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L’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media

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INTERVENTI<br />

100 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE<br />

Modena (MO) – Emilia-Romagna<br />

e-mail: istituto.oraziovecchi@comune.modena.it<br />

Web: http://www.comune.modena.it/oraziovecchi<br />

Direttore: Ivan Bacchi<br />

I CONSERVATORI E I PROGRAMMI DI STUDIO<br />

Il primo istituto<br />

pubblico<br />

italiano<br />

di formazione<br />

<strong>musicale</strong><br />

in ordine<br />

cronologico<br />

è il Liceo<br />

Filarmonico<br />

di Bologna<br />

istituito<br />

nel lontano<br />

1804<br />

Un interessante lavoro di Orazio Maione pubblicato nel 2005 I Conservatori<br />

di musica durante il fascismo, consente di ripercorrere la storia dei Conservatori<br />

italiani.<br />

Nella pubblicazione si segnala che il primo istituto pubblico italiano di formazione<br />

<strong>musicale</strong> in ordine cronologico è il Liceo Filarmonico di Bologna istituito<br />

nel lontano 1804, anche se il riconoscimento di Conservatorio da parte<br />

<strong>dello</strong> Stato arriva solamente nel 1942 nonostante i nomi di autorevoli direttori<br />

succedutisi alla guida come Martucci, Bossi, Busoni e Alfano.<br />

Fino al 1923 il numero dei Conservatori rimane limitato a sei: Milano, Napoli,<br />

Palermo, Parma, Roma e Firenze.<br />

«Se nel 1923 gli istituti governativi si limitavano ai sei già indicati, dagli ultimi<br />

anni del regime fascista in poi il numero dei Conservatori aumentò in modo<br />

esponenziale: nel 1942 erano diventati dodici con la statizzazione degli istituti<br />

pareggiati – ‘gli istituti musicali con ordinamento a liceo (cioè privi di convitto),<br />

sorti per ragioni diverse da quelle dell’assistenza pubblica’ – delle città di<br />

Torino (1935), Cagliari (1939), Bolzano, Pesaro e Venezia (1940) e Bologna<br />

(1942). Nel secondo dopoguerra la crescita è continuata fino agli anni recenti<br />

fino ad arrivare, anche con la raggiunta autonomia delle ‘sezioni staccate’ di alcuni<br />

Conservatori, a una sessantina di istituti.<br />

A questi va ancora aggiunta una ventina di istituti musicali pareggiati sovvenzionati<br />

dagli enti locali, con gli stessi programmi di studio dei Conservatori e<br />

la medesima validità del titolo di studio rilasciato».<br />

Questo è in sintesi il percorso storico delle Istituzioni per la formazione dei<br />

musicisti.<br />

Riveste particolare importanza anche l’esame dei diversi provvedimenti normativi<br />

relativi ai programmi di studio dei Conservatori.<br />

Tale analisi, che trova le sue origini all’inizio del secolo scorso, conduce fino all’ultimo<br />

provvedimento di riforma dei Conservatori, la Legge 21 dicembre 1999<br />

n. 508, ai vari disegni di legge che l’hanno preceduta e ai Decreti del 2009 che<br />

definiscono e regolano i settori artistico-disciplinari dei Conservatori di Musica.<br />

Preziosa la documentazione sui primi decreti del Novecento presente nel citato<br />

lavoro di O. Maione: «Il primo provvedimento che riguardò gli ordinamenti didattici<br />

all’interno degli istituti musicali a livello nazionale fu il Regio Decreto<br />

del 2 marzo 1899, firmato dal ministro Guido Baccelli – ‘riconosciuta la neces-

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