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Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

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103<br />

La neurobiologia della dipendenza<br />

Adrian Carter 1<br />

Wayne Hall 2<br />

David Nutt 3<br />

1<br />

Queensland Brain Institute, University of<br />

Queensland, Australia<br />

2<br />

School of Population Health, University of<br />

Queensland, Australia<br />

3<br />

Henry Wellcome L.I.N.E, Bristol, UK<br />

Tratto da:<br />

Addiction neurobiology: ethical and social implications,<br />

EMCDDA Monographs, 2009<br />

Titolo origina<strong>le</strong>:<br />

The neurobiology of addiction<br />

Traduzione a cura di:<br />

Unità di <strong>Neuroscienze</strong>, <strong>Dipartimento</strong><br />

del<strong>le</strong> Dipendenze ULSS 20 Verona<br />

INTRODUZIONE<br />

Le neuroscienze stanno cominciando a svelare i cambiamenti neurochimici che<br />

avvengono all’interno di particolari regioni funzionali del cervello che sono responsabili<br />

del comportamento nella tossicodipendenza. In tal modo, la ricerca<br />

neuroscientifica ci aiuta a comprendere che i soggetti dipendenti da droghe soffrono<br />

di alterazioni neurocognitive e motivazionali che necessitano di una cura.<br />

Le nostre capacità cognitive ci consentono di discernere con rapidità quali<br />

attività valga la pena di <strong>per</strong>seguire nel nostro ambiente. Ci impegniamo in<br />

attività che sono “ricompensanti” e soddisfano valori di sopravvivenza come<br />

procurarsi il cibo, un’abitazione, oppure il sesso. Generalmente, queste ricompense<br />

rappresentano es<strong>per</strong>ienze piacevoli e motivano il comportamento<br />

assunto. Impariamo rapidamente quali siano <strong>le</strong> attività gratificanti e quali indizi<br />

ambientali siano associati alla ricezione di tali ricompense. Questi indizi<br />

acquisiscono un incentivo o una qualità motivante ta<strong>le</strong> da assicurare che <strong>per</strong>seguiremo<br />

gli obiettivi che essi segna<strong>le</strong>ranno in futuro.<br />

Gli obiettivi o gli eventi altamente motivanti si radicano profondamente<br />

nel nostro pensiero <strong>per</strong>mettendoci di rispondere a queste ricompense in modo<br />

rapido, senza sforzi, in forma abitua<strong>le</strong> e senza pensiero cosciente. Questo apprendimento<br />

accresce l’efficacia e il potere del pensiero focalizzando la nostra<br />

attenzione e <strong>le</strong> nostre energie su ciò che è ri<strong>le</strong>vante nell’ambiente aumentando<br />

<strong>le</strong> possibilità di raggiungimento dei nostri obiettivi con un minimo di sforzo.<br />

Non tutte <strong>le</strong> forme di attività apprese e gratificanti sono desiderabili. Inoltre,<br />

l’uso di droghe viene appreso in modo eccessivo <strong>per</strong>ché il loro utilizzo ripetuto<br />

attiva oltremodo i sistemi centrali di ricompensa nel cervello, consentendo<br />

così all’uso di queste sostanze di avere la precedenza su tutte <strong>le</strong> altre attività<br />

mirate a obiettivi che sono fondamentali <strong>per</strong> la sopravvivenza. Questa<br />

capacità del<strong>le</strong> droghe che danno dipendenza, di attivare fortemente la via della<br />

ricompensa, viene comunemente indicata come il loro effetto rinforzante. L’utilizzo<br />

cronico di droghe che danno dipendenza può inoltre reprimere la capacità<br />

di risposta della via centra<strong>le</strong> della ricompensa ad azioni gratificanti quotidiane<br />

che ci stimolano e danno un senso alla vita, come <strong>le</strong> relazioni, il lavoro<br />

e l’educazione. Sembrerebbe anche che questi cambiamenti spieghino il motivo<br />

<strong>per</strong> cui la ricerca del<strong>le</strong> droghe possa finire col dominare la vita di molti tossicodipendenti,<br />

a scapito della maggior parte degli altri interessi.<br />

La dipendenza danneggia anche un quantitativo di altri processi cognitivi<br />

che <strong>per</strong>petuano l’uso di droghe, molti dei quali sono inclusi nei criteri diagnostici<br />

<strong>per</strong> la dipendenza da droghe (Organizzazione Mondia<strong>le</strong> della Sanità,<br />

1993b; American Psychiatric Association, 2000). Essi comprendono:<br />

– un sentimento di compulsione ad utilizzare droghe;<br />

– un’indebolita capacità di evitare l’uso di droghe qualora se ne presenti l’occasione;<br />

– una diminuita comprensione del<strong>le</strong> conseguenze derivanti da un’assunzione<br />

ininterrotta di droghe;<br />

– l’abilità che hanno di stimoli associati all’uso di droghe (<strong>per</strong> esempio il<br />

luogo, il momento della giornata o <strong>le</strong> attività) e allo stress di produrre una

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