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"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista

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LA PRIMA MINACCIA DEI FIGLI DEL SOLE<br />

Nei giorni seguenti l'in<strong>di</strong>ano ed i tre uomini bianchi, che<br />

avevano fretta <strong>di</strong> partire, non perdettero tempo.<br />

Caduto il gigantesco bambù, che era stato consumato dal<br />

fuoco alla base, Yaruri in breve tempo ne ricavò un canotto<br />

lungo <strong>di</strong>eci metri, largo quasi un metro e mezzo, leggero sì ma<br />

soli<strong>di</strong>ssimo. Non possedendo remi, i quali erano andati perduti<br />

nel naufragio della scialuppa, l'in<strong>di</strong>ano fabbricò otto paia <strong>di</strong><br />

tacarì, ossia <strong>di</strong> lunghe pagaie, non essendo gli uomini bianchi<br />

abituati ad adoperare quelle corte usate dagli in<strong>di</strong>ani.<br />

Don Raffaele intanto aveva preparato il cuac che poi<br />

trasformò in cassava, mentre il dottore ed Alonzo seccarono a<br />

lento fuoco una rispettabile provvista <strong>di</strong> pesci, raje spinose,<br />

piraja, pemecru, storioni, traira e cascudo.<br />

Sette giorni dopo il naufragio della scialuppa, tutto era<br />

pronto per la partenza.<br />

Imbarcarono i viveri accomodandoli a prua ed a poppa per<br />

meglio equilibrare il canotto e la mattina del settimo giorno<br />

lasciavano le sponde della savana tremante, salendo, senza<br />

incidenti, la cateratta.<br />

Il canotto si comportava bene. Era molto più leggero della<br />

scialuppa e scivolava sull'acqua con poca forza. Due remi erano<br />

sufficienti per farlo avanzare con una rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> quattro miglia<br />

all'ora, permettendo ai naviganti in tale modo <strong>di</strong> scambiarsi.<br />

Due giorni dopo giungevano alla foce del Vichada o<br />

Vicciada, fiume grossissimo che scende da ponente, un tempo<br />

conosciuto dai gesuiti che nei loro primi tempi avevano<br />

radunato su quelle sponde delle borgate d'in<strong>di</strong>ani salivi, ma poi<br />

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