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allegrò quando avrebbe dovuto raccontarlo a Giulio.<br />
Posò una mano sulla porta, fermandosi qualche secondo per osservarlo e lo vide con gli occhi<br />
chiusi, si voltò verso gli altri dietro di lui, che con un cenno <strong>del</strong>la testa lo esortarono tranquillamente<br />
ad entrare.<br />
Giulio sentendo un brusio dalla porta, si voltò verso di essa e lo vide.<br />
Finalmente Andrea guardò i suoi occhi e si tranquillizzò immediatamente. Era vivo e lo fissava.<br />
Il silenzio fu sovrano di quella stanza mentre Andrea si accinse ad avvicinarsi. Lentamente, per non<br />
dar nulla per scontato.<br />
Voleva vivere qualsiasi secondo.<br />
Voleva ricordarsi qualsiasi suo prezioso respiro e gioire per la vita che gli era stata riconsegnata.<br />
Giulio non disse niente, forse per la mancanza di forze e fece un sorriso. Sghembo. Emettendo un<br />
po' d'aria sofferta dalla bocca.<br />
Il suo ragazzo si fermò all'improvviso. Non era un sorriso! Era una smorfia di dolore.<br />
Lo osservò, cercando di capire cosa doveva fare e preoccupato, chiese ''Come stai? Stai male?<br />
Chiamo qualcuno?''.<br />
Giulio continuò ad osservarlo senza dire niente e quando vide che si stava avvicinando, chiese<br />
''Ma...ma..tu chi sei?''.