17.06.2013 Views

L'altra metà del cielo

L'altra metà del cielo

L'altra metà del cielo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Tutta la lezione passò in silenzio, a sentire le discussioni che la animarono e la professoressa che<br />

cercava di spiegare letteratura italiana, sempre, per altro, in quel modo superficiale e inutile.<br />

Le loro menti però erano altrove, sperdute e piene di quei pensieri che ormai non li abbandonavano<br />

più.<br />

Entrambi non ebbero la forza di parlarsi e durante l'ora di educazione fisica si sedettero su panchine<br />

opposte, con i libri in mano, fingendo di essere soli.<br />

Un forte calcio fu scagliato verso la porta <strong>del</strong>lo spogliatoio e subito dopo vi entrò Antonio, un<br />

ragazzo dai tratti fortemente androgini, che urlava ''Ma cazzo mi volete lasciare in pace!!!'' ad altri<br />

suoi compagni di classe. ''Ma dai dicci chi è il tuo ragazzo! Non lo diremo a nessuno....che sei una<br />

checca!'' disse Luca, ad alta voce con un'ironia ipocrita e cattiva. Tutti i ragazzi dietro di lui<br />

scoppiarono a ridere e senza che gli fu concesso un attimo di tregua il ragazzo fu spinto nelle docce<br />

abbandonate, <strong>del</strong>lo spogliatoio. Giulio si sentì imbarazzato da quella situazione e senza pensarci<br />

troppo, disse ''Ma perché dovete fare sempre i coglioni voi?'' con una voce forte, che neanche lui<br />

pensava di possedere. Luca sempre con la sua aria da imbecille, rispose ''Non è naturale che un<br />

amico ti nasconde le cose! Un altro po' e sembra più femmina lui di mia sorella!'' tanto per non<br />

stemperare affatto quell'atmosfera terribilmente pesante. ''Lui sembrerà più femminile di tua sorella<br />

ma tu, Luca, rimani sempre il solito cretino stronzo, fattelo dire!'' replicò il giovane Castelli.<br />

''Luca lascia stare Antonio!'' ordinò Cristian, il capoclasse e capitano <strong>del</strong>la loro squadra di calcio,<br />

accorso per aver sentito litigi molesti. ''Perché? Vuoi che te lo lasciamo per finire il lavoretto che<br />

abbiamo iniziato noi?'' disse sorridendo Luca, pensando di essere spalleggiato dal compagno.<br />

Cristian sorrise, stringendo le labbra e portando gli occhi al <strong>cielo</strong>, e dopo un pò rispose ''Veramente<br />

io con lui di lavoretti ne ho già fatti tanti...e sinceramente voglio continuare!''. Tutti i ragazzi allora<br />

si guardarono velocemente non capendo l'allusione e chiedendosi l'un l'altro cosa potesse<br />

significare.<br />

Finalmente la campanella di quella benedetta sesta ora suonò e Cristian e Antonio uscirono dalla<br />

palestra, mano nella mano.<br />

Giulio si voltò verso la postazione di Andrea e non lo vide più. Non vide la cartella e neanche la sua<br />

giacca. Provò a chiamarlo al cellulare ma non rispose. Gli mandò un messaggio ma non ci fu nessun<br />

segnale. Lo chiamò a casa ma la mamma disse che non si era fatto vedere.<br />

Nella sua mente ripercorse tutta la mattinata e non trovò nessun motivo per andarsene senza dire<br />

nulla. Non si erano parlati per quasi cinque ore ma da parte sua era stato solo un modo di non<br />

innervosire Andrea, ancor più di come lo era già.<br />

Percorse tutto il ritorno sovrappensiero, e nella speranza di non essere investito arrivò a casa più<br />

sconcertato di prima. Appena chiusa la porta dietro di lui, vide tutta la sua famiglia già a tavola e si<br />

accorse <strong>del</strong>l'orario tardivo in cui era arrivato. Fu sommerso di domande, ma a tutte rispose con<br />

monosillabi incomprensibili.<br />

''Giulio ma ti sembra questo il modo? ''. Tutto il resto <strong>del</strong>la famiglia si voltò verso il padre che gli<br />

aveva parlato così duramente senza un apparente motivo. ''A casa non ci sei mai. Stai sempre con<br />

Andrea e quando sei qui sei sempre scazzato, nervoso, rispondi male...quando ti va di rispondere! Io<br />

non credo che questo sia un atteggiamento giusto!'' terminò l'uomo, mentre Giulio a testa bassa<br />

cercava di lasciarsi scivolare quelle parole.<br />

''Papà ma cosa vuoi da lui? Sta studiando, sta suonando. I periodi brutti ci sono per tutti..'' disse<br />

Filippa, in sua difesa.<br />

L'uomo la guardò e con aria sorpresa, disse stizzito ''E quest'altra novità! Tu e tua sorella fino a<br />

qualche mese fa non vi sopportavate e ora andate d'amore e d'accordo...risponde al posto tuo<br />

perfino!''.<br />

Giulio si alzò e prese la giacca. ''Dove cavolo vai??'' chiese il padre infuriato. Lui non rispose e<br />

mentre scendeva le scale, quasi correndo, lo raggiunse la mamma che gli prese la mano. ''Mamma<br />

vado a studiare a casa di Andrea..'' disse velocemente per tranquillizzarla, mentre con lo sguardo<br />

cercava di sfuggirle. ''Si ma hai mangiato pochissimo...'' disse la signora preoccupata, mentre lui<br />

quasi scappò giù dal pianerottolo.<br />

Doveva parlargli, doveva capire e guardarlo negli occhi. Non poteva rimanere nell'idea che ce

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!