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scambiati tra loro, potevano nascondere mille altri significati, ma in quella serata nessuno dei due<br />
ebbe la forza e il coraggio di fare null'altro.<br />
''A cosa stai pensando?'' chiese Andrea.<br />
''Al fatto che vorrei passare da Gandi, ma a quest'ora uscire sarebbe improponibile pei i miei...''<br />
disse Giulio, con una tranquillità e confidenza che gli sembrarono strani.<br />
''Tentiamo domani anche se non mi va poi tanto, neanche di passare!'' rispose Andrea, con una voce<br />
affabile e tranquillizzante.<br />
Mente loro continuavano a guardarsi per studiare quelle nuove sensazioni e mentre si stavano<br />
avvicinando per scrutarsi, improvvisamente entrò la mamma di Giulio che subito ebbe come un<br />
sibilo allo stomaco per quell'interruzione. ''Ti va di rimanere a cena da noi Andrea?'' chiese la<br />
signora, con voce dolce di mamma.<br />
I ragazzi rimasero stupiti, sorrisero insieme e poi Andrea disse che doveva tornare a casa e che non<br />
voleva recare disturbo.<br />
La signora nonostante l'apparente forza e spigliatezza che quel ragazzo manifestava, comprese la<br />
sua solitudine nel vivere in una casa dove non c'era dialogo, dove non c'era amore ma solo<br />
apparenze, silenzi e ipocrisie, e fu dopo aver fatto quel pensiero che disse '' Domani la nostra<br />
famiglia affitta una villetta per il capodanno. So che non è la festa <strong>del</strong> vostro amico ma se ti va di<br />
venire sei il benvenuto!''. Andrea sorrise e fu quasi geloso di quella giornata e di quella unità e<br />
allegria che appariva da quella famiglia nonostante tutti i pasticci e i cambiamenti <strong>del</strong> trasloco.<br />
Voleva anche lui far parte di una vera famiglia e godere di quell'amore che si respira al suo interno,<br />
ma si era dovuto letteralmente accontentare di un padre assente, di una sorella insofferente e di una<br />
madre indifferente.<br />
Mentre scendevano le scale continuò a pensare alla proposta <strong>del</strong>la signora e rimase amareggiato<br />
quando Giulio con tono distaccato, disse ''Non preoccuparti, non sei costretto a venire! La mia<br />
famiglia è divertente ma non c'è paragone rispetto alla festa di Gandi. Io non ci posso venire ma tu<br />
almeno goditela!''.<br />
''E se io volessi venire?''. ''Tu mi dici questa cosa facendo finta che non sia un'imposizione!'' disse<br />
duramente il ragazzo Goffredi.<br />
''Ma che cosa stai dicendo? Perché io non vorrei farti venire?'' domandò Giulio, colpito e addolorato<br />
da quella verità che l'amico aveva compreso in un attimo.<br />
Andrea in mezzo al pianerottolo volle quasi urlare ma si trattene, e soffocando quasi la voce disse<br />
aspramente ''Ho questa sensazione. Non dici le cose tanto per dire! Dietro il tuo non ti preoccupare<br />
celi un senso di disagio...di vergogna!'' continuò, mentre serrava il corpo <strong>del</strong>l'amico al muro. ''Puoi<br />
dirlo chiaramente!''.<br />
''Che cosa dovrei dire? Che cosa Andrea?'' urlò Giulio, mentre cercava di spostare il corpo di<br />
Andrea, che lo circondava. ''Che mi sento in un disagio pazzesco? Che non so più come guardarti?''<br />
continuò, mentre il suo cuore rimbombava nelle sue orecchie e il respiro si faceva sempre più<br />
pesante. ''Che quel giorno non so cosa mi è preso? Ecco, sì, ti dico tutto questo!''.<br />
Gli era piaciuto quel bacio, era stato dannatamente bello e se la sorella non fosse arrivata avrebbe<br />
continuato, lo avrebbe baciato e gli sarebbe piaciuto, di più.<br />
Andrea ebbe un momento di spossatezza e rabbia, attanagliò le braccia <strong>del</strong>l'amico alla parete, con<br />
l'intento di fargli male e lo baciò forzatamente mentre lui cercava di divincolarsi. I loro corpi<br />
lottarono per le forze contrarie, Giulio voleva urlare, liberarsi da quella stretta che lo tormentava<br />
mentre il corpo <strong>del</strong>l'amico si faceva più forte e rigido in quella strana lotta senza senso.<br />
All'improvviso Andrea si riprese, si distaccò velocemente e impaurito da se stesso, disse ''Io...non<br />
volevo farti questo. Non volevo farti <strong>del</strong> male. Non volevo farti vergognare di me.''. ''Ma...ma avevo<br />
bisogno di quel bacio quel giorno ma avevo anche bisogno di non farti sapere niente e di averti<br />
come amico. Ho cercato di nascondere i miei desideri ma questo mio cazzo di essere è stato più<br />
forte <strong>del</strong>la mia ragione...''.<br />
Il ragazzo Goffredi avrebbe voluto piangere e urlare, per non sentire il sentimento e l'attrazione che<br />
provava per l'amico, voleva mentire ma non ce la fece.<br />
Giulio lo guardò spiazzato, incredulo per quello che stava sentendo. Non sapeva che fare, non