valgono ad escludere la responsabilità <strong>del</strong>l’ente, ovvero relative all’estinzione <strong>del</strong> reato per cause diverse dall’amnistia o dalla remissione <strong>del</strong>la querela, non possono riverberarsi a vantaggio <strong>del</strong>la persona giuridica. Come correttamente osservato, l’effetto estensivo si produce anche al di là di tali ipo<strong>tesi</strong>, ben potendo verificarsi qualora l’impugnazione <strong>del</strong>l’imputato, attraverso una ricostruzione <strong>del</strong> fatto più favorevole o <strong>del</strong> titulum iuris, possa determinare un’attenuazione <strong>del</strong>la responsabilità <strong>del</strong>l’ente o la riduzione <strong>del</strong>le sanzioni 197 . Viceversa, l’impugnazione proposta dall’ente, con cui si deduca l’insussistenza <strong>del</strong> reato presupposto, la sua gravità o la qualificazione <strong>del</strong> fatto da cui scaturisce la responsabilità amministrativa, può estendersi all’imputato, anche qualora l’impugnazione di quest’ultimo non riguardi profili di responsabilità. Tale effetto non si produce, qualora le censure prospettate dalla persona giuridica riguardino la sola imputazione a proprio carico o le sanzioni alla stessa irrogate. La ratio <strong>del</strong>la norma risiede nell’evitare «il contrasto di giudicati eterogeneo», ovverosia tra la pronuncia relativa al reato presupposto e quella riguardante l’illecito <strong>del</strong>l’ente 198 . Anche in questo caso l’estensione appare strumentale alla prevenzione <strong>del</strong> conflitto teorico di giudicati; tuttavia non si può escludere come alla base <strong>del</strong>la disposizione vi sia anche il principio di favor. Un ulteriore aspetto merita attenzione: analogamente a quanto visto in precedenza con riferimento ai processi plurisoggettivi tra persone fisiche, problematico appare, anche in quest’ambito, il rapporto tra estensione ed esecutività. Non potendosi validamente ammettere una distinzione tra le fattispecie contemplate rispettivamente dagli artt. 587 c.p.p. e 72 d. lgs. 197 Così, SANTORO, Sentenze ad hoc per ogni possibile esito <strong>del</strong> giudizio, in Guida dir., 2001, n. 26, p. 111. 198 Relazione al d.lg. n. 231 <strong>del</strong> 2001, in Guida dir., 2001, fasc. 26, p. 57. 90
231/2001, le soluzioni individuate nel primo caso dovranno essere applicate anche nel secondo. Di conseguenza, stando alle soluzioni costantemente affermate dalla giurisprudenza di legittimità, dovrebbe considerarsi ferma l’esecutorietà <strong>del</strong>la sentenza nei confronti <strong>del</strong> non impugnante, sia esso persona fisica o giuridica. 91
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