"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista
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<strong>di</strong> base alla capanna.<br />
Bastò a loro uno sguardo per convincersi che quell'abituro<br />
era deserto. Qualcuno però doveva abitarlo perché sospesa a due<br />
pali vi era un'amaca <strong>di</strong> fibre <strong>di</strong> tucum abilmente intrecciate ed in<br />
un canto parecchie cuia, ossia specie <strong>di</strong> zucche tagliate a metà e<br />
ben seccate, delle quali gl'in<strong>di</strong>ani si servono come recipienti.<br />
Alonzo però, che frugava dappertutto, scoprì sotto un folto<br />
strato <strong>di</strong> foglie due pirami<strong>di</strong> <strong>di</strong> pallottole grigio-giallastre, un po'<br />
più grosse delle uova d'oca e che parevano composte d'una<br />
specie d'argilla grassa.<br />
– A cosa servono queste palle? – chiese stupito.<br />
– Quelle palle in<strong>di</strong>cano che il proprietario <strong>di</strong> questa<br />
capanna è un ottomaco – <strong>di</strong>sse il dottore.<br />
– Ma cosa sono?<br />
– Poya.<br />
– Ora ne so quanto prima, dottore.<br />
– Allora ti <strong>di</strong>rò che costituiscono la riserva degli in<strong>di</strong>ani<br />
ottomachi, per quando manca la selvaggina. Le mangiano, mio<br />
caro, e con quale piacere!<br />
– Ma non sono <strong>di</strong> terra?<br />
– Di creta ma grassa, un po' oleosa e mescolata con un po'<br />
d'ossido <strong>di</strong> ferro. Un mio amico che l'ha analizzata l'ha trovata<br />
composta <strong>di</strong> silice e d'allume con un terzo <strong>di</strong> calce.<br />
– E voi <strong>di</strong>te che gli ottomachi mangiano questa creta?<br />
– È verissimo – <strong>di</strong>sse don Raffaele.<br />
– Forse come me<strong>di</strong>cina?<br />
– No, vi ho detto che la mangiano quando sono a corto <strong>di</strong><br />
viveri – <strong>di</strong>sse il dottore. – All'epoca dello straripamento<br />
dell'Orenoco, tutta la selvaggina abbandona queste sponde per<br />
ripararsi sui monti o sulle alture, sicché per un buon mese<br />
gl'in<strong>di</strong>ani, che non hanno l'abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> conservare grosse<br />
provviste, si trovano ben presto in lotta colla fame. Gli<br />
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