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"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista

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ad una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tre o quattrocento passi, si manteneva priva <strong>di</strong><br />

abitanti, quantunque il dottore e don Raffaele non ignorassero<br />

che quella regione era una delle più popolate, essendo occupate<br />

dalla grande tribù degli ottomachi, la quale si estende dalla foce<br />

del Sinaruco a quella dell'Apure. Non mancavano però né gli<br />

animali né i volatili: sugli alberi, veri eserciti <strong>di</strong> scimmie si<br />

<strong>di</strong>menavano urlando, eseguendo esercizi straor<strong>di</strong>nari,<br />

lanciandosi <strong>di</strong> ramo in ramo con agilità meravigliosa ed in alto<br />

volavano bande d'uccelli d'ogni specie.<br />

Si vedevano drappelli <strong>di</strong> mono, piccole scimmie grigie,<br />

colle gambe e le braccia smisurate ed il corpo così magro che<br />

vedute in movimento si scambiano benissimo per ragni<br />

giganteschi, anzi appunto per ciò furono chiamate anche<br />

scimmie-ragno: poi bande <strong>di</strong> shau, scimmiottini grossi quanto<br />

uno scoiattolo chiamati anche marachine, che hanno il pelame<br />

rosso ed una splen<strong>di</strong>da criniera fulva come i leoni; tribù <strong>di</strong><br />

prego, voracissimo e che producono alle piantagioni danni<br />

incalcolabili avendo la manìa del saccheggio; poi stormi <strong>di</strong><br />

maithaco, piccoli pappagalli assai ciarlieri, colla testa turchina<br />

ed il dorso giallo, altri flagelli delle piantagioni, che devastano<br />

ogni specie <strong>di</strong> raccolto; <strong>di</strong> canindé, altri pappagalli ma assai più<br />

grossi, colle ali azzurre ed il ventre aranciato; <strong>di</strong> tucani, uccelli<br />

bizzarri col becco grosso quanto il corpo, ma cartilaginoso, <strong>di</strong><br />

color rosso e giallo, gli occhi azzurri ed il petto coperto da una<br />

fine lanuggine d'un rosso brillante.<br />

Le penne <strong>di</strong> questi ultimi uccelli sono ricercati dagli in<strong>di</strong>ani<br />

per fabbricare dei <strong>di</strong>ademi che possono portare solamente i capi<br />

delle tribù, e questa usanza è stata adottata perfino dai sovrani<br />

del Brasile. Anche don Pedro II, l'ultimo imperatore, la seguiva,<br />

ma invece del <strong>di</strong>adema nelle gran<strong>di</strong> cerimonie portava un<br />

mantello <strong>di</strong> penne <strong>di</strong> tucano, <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong> capo supremo del suo<br />

paese.<br />

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