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L’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media

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INTERVENTI<br />

Quest’anno<br />

abbiamo dato<br />

continuità<br />

all’esperienza<br />

e l’adesione<br />

è stata ancor<br />

più massiccia,<br />

con circa<br />

300 ragazzi<br />

e 25 insegnanti<br />

di quattro<br />

secondarie<br />

superiori<br />

40 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE<br />

Sono stati preparati brani musicali, gli studenti hanno recitato e danzato, è<br />

stato formato un coro e sono state realizzate armi, acconciature, gioielli e costumi,<br />

tutto minuziosamente documentato con immagini e video realizzati da<br />

«team» creati ad hoc all’interno della classe.<br />

Al progetto, ha collaborato con totale disponibilità anche la Sovrintendenza<br />

ai Beni Archeologici per l’Abruzzo che avrebbe concesso, per la messa in scena<br />

dell’opera belliniana da parte dei ragazzi, l’utilizzo di un anfiteatro del IV<br />

secolo a.C. sito in una città romana a 1000 metri d’altezza ai piedi del<br />

Monte Velino. Il suo nome è Alba Fucens e all’epoca contava 35.000 abitanti<br />

ed era considerata la seconda città più importante dopo Roma; ne stanno<br />

scoprendo tesori dagli anni Cinquanta grazie a continui e attenti scavi archeologici.<br />

Un altro obiettivo era quindi far conoscere la storia dell’Impero<br />

romano ma anche la vita quotidiana dell’epoca, visitando, ma soprattutto vivendo,<br />

un sito archeologico di grande importanza storica e artistica. L’archeologa<br />

dott.ssa Ceccaroni, responsabile degli scavi, avrebbe accompagnato<br />

i ragazzi in un percorso che iniziava al Museo Archeologico di Chieti per<br />

continuare ad Alba Fucens con la visita della città antica per concludersi in<br />

estate con alcuni stage di scavo.<br />

I ragazzi della Lombardia avevano già organizzato la gita d’istruzione in<br />

Abruzzo e per tre giorni avrebbero unito le prove in anfiteatro con le visite in<br />

luoghi scelti della regione. Lo spettacolo sarebbe andato in scena un mese dopo<br />

il sisma, a maggio. La <strong>scuola</strong> milanese ha giustamente rinunciato al viaggio ma<br />

né la <strong>scuola</strong> milanese né quella abruzzese hanno rinunciato alle performance e,<br />

nelle rispettive città, gli spettacoli sono andati in scena.<br />

Quest’anno abbiamo dato continuità all’esperienza e l’adesione è stata ancor<br />

più massiccia, con circa 300 ragazzi e 25 insegnanti di quattro secondarie superiori:<br />

il Liceo classico «G. Berchet» (MI), il Liceo classico «Ovidio» e l’Istituto<br />

d’Arte «G. Marzara» di Sulmona (AQ) e infine il Liceo artistico «P. Candiani»<br />

di Busto Arsizio (VA).<br />

Il titolo scelto per quest’anno è Otello di Giuseppe Verdi. È importante rilevare<br />

l’interesse riscontrato dai docenti per un’opera lirica verdiana (tratta da un<br />

dramma shakespeariano e questo giustifica anche la presenza massiccia dell’Inglese<br />

tra le discipline partecipanti) e questo consente, in modo anche sorprendente,<br />

di immaginare il teatro <strong>musicale</strong> quale buona pratica per un curricolo<br />

verticale che aiuti anche la collaborazione fra scuole pur distanti fra loro ma con<br />

finalità educative e didattiche da mettere in comune.<br />

Sotto l’elenco delle discipline coinvolte:<br />

Gli insegnanti che hanno partecipato:<br />

5 insegnanti di Inglese<br />

5 insegnanti di Italiano<br />

3 insegnanti di Discipline Plastiche

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