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"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista

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fucile.<br />

– Noi, – <strong>di</strong>sse, – siamo qui venuti per vedere la Città<br />

dell'Oro.<br />

– <strong>La</strong> Città dell'Oro appartiene ai figli del Sole e nessun<br />

straniero, pena la morte, può vederla – rispose l'in<strong>di</strong>ano.<br />

– Noi abbiamo intrapreso un lungo viaggio per vederla.<br />

– Chi ti ha chiamato?<br />

– Nessuno, ma noi vogliamo accertarci dell'esistenza <strong>di</strong><br />

Manoa.<br />

– Per condurre qui, più tar<strong>di</strong>, altri uomini bianchi e<br />

<strong>di</strong>struggerla?<br />

– No, perché noi quando l'avremo veduta ripartiremo senza<br />

fare alcun male ai suoi abitanti, né più mai ritorneremo – <strong>di</strong>sse<br />

don Raffaele.<br />

– E cre<strong>di</strong> tu che gli eperomerii possano prestar fede alle<br />

parole degli uomini bianchi? – rispose l'in<strong>di</strong>ano con amarezza. –<br />

I nostri avi hanno conservata una tra<strong>di</strong>zione: un tempo, lontano<br />

da questi luoghi, al <strong>di</strong> là delle gran<strong>di</strong> montagne del sud, al <strong>di</strong> là<br />

d'un grande fiume venti volte più largo del Venituari, prosperava<br />

un potente impero, quello dei figli del Sole, quello degli Inchi.<br />

Un giorno, dai mari ove il sole tramonta, sbarcarono degli<br />

uomini che avevano la pelle bianca come te e la barba come te, e<br />

misero, coi tra<strong>di</strong>menti, a ferro ed a fuoco quel vasto impero. I<br />

nostri avi solo poterono sfuggire alla strage, abbandonando la<br />

patria e qui celandosi. Come vuoi ora che io creda alle tue<br />

promesse?... Uomini bianchi, tornate alla savana tremante,<br />

imbarcatevi e ritornate alle vostre terre o noi vi daremo battaglia<br />

e vi <strong>di</strong>struggeremo tutti!...<br />

In quell'istante si u<strong>di</strong>rono le prime note del flauto <strong>di</strong> Yaruri.<br />

Era una marcia precipitosa, energica, che scuoteva le fibre.<br />

L'esercito dei serpenti si svegliò <strong>di</strong> colpo e si mise in moto come<br />

spinto innanzi da una forza misteriosa, strisciando e balzando.<br />

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