br />
ancora un attimo e pensò che probabilmente a lui non fregava niente di niente <strong>del</strong>la sua bellezza. Si<br />
trovava a casa sua, col suo ragazzo e quello gli bastava per essere se stesso.<br />
Il padre di Giulio continuò a parlare imperterrito e quando sentì troppo silenzio, chiese ''Ma ci sei?<br />
Pronto?''. Il figlio rispose svogliatamente, mentre desiderava che quel corpo divino, che camminava