Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga
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160 - E<strong>le</strong>menti di NEUROSCIENZE E DIPENDENZE<br />
Fonte: Unità di <strong>Neuroscienze</strong>, <strong>Dipartimento</strong> Dipendenze ULLS 20 Verona (Work in progress)<br />
Figura 7.<br />
Mappe di <strong>per</strong>fusione cerebra<strong>le</strong> mediante tecnica CASL. A sinistra viene rappresentata la <strong>per</strong>fusione cerebra<strong>le</strong> di un cocainomane, in condizione basa<strong>le</strong> (a riposo).<br />
La mappa a destra mostra la <strong>per</strong>fusione sanguigna cerebra<strong>le</strong> dello stesso soggetto dopo visione di stimoli sul consumo di cocaina (craving). Come evidenziato<br />
dal<strong>le</strong> frecce gial<strong>le</strong>, è ben visibi<strong>le</strong> l’aumento del flusso sanguigno a livello della corteccia, in particolare nella zona fronta<strong>le</strong>. L’induzione del desiderio ad assumere<br />
droga ha quindi un corrispettivo neurofisiologico di aumento del metabolismo cerebra<strong>le</strong> cortica<strong>le</strong>.<br />
un esame RM con sequenza CASL. È stato misurato il<br />
metabolismo basa<strong>le</strong>, i termini di flusso sanguigno cerebra<strong>le</strong>,<br />
durante una condizione di risposo. Il paziente rimane<br />
dentro lo scanner RM ad occhi chiusi, senza alcuna<br />
stimolazione sensoria<strong>le</strong>. Successivamente viene<br />
detto al paziente di aprire gli occhi e osservare un video<br />
sull’uso di cocaina o cannabis, a seconda della sostanza<br />
d’abuso. Dopo la stimolazione visiva viene misurato<br />
nuovamente il metabolismo cerebra<strong>le</strong>.<br />
I risultati preliminari su alcuni di questi pazienti,<br />
mostrano una alterazione del flusso sanguigno cerebra<strong>le</strong><br />
rispetto alla condizione basa<strong>le</strong>. Nello specifico, si assiste<br />
ad un aumentato flusso sanguigno nella corteccia occipita<strong>le</strong>,<br />
attribuibi<strong>le</strong> alla forte salienza dello stimolo visivo<br />
che cattura l’attenzione del paziente, e del<strong>le</strong> regioni corticali<br />
frontali. L’aumentato desiderio di assunzione della<br />
sostanza, conseguente alla stimolazione visiva e alla variazione<br />
del metabolismo cerebra<strong>le</strong> nel<strong>le</strong> aree di induzione<br />
del craving, evidenziano lo stretto <strong>le</strong>game tra stimoli<br />
“droga-correlati” e dipendenza.<br />
CONCLUSIONI<br />
L’obiettivo principa<strong>le</strong> dello studio sul<strong>le</strong> alterazioni cerebrali<br />
con RM è quello di fornire importanti informazioni<br />
sulla presenza di alterazioni della sostanza grigia<br />
(alterazioni e deficit neuronali), della sostanza bianca cerebra<strong>le</strong><br />
(casi di <strong>le</strong>ucoencefalopatia spongiforme già segnalata<br />
in soggetti che fanno uso di eroina inalata) e dei<br />
meccanismi metabolici nei processi infiammatori dell’encefalo,<br />
che si sviluppano con l’uso di droghe. Le tec-<br />
niche avanzate di neuroimmagine nel campo del<strong>le</strong> neuroscienze<br />
forniscono così nuove e sempre più chiare<br />
prove scientifiche, del<strong>le</strong> modificazioni che, qualsiasi tipo<br />
di droga, può portare nell’organismo di chi ne fa uso. La<br />
dipendenza è una malattia comp<strong>le</strong>ssa ma curabi<strong>le</strong>, che<br />
colpisce <strong>le</strong> funzioni cerebrali e modifica il comportamento.<br />
L’uso di droghe altera la struttura e <strong>le</strong> funzioni<br />
cerebrali provocando cambiamenti che <strong>per</strong>sistono nel<br />
tempo, anche dopo l’interruzione dell’uso, oltre a<br />
esporre <strong>le</strong> <strong>per</strong>sone al rischio di sviluppare numerosi altri<br />
disturbi fisici e mentali <strong>le</strong>gati agli effetti tossici del<strong>le</strong> droghe<br />
stesse.<br />
Proprio <strong>per</strong>ché la tossicodipendenza coinvolge così<br />
tanti aspetti della vita <strong>per</strong>sona<strong>le</strong> di un individuo, non esiste<br />
un unico trattamento efficace in assoluto. Ogni paziente<br />
ha necessità e prob<strong>le</strong>mi particolari che richiedono<br />
un’adeguata combinazione di trattamenti terapeutici, interventi<br />
e servizi <strong>per</strong> un positivo reinserimento nella famiglia,<br />
nella società, nel mondo lavorativo.<br />
La ricerca scientifica e la pratica clinica hanno dimostrato<br />
l’importanza dell’assistenza continua <strong>per</strong> il trattamento<br />
della dipendenza, con una varietà di approcci integrati<br />
nel<strong>le</strong> comunità diurne e residenziali. Le nuove<br />
sco<strong>per</strong>te scientifiche nell’ambito dell’epigenetica, sull’influenza<br />
genetica e dell’ambiente sulla funzione e sulla<br />
espressione dei geni, integrate con <strong>le</strong> attuali evidenze<br />
scientifiche offrono numerose opportunità in ambito<br />
clinico, <strong>per</strong> la prevenzione e la cura della tossicodipendenza:<br />
l’opportunità di migliorare la diagnosi, di monitorare<br />
la progressione di un eventua<strong>le</strong> alterazione cerebra<strong>le</strong><br />
e valutare l’efficacia di nuove terapie farmacologiche<br />
e comportamentali.