"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista
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ai pie<strong>di</strong> della montagna prima dell'alba. I falò si erano spenti,<br />
però dalla parte opposta della savana si erano veduti brillare altri<br />
punti luminosi, ma ad una grande <strong>di</strong>stanza.<br />
Verso le otto dei mattino la traversata della savana era<br />
compiuta ed i viaggiatori sbarcavano su <strong>di</strong> una sponda coperta <strong>di</strong><br />
gran<strong>di</strong> boscaglie, le quali si spingevano fino alla base della<br />
montagna, <strong>di</strong>ramandosi poi verso altri monti che si scorgevano<br />
più oltre.<br />
Rassicurati dal silenzio che regnava sotto quegli alberi,<br />
dormirono alcune ore, poi Yaruri <strong>di</strong>ede il segnale della partenza.<br />
Mentre i compagni dormivano, aveva tagliato un giovane<br />
bambù ed aveva fabbricato una specie <strong>di</strong> flauto lungo cinquanta<br />
centimetri.<br />
– Guardatevi intorno – <strong>di</strong>ss'egli. – Potete schiacciare<br />
qualche serpente e farvi mordere.<br />
– Ma non li chiami a te? – <strong>di</strong>sse don Raffaele.<br />
– Non ancora, padrone.<br />
S'addentrarono nella foresta procedendo con precauzione e<br />
guardando attentamente ove posavano i pie<strong>di</strong>. Sotto quelle<br />
piante non si vedevano né scimmie, né uccelli, però fra i<br />
cespugli si vedevano saltellare e battagliare fra loro numerose<br />
coppie <strong>di</strong> galli selvatici (pipra rupicola), bellissimi volatili che<br />
hanno le penne color dell'oro, adorni d'una doppia cresta <strong>di</strong><br />
piume mobili e <strong>di</strong> carattere assai battagliero.<br />
Quando i viaggiatori giunsero in una piccola radura, Yaruri<br />
s'arrestò, accostò il flauto alle labbra ed intonò una marcia<br />
languida, bizzarra, che aveva delle variazioni lugubri.<br />
Don Raffaele, Alonzo ed il dottore non fiatavano, ma quei<br />
suoni producevano su <strong>di</strong> loro un effetto che prima non avevano<br />
mai provato. I loro nervi certi momenti si eccitavano e poi, tutto<br />
d'un tratto, si calmavano e si sentivano invadere da una<br />
spossatezza inesplicabile.<br />
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