L’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media
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INTERVENTI<br />
Passando dal<br />
regime della<br />
mono<strong>media</strong>lità<br />
scrittoria<br />
a quello della<br />
multi<strong>media</strong>lità<br />
(alfabetica,<br />
sonora, visiva)<br />
il mondo<br />
e i modi<br />
di trattarlo si<br />
sono fatti<br />
plurali.<br />
Ma questo<br />
ha lasciato<br />
inalterata<br />
la <strong>scuola</strong> e il<br />
suo pensiero<br />
28 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE<br />
smette di pagare un debito nei confronti di quegli stessi fondamenti che ciò che<br />
è avvenuto nell’ultimo secolo e mezzo ha progressivamente messo in forse.<br />
Non è un caso allora che l’impianto disciplinare accademico (dell’università e<br />
per osmosi della <strong>scuola</strong>) e la stessa logica che lo legittima dipendano tuttora,<br />
istintivamente più che consapevolmente si direbbe, da un assetto del sapere<br />
che fa dell’alfabetismo e del codice scrittorio inteso in senso mono<strong>media</strong>le non<br />
tanto e non solo la base dell’agire conoscitivo ma la sua stessa ragion d’essere,<br />
in ciò rimanendo pervicacemente fedeli a un modo di sapere (e di interpretare<br />
il sapere) che precede non solo l’avvento delle tecnologie della riproduzione<br />
acustica, ma anche il tempo della messa in crisi dei fondamenti del conoscere<br />
scientifico e artistico, che del resto è contemporaneo, e non solo per un caso,<br />
a quell’avvento. Passando dal regime della mono<strong>media</strong>lità scrittoria a quello<br />
della multi<strong>media</strong>lità (alfabetica, sonora, visiva) il mondo e i modi di trattarlo<br />
(rappresentandolo e pensandolo) si sono fatti plurali. Ma questo ha lasciato<br />
inalterata la <strong>scuola</strong> e il suo pensiero.<br />
Non basta allora sostenere che la <strong>scuola</strong> pensa e si pensa secondo una matrice epistemologica<br />
ottocentesca, occorre chiarire e chiarirsi che dicendo questo si allude<br />
a qualcosa che riguarda più la prima che non la seconda metà di quel secolo. È<br />
infatti fuori dei percorsi mentali che sono ancora patrimonio degli impianti d’istruzione<br />
il far riferimento alle idee di fine della storia, mescolanza delle culture,<br />
creolizzazione dei codici, estetizzazione dei regimi di vita: quelle stesse idee, non<br />
a caso ugualmente debitrici ai regimi del pluralismo e della varietà dei punti<br />
vista (e di ascolto), che platealmente si sono affermate negli ultimi due periodi<br />
fin de siècle (tra Ottocento e Novecento, prima, e successivamente tra la fine del<br />
secolo scorso e l’inizio del presente) ma che mai hanno smesso di agire nel lasso<br />
di tempo di cui ho detto, contribuendo a rendere le condizioni del fare e del decidere<br />
(individuale o sociale, in molti degli ambiti di vita) assai più complesse di<br />
quanto si pensava potessero essere prima che le cose cambiassero. Ed è, invece,<br />
pienamente dentro i percorsi del pensare e dell’agire scolastico l’idea che il codice<br />
scrittorio, rigidamente inteso (fa fede a questo proposito il limitato spettro<br />
di significazione collegabile al termine italiano di «alfabetismo»), possa garantire<br />
non solo il senso ma addirittura il fondamento all’esperienza del conoscere, esattamente<br />
come li garantisce all’impegno di conoscere (e dunque interpretare, valutare,<br />
dirigere) l’esperienza nel suo complesso.<br />
Ne viene che una parte importante, quella socialmente più importante dell’esperienza<br />
acustica contemporanea, di noi contemporanei all’età della piena<br />
maturità degli apparati tecnici della riproduzione/produzione sonora, è considerata<br />
non solo come estranea all’ambiente scolastico, ma addirittura come un<br />
fattore di disturbo, un «rumore». Non è solo ignorata, è addirittura osteggiata,<br />
e additata come espressione di ignoranza (o incultura) in fatto di musica.<br />
Quella che ho sinteticamente delineato è la condizione e la ragione stessa del disagio<br />
che la configurazione classica (ma ancora attuale) della <strong>scuola</strong> prova nei