La trasformazione di società in trust - Reggio Emilia

In altre parole, l’imprenditore deve avere fronteggiato la situazione di insolvenza
mantenendo una condotta conforme alla legge.
Solo a queste condizioni l’imprenditore stesso potrà poi dire che l’omesso versamento IVA
non è imputabile alla sua volontà.
Viene a tale proposito in rilievo, in particolare, la delicatissima disciplina relativa ai
pagamenti.
A tale proposito – pur non essendo questa la sede in cui la questione potrà essere
approfondita – pare opportuno richiamare brevemente alcuni principi di carattere generale.
Come noto, l’espressione “esegue pagamenti” di cui all’art. 216, co. 3, L.F. deve essere nel
significato più ampio possibile, comprensivo cioè di qualunque fatto estintivo del debito.
Il pagamento può dunque essere ritenuto tale – volendo esemplificare – anche se eseguito
mediante dazione di beni 20 , ovvero mediante compensazione, se questa non era già operante
ex iure 21 , ovvero ancora mediante novazione oggettiva 22 .
Ciò detto, va sottolineato che non ogni pagamento effettuato dall’imprenditore in istato di
insolvenza risulta lesivo della par condicio creditorum (con conseguente violazione dell’art.
216, co. 3, L.F.).
Possono, in particolare, essere effettuati (in tutto o pro quota) i pagamenti di crediti
privilegiati, purché nell’attivo vi sia capienza sufficiente per il proporzionale
soddisfacimento di tutti i crediti privilegiati dello stesso grado (è il caso tipico dei crediti per
retribuzioni dovute sotto qualsiasi forma ai prestatori di lavoro subordinato, assistiti da
privilegio generale ex art. 2751-bis c.c.).
Possono altresì essere effettuati i pagamenti c.d. contestuali 23 , posto che il citato art. 216, co.
3, sanziona soltanto il pagamento successivo all’insorgere del credito 24 .
Vi è poi chi afferma – nell’ambito di una concezione che tende a salvaguardare la
sopravvivenza dell’impresa 25 – l’irrilevanza penale dei pagamenti indispensabili per la
20 Cass. pen., Sez. V, 19 maggio 1986, Taddeo, in Cass. pen., 1987, p. 1018.
21 Cass. pen., Sez. V, 13 giugno 1980, Veronesi, in Cass. pen., 1981, p. 1660.
22 Cass. pen., Sez, V, 14 dicembre 1982, Cassa, in Cass. pen., 1984, p. 1249.
23 U. G. Balestrino, La bancarotta e gli altri reati concorsuali, Giappichelli Editore, 2012, p. 369; F. Antolisei, Manuale
di diritto penale, II, I reati fallimentari, p. 87.
24 Ovviamente se il pagamento contestuale lede la garanzia dei creditori può essere incriminato quale ipotesi di
bancarotta fraudolenta.
25 Mangano P., L’impresa come bene giuridico nei reati di bancarotta, Padova, 1998, p. 98.
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