La trasformazione di società in trust - Reggio Emilia

2.4. La posizione della giurisprudenza di merito: due recenti decisioni
Quanto siamo andati sin qui dicendo trova riscontro in alcune recenti pronunce, relative
appunto all’ipotesi di reato di cui all’art. 10-ter, con le quali i giudici di merito sono giunti ad
assolvere l’imputato, per mancanza di dolo (o per insufficienza della prova del dolo), a
fronte di omissioni per così dire necessitate, cioè “provocate” da una assoluta indisponibilità
di risorse economiche. Due di esse appaiono – ad avviso di chi scrive – meritevoli di
menzione.
Va anzitutto ricordata la sentenza G.I.P. Trib. Firenze, 27 luglio 2012 (dep. 10 agosto 2012), n.
1141 29 .
Il procedimento vedeva coinvolto il legale rappresentante di una società, imputato di omesso
versamento con riferimento all’IVA dovuta per l’anno 2006.
L'imputato dichiarava: a) che l’impresa si era trovata in una situazione di gravissima
tensione finanziaria a causa del mancato incasso di alcune fatture, di importo assolutamente
rilevante, emesse per una altrettanto rilevante commessa; b) che il mancato incasso non era
prevedibile, posto che la società debitrice appariva, al momento della sottoscrizione degli
accordi commerciali, assolutamente solida e solvibile; c) che tale situazione aveva reso di
fatto impossibile il versamento dell’IVA dovuta; d) che, pur se successivamente alla scadenza
del termine di cui all’art. 10-ter, l’impresa stava onorando ratealmente il debito tributario.
Il giudice acquisiva documentazione comprovante l'esistenza dei crediti menzionati
dall’imputato e concludeva per l’assoluzione per “carenza dell'elemento psicologico del reato”.
Così motivava la sentenza: “Emerge […] dall'esame della documentazione prodotta dalla difesa che
effettivamente [l’imputato] si era trovato in gravi difficoltà economiche in conseguenza del mancato
adempimento di creditori [rectius debitori n.d.r.] della sua azienda, di modo che versava in quella
situazione che la dottrina e la giurisprudenza hanno definito di "illiquidità”. Tanto premesso, e tenuto
conto del fatto che la condotta omissiva del contribuente in tanto può essere sanzionata, in quanto si
versi in una ipotesi di dolo, seppur generico, nel caso di specie non può che emettersi sentenza di
assoluzione per carenza dell'elemento psicologico del reato. Il processo penale, a differenza di quello
tributario, impone di valutare e di provare la volontarietà dell'omissione (nel senso richiesto della
norma violata, di tal che deve risultare che l'agente si è rappresentato, e ha voluto l'omissione del
29 Disponibile on line su www.penale.it.
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