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"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista

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– Cosa suona quell'in<strong>di</strong>avolato in<strong>di</strong>ano? – <strong>di</strong>ceva Alonzo. –<br />

Provo un malessere che non so spiegare.<br />

– Attenzione! – esclamò il dottore.<br />

Sotto i cespugli, sotto le foglie secche degli alberi giganti si<br />

u<strong>di</strong>vano dei leggeri crepitìi che s'avvicinavano lentamente.<br />

D'improvviso apparve un serpente, poi un altro, poi altri <strong>di</strong>eci,<br />

venti, cinquanta, cento.<br />

Da tutte le parti della foresta accorrevano, attratti da quella<br />

musica che doveva essere per loro irresistibile. Si vedevano<br />

strisciare gli urutù striati <strong>di</strong> bianco, con una croce sul capo; i<br />

giboia o boa constrictor, lunghi <strong>di</strong>eci e perfino do<strong>di</strong>ci metri e<br />

grossi come la coscia <strong>di</strong> un uomo, ma affatto inoffensivi, anzi<br />

sono facili ad addomesticarsi e si tengono nelle case per<br />

sbarazzarle dal sorci; i pericolosissimi cobra cipo, lunghi tre<br />

metri, sottili come un cannello, colla pelle color verde pallido; i<br />

caniana e i serpenti ceralacca, rettili avi<strong>di</strong>ssimi del latte e che <strong>di</strong><br />

notte penetrano nelle capanne degli in<strong>di</strong>ani per succhiare il seno<br />

delle donne lattanti; i terribili ay-ay colla pelle nera e così<br />

velenosi che le persone colpite hanno appena il tempo <strong>di</strong><br />

mandare un grido che già muoiono; i boicinega o serpenti a<br />

sonagli i quali, strisciando, facevano tintinnare i loro sonagliuzzi<br />

cornei in forma <strong>di</strong> piastre; i serpenti cacciatori, colla pelle tigrata<br />

e che sono i più audaci <strong>di</strong> tutti, ed i velenosissimi serpenti<br />

corallo.<br />

Tutti quei rettili si erano fermati intorno al gruppo formato<br />

da Yaruri e dai suoi compagni e col capo alzato, gli occhi<br />

ardenti, ascoltavano, affascinati, quella strana musica.<br />

Don Raffaele, Alonzo ed il dottore, inchiodati al suolo dal<br />

terrore, non facevano il più piccolo movimento per tema <strong>di</strong><br />

vedersi precipitare addosso quei battaglioni <strong>di</strong> rettili. Yaruri<br />

invece, impassibile, tranquillo, continuava a suonare il suo<br />

istrumento cavando delle note sempre più languide, più<br />

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