La trasformazione di società in trust - Reggio Emilia

A ciò si aggiunga che il debito IVA può essersi creato (e ciò, in realtà, avviene nella maggior
parte dei casi nei quali poi si giunge alla contestazione penale) a prescindere dal contestuale
incasso dell’imposta 34 : detta normativa rischia quindi di avere (e, in alcuni casi, ha già avuto)
pesantissime ripercussioni per le imprese che versano in difficoltà finanziaria.
Il che appare ancor più grave laddove si consideri che l’incapacità di adempiere
puntualmente agli obblighi tributari spesso prescinde dalla concreta volontà e dalla reale
capacità del contribuente. Basti infatti considerare che: (I) le recenti ricerche evidenziano
come la contrazione industriale obblighi la maggioranza dei contribuenti a ricorrere
all’indebitamento bancario per far fronte al pagamento delle imposte 35 ; (II) sempre più
istituti di credito risultano sordi alle richieste di affidamento dei propri clienti,
indipendentemente dalle motivazioni per cui le stesse vengono presentate (al limite anche
l’adempimento dei propri obblighi tributari); (III) si continua ad assistere ad una intollerabile
dilatazione dei tempi di pagamento da parte della stessa pubblica amministrazione e delle
aziende di Stato; (IV) il bassissimo grado di applicazione della Direttiva Europea sui
pagamenti (pur recepita nei termini dal nostro Legislatore).
De iure condendo, un intervento normativo di depenalizzazione apparirebbe – nell’attuale
contesto di grave crisi economica – quanto mai opportuno.
De iure condito, riteniamo debbano essere adeguatamente valorizzati gli spunti interpretativi
che abbiamo cercato di fornire con la presente circolar e gli orientamenti giurisprudenziali di
segno garantista cui sopra abbiamo fatto riferimento.
Il suggerimento rivolto a tutti i Colleghi è quello di operare “in team”, attraverso un quanto
mai opportuno coordinamento che veda impegnati insieme l’avvocato penalista ed il
commercialista dell’azienda, i quali insieme potranno enucleare puntualmente le ragioni
della crisi aziendale e dimostrare (a fronte dei necessari presupposti di fatto) che il
34 Molto opportunamente l’art. 32-bis D.L. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto
2012, n. 134, ha introdotto nel nostro ordinamento il regime IVA di cassa, in vigore dal 1° dicembre 2012. Tale
regime, pur limitato temporalmente e per dimensione dei soggetti beneficiari, potrà consentire di ridurre le
situazioni in cui si potrebbero determinare omissioni di pagamenti penalmente rilevanti.
35 Molteplici studi confermano tale dato, tra di essi segnaliamo una recentissima analisi di Confedercontribuenti.
Peraltro, già nella seconda parte del 2012 uno studio realizzato da Confartigianato insieme con l’istituto Ispo su
un campione di imprenditori artigiani aveva evidenziato che circa il 58% delle aziende italiane, pari a 615.000
unità, era costretto a chiedere al fisco dilazioni di pagamento e a ricorrere a prestiti bancari per pagare le tasse.
30