"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista
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– Non <strong>di</strong>speriamo, don Raffaele.<br />
– Zitti! – <strong>di</strong>sse Alonzo.<br />
Aveva u<strong>di</strong>to delle voci presso la porta. Poco dopo le sbarre<br />
vennero levate ed entrarono due in<strong>di</strong>ani, portando due gran<strong>di</strong><br />
ceste <strong>di</strong> foglie intrecciate, contenenti gran numero <strong>di</strong> quelle<br />
mezze zucche seccate chiamate cui, ricolme <strong>di</strong> varie specie <strong>di</strong><br />
ra<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong> frutta e <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>.<br />
Deposero i canestri a terra, fecero un inchino <strong>di</strong>nanzi agli<br />
uomini bianchi piegando un ginocchio, poi, se ne andarono<br />
senza aver pronunciata una sola parola.<br />
– <strong>La</strong> colazione viene in buon punto – <strong>di</strong>sse Alonzo. – Il mio<br />
ventre è perfettamente vuoto.<br />
– Ve<strong>di</strong>amo cosa hanno recato – <strong>di</strong>sse il dottore, gettando<br />
uno sguardo sui canestri. – Diamine!... Un vero pasto d'antichi<br />
peruviani!... Questi in<strong>di</strong>ani, a quanto sembra, non solo hanno<br />
conservata la religione primitiva degli Inchi, ma anche le<br />
abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> quei figli del Sole. Ecco qui una minestra <strong>di</strong> quinea,<br />
molto in uso nel Perù tre secoli or sono.<br />
– Cos'è questa quinea? – chiese don Raffaele.<br />
– Una specie <strong>di</strong> miglio che produce il chenopo<strong>di</strong>o, una<br />
pianta le cui foglie si mangiavano avidamente da quei popoli e<br />
che si <strong>di</strong>ce fossero tenere e <strong>di</strong> buon sapore.<br />
– E questo cui cosa contiene, mio eru<strong>di</strong>to amico? – chiese<br />
il piantatore.<br />
– Sono larvi, specie <strong>di</strong> piselli, ma come ben vedete, più<br />
grossi dei nostri ed anche migliori. Quelle pallottoline polpose,<br />
grosse come un pollice ed arrostite, sono papa e servivano <strong>di</strong><br />
pane agli Inchi; quelle piccole ra<strong>di</strong>ci, che sono seccate al sole e<br />
che sono più dolci dello zucchero, si chiamano toca e quelle<br />
patate rosse, gialle, nere e bianche, che hanno ognuna un sapore<br />
<strong>di</strong>fferente, si chiamano upicu.<br />
– E questi tuberi?<br />
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