"La CittÃ dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista

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agitando le loro armi e mandando alte grida di gioia. Erano tre o quattrocento, ma pareva che non avessero alcuna intenzione di offendere gli stranieri, almeno pel momento, poiché nessuna freccia fu lanciata. – Siamo in un brutto impiccio – disse il piantatore. – Comincio a credere che per noi la Città dell'Oro sia perduta. – Ed anche la nostra pelle – aggiunse Alonzo. – Chi ci leverà da quest'isolotto, ora che non possediamo più il canotto e che siamo circondati da sabbie mobili?... Eppure io avevo sperato di giungere a Manoa senza fastidi, con quell'esercito di rettili. – Dovevamo aspettarci una simile sorpresa – disse il dottore. – So che gl'indiani di queste regioni usavano lasciar crescere le erbe intorno ai loro villaggi, per respingere gli stranieri col fuoco. Quando gli spagnoli condotti dai luogotenenti di Barreo cercarono d'inoltrarsi attraverso queste regioni per scoprire l'Eldorado, furono respinti cogl'incendi, e trecento di quei conquistatori morirono soffocati ed abbruciati nella vallata di Maccureguary. So che quando Barreo in persona tentò l'impresa fu costretto a retrocedere, poiché le tribù degli inarcuacari, dei pariagotti e degli iranaquari, alleati degli eperomerii, avevano lasciato crescere le erbe tre anni per incendiarle. – Ma Yaruri dove sarà? – chiese Alonzo. – Se fosse qua, quel diavolo d'indiano saprebbe forse trovare un mezzo per liberarci. – Quell'uomo, visto che la partita era perduta, si sarà nascosto per cercar di sorprendere il suo avversario e ucciderlo a tradimento – rispose don Raffaele. – Un indiano affronta la morte senza esitare, pur di vendicarsi. – Ma noi, cosa faremo ora? Fra ventiquattro o quarant'otto ore la fame ci costringerà alla resa, poiché abbiamo perdute tutte 182
le nostre provviste. – Chissà! – disse il piantatore. – Cosa speri, cugino? – Penso agli indiani che ci precedevano e mi domando perché ci risparmiavano, mentre cercavano di uccidere Yaruri. Vedremo!... Forse gli eperomerii non desiderano la nostra morte. 183
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YARURI - Bada, Alonzo! Se ti piomba
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americana aveva preso lo slancio ed
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- Forse - rispose l'indiano con un
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- Ma impazzisci? - No, Alonzo, il m
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LA LEGGENDA DELL'ELDORADO Don Raffa
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incrocio di negri e d'indiani, pers
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peregrinazioni sul fiume gigante, v
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fantasia d'alcuni illusi. - Niente
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sapevano colorire le stoffe. - Ma c
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UNA FUGA MISTERIOSA Udendo quel gri
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obusti negri, si misero alacremente
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disponendole in modo che non potess
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piantagione nulla perderà della su
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ma tutte queste ultime non sono che
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quanto l'intero loro corpo, emettev
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istanti di silenzio. - Io non so il
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UN FUOCO SOSPETTO Presso uno di que
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infernale. - Buona indigestione! -
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ad una distanza di tre o quattrocen
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- Il consiglio è prudente, - disse
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- Questa sabbia è troppa dura - ri
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che le grida scordate ma potenti di
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- A cena! - esclamò in quell'istan
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in viaggio. Contavano di fare la se
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di base alla capanna. Bastò a loro
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cinghiali, o meglio dei pecari e de
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come lo chiamano loro, e le loro ar
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- Ma, disgraziato, tu morrai se non
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ebbero trasportati moltissimi. Allo
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zuccherino. - Dov'è il cuore? - ch
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così lamentevole che si direbbe ch
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- Le testuggini te l'ho detto, non
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che uno scienziato dell'America set
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ospi depongono le loro uova in acqu
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Un tempo le sue sponde erano gremit
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- Niente affatto. - Allora li uccid
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affatto carnivori; perciò inoffens
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loro destra. Ad un tratto si udì u
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FRA I PECARI E LE MOSCHE-CARTONE Ce
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Quella foresta meritava il nome di
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- Squisitissime. - Allora possiamo.
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- E per un bel pezzo. - Diavolo!...
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UNA EMIGRAZIONE DI FORMICHE FIAMMIN
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che perfino i tronchi degli alberi
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sugli alberi, in meno d'un minuto s
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sull'orlo d'una piccola radura in m
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SMARRITI NELLA FORESTA VERGINE Gli
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fucile per sette od otto ore? - Lui
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- Ed io non comprendo nulla, dottor
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fecero udire in mezzo alla tenebros
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Il pesante calcio dell'arma scese s
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I SUCCHIATORI DI SANGUE I due cacci
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Don Raffaele e l'indiano giacevano
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attentamente la vicina foresta e la
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- Sono riuscito a saperlo - disse d
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I LAMANTINI DELL'ORENOCO Un animale
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col suo pelo che porta sul capo e p
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diffidenza, parecchi uccelli colle
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temono l'uomo, anzi si posano sulla
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missionari. Un tempo, sulle rive di
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poppa, in modo che si sarebbe potut
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ci abbiano preceduti mentre noi abb
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idurre un uomo allo stato di schele
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forze e tutta la nostra abilità. U
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