"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista
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innanzi, per adorarlo, mandando baci e chiamandolo <strong>di</strong>o e padre.<br />
L'imperatore, solo fra tutti, s'alzava e tenendo in mano un<br />
vaso d'oro pieno della bevanda or<strong>di</strong>naria del paese, come<br />
primogenito del Sole lo invitava a bere.<br />
Ritenendosi accolta l'offerta e supponendo da parte<br />
dell'astro <strong>di</strong>urno eguale invito, l'imperatore in altro vaso beveva<br />
qualche sorso, <strong>di</strong>videndo poi il rimanente liquido fra gli altri<br />
principi del sangue, che lo bevevano entro tazzine d'oro che poi<br />
portavano con loro a tale scopo.<br />
Dopo questa cerimonia l'imperatore ed i più gran<strong>di</strong><br />
personaggi si recavano nel tempio del Sole ove vedevasi<br />
l'immagine dell'astro, <strong>di</strong> gigantesche <strong>di</strong>mensioni, coi raggi d'oro,<br />
e d'argento adorni <strong>di</strong> pietre preziose e si deponevano <strong>di</strong>nanzi ad<br />
esso le offerte dei curachi e dei rappresentanti delle provincie,<br />
consistenti in piccoli animali d'oro o d'argento od oggetti <strong>di</strong><br />
maggior pregio.<br />
I ministri del tempio intanto sacrificavano grande numero<br />
<strong>di</strong> agnelli e interrogavano ansiosamente le viscere, il cuore ed i<br />
polmoni d'un agnello nero, per conoscere se il Sole era<br />
sod<strong>di</strong>sfatto <strong>di</strong> tutti quegli omaggi.<br />
Se dopo ucciso l'animale i polmoni palpitavano ancora, se i<br />
condotti d'aria erano ben gonfi dopo d'avervi soffiato dentro, la<br />
risposta era affermativa. In caso contrario sacrificavano un<br />
montone, poi un'altra pecora e se anche queste davano infausti<br />
segni, i peruviani ritenevano che l'astro maggiore fosse<br />
malcontento <strong>di</strong> loro e si preparasse a punirli.<br />
In seguito si bruciava il cuore delle vittime, si accendeva il<br />
fuoco sacro me<strong>di</strong>ante un vasettino concavo d'un metallo<br />
luci<strong>di</strong>ssimo, entro il quale, riflettendosi i raggi come nel centro<br />
d'una lente, accendevano del cotone ben asciutto, si cucinavano<br />
con quello tutti gli animali uccisi e le carni venivano <strong>di</strong>spensate<br />
ai presenti.<br />
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