La trasformazione di società in trust - Reggio Emilia
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aperture, ra<strong>di</strong>cate o sull’esclusione della colpevolezza o sulla sussistenza della causa <strong>di</strong> forza<br />
maggiore.<br />
<strong>La</strong> CTP Lecce, 23-7-2010, n. 352, ha trattato il caso <strong>di</strong> sanzioni derivanti dall’omesso<br />
versamento <strong>di</strong> imposte (<strong>di</strong>rette ed IVA), esprimendosi nei seguenti term<strong>in</strong>i: “Tenuto conto<br />
delle con<strong>di</strong>zioni richieste delle parti e <strong>di</strong> tutta la documentazione <strong>in</strong> atti, annulla totalmente le sanzioni<br />
amm<strong>in</strong>istrative … ai sensi e per gli effetti dell’art. 6 co 5 secondo cui “non è punibile chi ha commesso<br />
il fatto per forza maggiore”, come la società ricorrente ha documentalmente <strong>di</strong>mostrato nel presente<br />
giu<strong>di</strong>zio. Si tratta <strong>di</strong> una anormalità nella formazione della volontà del soggetto, dovuta a questa causa<br />
particolare che esclude la responsabilità del soggetto stesso, <strong>in</strong> aderenza a ciò che si verifica nel campo<br />
penale e civile. <strong>La</strong> forza maggiore è una forza esterna, che determ<strong>in</strong>a la persona o la società, <strong>in</strong> modo<br />
<strong>in</strong>evitabile, a compiere un atto non voluto. In def<strong>in</strong>itiva, per quanto concerne la "forza maggiore",<br />
espressamente citata e prevista nell'art. 6 citato, essa può ricorrere <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> fatti impreve<strong>di</strong>bili ed<br />
<strong>in</strong>evitabili da parte <strong>di</strong> terzi soggetti, che hanno impe<strong>di</strong>to al contribuente <strong>di</strong> rispettare le norme fiscali”.<br />
Nella controversia de qua, il giu<strong>di</strong>ce salent<strong>in</strong>o valorizza l’ampia documentazione allegata dal<br />
ricorrente, peraltro mai contestata dagli Uffici impositori, con cui ha <strong>di</strong>mostrato che la crisi è<br />
dovuta alla per<strong>di</strong>ta del suo unico cliente che, a sua volta, a causa della crisi mon<strong>di</strong>ale del<br />
tessile, aveva perso quasi tutta la sua clientela.<br />
A fronte <strong>di</strong> tale improvviso ed impreve<strong>di</strong>bile stato <strong>di</strong> crisi, la società:<br />
– ha dovuto attivare una procedura <strong>di</strong> mobilità <strong>di</strong> 82 <strong>di</strong>pendenti;<br />
– ha poi assistito ad un periodo <strong>di</strong> breve ripresa del mercato;<br />
– ha <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e dovuto riaprire una procedura <strong>di</strong> mobilità per un totale <strong>di</strong> 25 <strong>di</strong>pendenti.<br />
In def<strong>in</strong>itiva, il giu<strong>di</strong>ce ritiene <strong>di</strong>mostrata dalla società l’<strong>in</strong>superabile <strong>di</strong>fficoltà ad affrontare<br />
tutte le scadenze previste per la liquidazione IVA e per il saldo del Mod. Unico, per il grave<br />
stato <strong>di</strong> crisi aziendale, dovuto a fatti <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti dalla propria volontà e capacità<br />
aziendale, <strong>in</strong> quanto determ<strong>in</strong>ati da fattori esterni.<br />
Analogamente, valorizzano la causa <strong>di</strong> forza maggiore quale causa ostativa all’applicabilità<br />
<strong>di</strong> sanzioni tributarie per <strong>in</strong>adempimenti causati da illiqui<strong>di</strong>tà, CTP Perugia 36/2009, CTP<br />
Firenze 13/2011 e CTR Roma 540/14/11.<br />
<strong>La</strong> non configurabilità della colpevolezza <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> illiqui<strong>di</strong>tà – pur collegandola <strong>in</strong> ogni<br />
caso al ricorrere della forza esterna, perlomeno da quanto emerge dal testo della pronuncia –,<br />
viene affermata dalla CTR Roma, 20-6-2012, n. 158, secondo cui l'impossibilità economica<br />
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