La trasformazione di società in trust - Reggio Emilia
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accantonamento, obbligo che sorge nel momento stesso <strong>in</strong> cui il compenso assoggettato a<br />
ritenuta viene erogato; sicché, anche nel caso <strong>di</strong> una sopravvenuta mancanza <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà, egli<br />
non potrà <strong>in</strong>vocare una carenza <strong>di</strong> dolo, né tantomeno una assenza <strong>di</strong> suitas.<br />
<strong>La</strong> tesi garantista è stata recentemente ripresa – con riferimento alla normativa vigente, sia <strong>in</strong><br />
tema <strong>di</strong> ritenute certificate, sia <strong>in</strong> tema <strong>di</strong> imposta sul valore aggiunto – da autorevole<br />
dottr<strong>in</strong>a 3 .<br />
Si è <strong>in</strong>vero osservato che la responsabilità penale ex art. 10-bis non può venire<br />
surrettiziamente tramutata da dolosa <strong>in</strong> colposa: la responsabilità dell’agente / impren<strong>di</strong>tore<br />
– si afferma – non deve essere ricondotta ad una “imprudente o negligente gestione delle risorse<br />
f<strong>in</strong>anziarie a sua <strong>di</strong>sposizione e, <strong>in</strong> particolare, delle somme corrispondenti alle ritenute operate e<br />
certificate”.<br />
In caso <strong>di</strong> assoluta mancanza <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà – si <strong>di</strong>ce – la “volontà non appare <strong>in</strong> alcun modo<br />
attribuibile all’agente, <strong>di</strong>fettando, anzi, – <strong>in</strong> ragione della impossibilità <strong>di</strong> adempiere – la stessa suitas<br />
della condotta e, conseguentemente, il dolo richiesto dalla norma <strong>in</strong>crim<strong>in</strong>atrice”.<br />
A sostegno <strong>di</strong> tale ragionamento, un caso tutt’altro che <strong>in</strong>frequente: si pensi – esemplificano<br />
gli Autori sopra citati – a colui che assuma la carica <strong>di</strong> amm<strong>in</strong>istratore unico <strong>di</strong> una società <strong>di</strong><br />
capitali dopo l’avvenuta certificazione, ma prima della scadenza del term<strong>in</strong>e previsto per la<br />
presentazione della <strong>di</strong>chiarazione annuale del sostituto <strong>di</strong> imposta; è evidente – si rileva –<br />
che questo nuovo amm<strong>in</strong>istratore si troverà, <strong>in</strong> <strong>di</strong>fetto della necessaria liqui<strong>di</strong>tà,<br />
nell’impossibilità <strong>di</strong> provvedere al versamento delle ritenute pur certificate <strong>in</strong> precedenza.<br />
Nel caso <strong>in</strong> esame – si afferma – “dovrebbe [...] risultare <strong>di</strong>fficile per chiunque affermare che<br />
l’omesso versamento delle ritenute certificate sia rimproverabile, ex art. 10-bis” al nuovo<br />
amm<strong>in</strong>istratore.<br />
“Non si vede allora – si afferma – per quale ragione dovrebbe ritenersi la penale responsabilità<br />
dell’amm<strong>in</strong>istratore che, al momento dell’omissione rilevante […], si trovi nella medesima situazione<br />
<strong>di</strong> impossibilità <strong>di</strong> far fronte al versamento delle ritenute”, salvo che l’illiqui<strong>di</strong>tà sia il frutto <strong>di</strong><br />
condotte appropriative o <strong>di</strong>strattive commesse anche <strong>in</strong> danno della società. In ogni altro<br />
caso – si sottol<strong>in</strong>ea e si conclude – rimproverare all’agente la sua condotta <strong>di</strong> gestione delle<br />
risorse societarie significherebbe sanzionare una condotta colposa (negligente, imperita o<br />
3 A. D’Avirro - M. Giglioli, I reati tributari, Ipsoa, 2012, p. 257.<br />
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