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Andrea osservò l'invio <strong>del</strong> messaggio trepidando e sorridendo. Poggiò il cellulare sul tavolino<br />
laccato, ordinò un cappuccino e pensò alla sua situazione.<br />
Era cambiato da quando c'era lui. Si sentiva diverso e voleva esserlo ma in quel momento non se<br />
l'aspettava proprio, di essere felice. Rideva da solo, beveva da solo, avrebbe camminato da solo ma<br />
la sua anima sarebbe rimasta piena. Piena di Giulio.<br />
E mentre rifletteva e rimuginava dolcemente sul suo amore, nel piccolo e caldo bar fiorentino, dopo<br />
una trentina di minuti, entrò il suo compagno di classe Cristian.<br />
D'istinto Andrea si nascose, perché non aveva voglia di intrattenere una chiacchierata se pur<br />
amichevole con lui, ma quando notò la sua espressione rattristata e strana, gli fece cenno che era lì.<br />
L'amico si voltò e lo raggiunse con la sua birra in mano. ''Che ci fai qui?'' gli chiese, prima di<br />
sedersi. ''Bevevo e aspettavo l'ora <strong>del</strong>la cena..'' rispose Andrea. ''Giulio è a visitare palazzo Pitti con<br />
Marina!'' sottolineò alla fine. Cristian non fece null'altro se non abbassare lo sguardo sul tavolino.<br />
Il giovane Goffredi iniziò ad incuriosirsi per l'unicità di quel comportamento da parte <strong>del</strong> ragazzo e<br />
senza però far notare tutto questo interesse, disse sarcasticamente ''Iniziamo ad avviarci? Non vorrei<br />
arrivare in ritardo per la cena in quel 'fantastico e buonissimo' ristorante che la scuola ha scelto per<br />
noi!''. ''Ma che cosa ti è successo?'' chiese lui, dopo una breve pausa, solcando la porta per uscire.<br />
Cristian non rispose e Andrea capì che forse doveva riflettere e che non era quello il momento<br />
giusto per fargli domande.<br />
Camminarono un po' attraverso quella città meravigliosa e la mancanza di Giulio iniziò a farsi<br />
sentire. Il freddo gli stava gelando le mani ma quel tempo di neve lo affascinava ugualmente.<br />
Si fermarono su un ponte, l'uno per ammirare l'orizzonte e l'altro per disperdere i propri occhi nella<br />
luce <strong>del</strong> fiume. ''Io non lo amo!'' disse Cristian d'improvviso. ''Credevo di sì ma nella mia mente c'è<br />
un'altra persona....'' continuò, mentre Andrea se pur girandosi per guardarlo non vi riuscì<br />
perfettamente, ma d'istinto chiese ''Cosa?!''.<br />
Non voleva seguire il suo istinto che pur aveva dato cenno di essere ben presente. Non voleva<br />
vedere quella che era la realtà, almeno degli ultimi tempi. Non voleva considerare tutte le<br />
attenzioni di Cristian, che negli ultimi due mesi si erano rivelate assolutamente fondate e<br />
interminabili.<br />
Ma lui che cosa poteva dirgli?<br />
Come poteva eludere quel piacere oggettivo che Cristian gli aveva dimostrato o che fino ad allora<br />
era stato nella sua mente come una paura che lui definiva frivola e infondata?<br />
Cristian lo chiamava insistentemente tutti i giorni, lo invitava sempre e dappertutto, gli chiedeva di<br />
studiare insieme, ma infondo non gli aveva mica detto che non amava più Antonio perché amava<br />
lui. Era solo un'impressione quella di Andrea.<br />
Ma da quello che accadde, di lì a pochi secondi, gli sembrò assolutamente palese.<br />
Non ebbe tempo di agire. Non ebbe tempo di spostarsi da quella traiettoria. Non ebbe tempo di<br />
pensare perché Cristian subito lo baciò.<br />
Andrea non si mosse in quel bacio.<br />
Non si spostò.<br />
Non agì, mentre arrivava sul suo cellulare un messaggio di Giulio ''....Ti amo...''.