tesi Albano.pdf - Università degli Studi del Molise
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Si pensi, ad esempio, al caso dei reati commessi da più persone in<br />
danno reciproco (come per l’ingiuria o le lesioni reciproche).<br />
In questi casi si può parlare di collegamento «ontologico» tra gli<br />
illeciti, nel senso che la configurabilità <strong>del</strong>l’uno – e di conseguenza il suo<br />
accertamento – incide su quella <strong>del</strong>l’altro.<br />
Diversamente, si ha interdipendenza funzionale quando i reati siano<br />
teleologicamente orientatati al conseguimento di un fine: si pensi all’ipo<strong>tesi</strong><br />
di corruzione e frode (reati strumentali) posti in essere per riciclare denaro<br />
di provenienza illecita (reato-scopo) od a quella <strong>del</strong>la continuazione tra<br />
reato associativo e reati fine, quando questi ultimi siano già stati<br />
programmati al momento <strong>del</strong>la costituzione <strong>del</strong>l’associazione 58 .<br />
Sempre alla stessa categoria appartengono gli illeciti commessi in<br />
occasione di altri (c.d. «connessione occasionale») o per conseguirne o<br />
assicurarne al colpevole o a terzi il profitto, il prezzo il prodotto o<br />
l’impunità (c.d. «connessione consequenziale»).<br />
Sul piano <strong>del</strong>l’accertamento, l’interdipendenza tra reati sussiste,<br />
invece, ogniqualvolta vi sia un collegamento probatorio, ravvisabile,<br />
secondo l’orientamento costante <strong>del</strong>la giurisprudenza di legittimità, quando<br />
un unico elemento di fatto proietti la sua efficacia probatoria in rapporto ad<br />
una molteplicità di illeciti penali, tutti contemporaneamente da esso<br />
dipendenti per quanto attiene alla prova <strong>del</strong>la loro esistenza ed a quella<br />
<strong>del</strong>la relativa responsabilità 59 .<br />
Per ciò che riguarda il richiamo ai casi in cui il giudizio sul fatto<br />
riguardi una posizione o un interesse comune tra gli altri imputati,<br />
l’ampiezza e la genericità <strong>del</strong>l’espressione fanno pensare ad una sorta di<br />
clausola di chiusura, volta a ricomprendere tutte quelle situazioni che,<br />
sebbene non inquadrabili a priori, possano in concreto richiedere, nella<br />
prospettiva di favor rei che permea l’istituto, una trattazione congiunta<br />
58 Si veda Sez. I, 28 marzo, 2006, n. 12639, in C.E.D., Cass., n. 234100.<br />
59 Sul punto si veda Sez. un, 6 dicembre 1992, Scala, in Cass. pen., 1992, p.1479.<br />
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