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La trasformazione di società in trust - Reggio Emilia

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solo quando il rischio accettato sia stato particolarmente ampio, tanto da condurre ad un<br />

“<strong>in</strong>soluto” superiore ai c<strong>in</strong>quantamila euro.<br />

E già qui potrebbe arrestarsi il ragionamento.<br />

Ma un’ulteriore considerazione assume – a nostro giu<strong>di</strong>zio – valore <strong>di</strong>rimente.<br />

Come noto, il delitto <strong>di</strong> cui all’art 10-bis può essere <strong>in</strong>tegrato solo se le ritenute risult<strong>in</strong>o<br />

certificate 7 secondo le modalità previste dalle <strong>di</strong>sposizioni tributarie.<br />

Forse allora potrebbe essere oggetto <strong>di</strong> una parziale revisione l’op<strong>in</strong>ione – pur se espressa da<br />

autorevolissima dottr<strong>in</strong>a 8 – secondo cui saremmo <strong>di</strong> fronte ad un reato omissivo (proprio) a<br />

consumazione istantanea.<br />

Chi scrive ritiene non sia azzardato parlare <strong>di</strong> un’ipotesi non puramente omissiva, quanto<br />

piuttosto <strong>di</strong> una fattispecie (non istantanea, ma a formazione progressiva) a condotta mista,<br />

commissiva (prima) ed omissiva (poi): <strong>in</strong> un primo momento il sostituto <strong>di</strong> imposta<br />

sottoscrive (azione) una certificazione; <strong>in</strong> seguito egli lascia scadere il term<strong>in</strong>e (omissione)<br />

senza versare all’erario quanto dovuto (proprio sulla base della precedente certificazione).<br />

Ecco allora che (se si ritiene corretta questa costruzione) quello che pareva atteggiarsi come<br />

un dolo eventuale, sembrerebbe assumere via via i contorni <strong>di</strong> un dolo <strong>di</strong>retto (pur se<br />

probabilmente non <strong>in</strong>tenzionale): l’impren<strong>di</strong>tore che non ha ritenuto denari nelle proprie<br />

casse al momento del pagamento, ha sì agito accettando il rischio <strong>di</strong> non potere<br />

successivamente provvedere, ma ciò ha fatto confidando nella propria capacità <strong>di</strong> generare<br />

profitto (e <strong>di</strong> potere dunque pagare); <strong>di</strong>verso è l’atteggiamento psicologico dell’impren<strong>di</strong>tore<br />

che, trascorso (dal pagamento) un lasso temporale non irrilevante 9 , decide <strong>di</strong> certificare la<br />

7 E.M. Ambrosetti – E. Mezzetti – M. Ronco, Diritto Penale dell’Impresa, Bologna, 2012, p. 493.<br />

8 E. Musco - F. Ar<strong>di</strong>to, Diritto penale tributario, Seconda e<strong>di</strong>zione, Zanichelli E<strong>di</strong>tore, Tor<strong>in</strong>o, 2012, p. 275.<br />

Autorevole dottr<strong>in</strong>a (A. Carotenuto, Illiqui<strong>di</strong>tà dell’impresa e dolo nell’art. 10-bis del D.Lgs. n. 74/2000, <strong>in</strong> Il fisco, 2005,<br />

n. 33) ha <strong>in</strong> passato sottol<strong>in</strong>eato la peculiarità della struttura della fattispecie, evidenziando la presenza <strong>di</strong> un<br />

elemento <strong>di</strong> segno positivo (appunto il rilascio delle certificazioni). Va però detto che l’Autore, pur a fronte <strong>di</strong> tale<br />

sottol<strong>in</strong>eatura, ha comunque aderito alla op<strong>in</strong>ione comune, affermando che il reato <strong>di</strong> cui all’art. 10-bis è un reato<br />

“<strong>di</strong> pura omissione”.<br />

9 <strong>La</strong> certificazione penalmente rilevante è quella che il sostituto è tenuto a rilasciare entro il 28 febbraio <strong>di</strong> ogni<br />

anno. Ed <strong>in</strong>vero, pren<strong>di</strong>amo il caso delle ritenute operate dal datore <strong>di</strong> lavoro sulle retribuzioni dovute ai propri<br />

<strong>di</strong>pendenti: mensilmente il datore <strong>di</strong> lavoro /sostituto deve corrispondere gli emolumenti ai lavoratori /<br />

sostituiti, ritenendo quanto previsto dalla legge. Sarà poi alla presentazione del C.U.D. che il datore <strong>di</strong> lavoro /<br />

sostituto certificherà <strong>di</strong> aver effettivamente versato le somme <strong>di</strong> cui alle ritenute. Tra il momento <strong>in</strong> cui vengono<br />

effettuati i pagamenti delle retribuzioni (presupposto, come detto, della ritenuta) e quello <strong>in</strong> cui viene rilasciata la<br />

relativa certificazione, possono pertanto trascorrere anche molti mesi. In altre parole, prima della presentazione<br />

del C.U.D. il datore <strong>di</strong> lavoro ha a propria <strong>di</strong>sposizione un ampio arco <strong>di</strong> tempo <strong>in</strong> cui può verificare la propria<br />

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