"La Città dell'Oro" di Emilio Salgari - Altervista
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compagni stavano pure zitti, ma avevano armato i fucili per<br />
aiutare gli ottomachi nella pericolosa impresa.<br />
Ad un tratto si scorse il muso del caimano presso la cinta. Il<br />
mostro esitò un istante ancora, poi si cacciò nella stretta<br />
apertura, ma non potendo passare, con urto violento spostò i<br />
primi pali. L'albero si rizzò improvvisamente facendo scattare il<br />
laccio, ed il saurio, preso a mezzo corpo da quella robusta corda<br />
che gli si era stretta intorno, si sentì strappare dall'acqua e<br />
sollevare in alto.<br />
Quale spettacolo offrì allora il mostro sospeso all'albero!...<br />
Era lungo cinque metri, aveva le mascelle armate <strong>di</strong> una doppia<br />
fila <strong>di</strong> denti formidabili, bianchi come l'avorio e triangolari, e<br />
una coda enorme, coperta <strong>di</strong> grosse scaglie rugose. Si <strong>di</strong>batteva<br />
furiosamente facendo scricchiolare l'albero, sbarrava gli occhi<br />
sanguigni, ma che avevano dei lampi giallastri, demoliva i pali<br />
colla possente coda ed emetteva certi brontolìi paragonabili al<br />
tuono u<strong>di</strong>to in lontananza.<br />
Gl'in<strong>di</strong>ani si erano slanciati nel recinto mandando urla <strong>di</strong><br />
trionfo ed agitando furiosamente le loro mazze, le scuri e gli<br />
arpioni, ma non osavano avvicinarsi al mostro che si <strong>di</strong>batteva<br />
con crescente furore, minacciando <strong>di</strong> accopparli a colpi <strong>di</strong> coda.<br />
– A noi – <strong>di</strong>sse don Raffaele, puntando il fucile.<br />
Attesero che il caimano mostrasse loro il ventre, poi fecero<br />
fuoco simultaneamente. Il mostro fece un ultimo e più tremendo<br />
balzo, agitò furiosamente la coda per alcuni istanti, poi si<br />
<strong>di</strong>stese, penzolando dall'albero come un appiccato.<br />
Gli ottomachi recisero la corda facendolo cadere sul<br />
bassofondo, lo trascinarono sulla sponda e lo sventrarono a colpi<br />
<strong>di</strong> scure, frugandogli nelle viscere.<br />
Pochi istanti dopo un in<strong>di</strong>ano offriva al povero mutilato,<br />
che era sempre <strong>di</strong>steso nella sua amaca, il suo pezzo <strong>di</strong> braccio<br />
che il caimano aveva inghiottito intero come fosse un semplice<br />
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