La trasformazione di società in trust - Reggio Emilia

3. Le sanzioni amministrative tributarie in caso di illiquidità/insolvenza. Breve
illustrazione degli artt. 5 e 6 D.L.vo 472/1997: una disciplina informata a quella penale
Esaminati i principali profili penal-tributari, è necessario ora – per completare il quadro –
affrontare anche le implicazioni riguardanti l’applicabilità delle sanzioni amministrative
tributarie irrogabili in caso di omesso versamento a fronte di situazioni di
illiquidità/insolvenza.
Vale avvertire sin d’ora che, proprio per come è stata costruita quest’ultima disciplina, i
rinvii ad istituti e concetti di matrice squisitamente penalistica saranno necessariamente
numerosi.
La nostra attenzione si concentrerà, in particolare, sugli artt. 5 e 6 D.L.vo 472/1997 (vale a
dire, rispettivamente, sui requisiti su cui si incardina la personalità dell’illecito tributario e
sulle cause di non punibilità), anche alla luce delle – sinora non numerose – interpretazioni
offerte dalla giurisprudenza tributaria.
Va per cominciare notato che l’adozione del principio di personalità implica l’immediata e
fondamentale rilevanza dell’elemento soggettivo, siccome risultante dal comma 1 dell’ora
richiamato art. 5: su tale disposizione si fonda appunto la personalizzazione dell’illecito
tributario.
La disposizione prevede esplicitamente che la condotta debba essere cosciente e volontaria e,
prima ancora, riferibile all’agente (come abbiamo già illustrato, è l’elemento che la letteratura
penalistica individua come suitas: è, per così dire, il requisito psichico “minimo” che consente
di identificare le azioni suscettibili di essere valutate come condotte umane 32 ).
32 Per un primo inquadramento sulla disciplina delle sanzioni tributarie siccome regolata dal D.L.vo 472/1997, si
veda la migliore manualistica: G. Falsitta, Manuale di diritto tributario. Parte generale, Cedam, 2012, p. 523 e ss.; P.
Russo, Manuale di diritto tributario. Parte generale, Giuffrè, 2007, 413 ss.; A. Fantozzi, Il diritto tributario, Utet, 2003,
p. 617 e ss.; F. Tesauro, Istituzioni di diritto tributario, Utet, 2011, p. 317 e ss.. Più specificamente, intorno all’art. 5
(ed in particolare sul principio di personalità), cfr., senza pretesa di esaustività, F. Batistoni Ferrara, Il nuovo
sistema sanzionatorio. Principi generali (legalità, favor rei, imputabilità, colpevolezza, cause di non punibilità), in Fisco,
1999, p. 11354 e ss.; Id., Il principio di personalità, elemento soggettivo e responsabilità del contribuente, in Dir. prat. trib.,
1999, I, p. 1509 e ss.; Id., Commento art. 5, in F. Moschetti (a cura di), Commentario breve alle leggi tributarie. II.
Accertamento e sanzioni, Padova, 2010, p. 737 e ss.; E.M. Ambrosetti, Commento all’art. 5, in F. Moschetti – L. Tosi,
Commentario alle disposizioni generali sulle sanzioni amministrative in materia tributaria, Cedam, 2000, p. 156 e ss.; G.
Marongiu, La nuova disciplina delle sanzioni amministrative tributarie, in Dir. prat. trib., 1998, I, 264 ss.; L. Del
Federico, Introduzione alla riforma delle sanzioni amministrative tributarie: i principi sostanziali del d.lgs. n. 472/1997, in
Riv. dir. trib., 1999, I, p. 107 e ss.; L. Tosi, Profili soggettivi della disciplina delle sanzioni tributarie, in Rass. trib., 1999, p.
1328 e ss.; C. Fava, Sanzioni tributarie e persone giuridiche tra modelli penalistici e specificità di settore, Giuffrè, 2006, p.
39 e ss.; P. Aldrovandi, I profili evolutivi dell’illecito tributario, 2005, Cedam, p. 113 e ss..
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