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tesi Albano.pdf - Università degli Studi del Molise

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Viene, pertanto, esclusa nella soluzione adottata dal Collegio la<br />

configurabilità di una efficacia ultra partes nelle ipo<strong>tesi</strong> di procedimenti<br />

cumulativi.<br />

Invero, non può tacersi che anche in quest’ambito sembrerebbe più<br />

corretto consentire l’espansione in utilibus in presenza di vizi radicali e,<br />

pertanto, comuni a tutti i destinatari <strong>del</strong>la misura, a prescindere dalla<br />

segmentazione iniziale <strong>del</strong> giudizio di gravame 194 .<br />

Se tale prospettiva deve essere comune alle impugnazioni riguardanti<br />

i due tipi di sequestro indicati, per il sequestro preventivo s’impone l’esame<br />

di un ulteriore aspetto, attinente al possibile esplicarsi di un effetto<br />

estensivo «improprio» <strong>del</strong>la decisione, sub specie di «fatto sopravvenuto»<br />

ai fini <strong>del</strong>la revoca.<br />

In argomento appare preferibile una soluzione positiva, che consenta<br />

al giudice richiesto <strong>del</strong>la revoca, non diversamente da quanto già visto in<br />

materia di misure personali 195 , una nuova valutazione sulla permanenza<br />

<strong>del</strong>le condizioni di applicabilità indicate dall’art. 321 comma 1 c.p.p., anche<br />

alla luce <strong>del</strong>la pronuncia favorevole.<br />

richiedere la caducazione <strong>del</strong> provvedimento stesso; e ciò tanto più quando ci si trovi in presenza<br />

di un giudicato "cautelare" in grado di proiettare direttamente i suoi riverberi sulla misura in<br />

contestazione. La misure cautelare è, infatti, contrassegnata da una coessenziale strumentalità che<br />

la rende operante sul piano <strong>del</strong>la sua giuridica esistenza solo in quanto tale strumentalità sia<br />

sorretta, non soltanto da un'attuale esigenza cautelare, ma anche (e soprattutto) dalla sussistenza<br />

dei presupposti condizionanti la sua validità. Con il che appare agevolmente superabile l'omessa<br />

previsione <strong>del</strong>la revocabilità, che, esorbitando dall'ambito dei mezzi di impugnazione e dalla stessa<br />

nozione di giudicato cautelare non preclude la demolizione <strong>del</strong> provvedimento tutte le volte in cui<br />

il giudice accerti, anche ex officio, l'illegittimità <strong>del</strong> provvedimento adottato». In senso conforme,<br />

successivamente alla sent Di Donato, Sez. VI, 25 marzo 2003, Di Rosa, in C.E.D. Cass., n.224496<br />

194 Sul punto, si veda retro, § 3.<br />

195 Si rinvia alle considerazioni di cui retro, §5.<br />

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