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Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

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114 - E<strong>le</strong>menti di NEUROSCIENZE E DIPENDENZE<br />

Oltre al<strong>le</strong> vulnerabilità genetiche, vi sono fattori sociali<br />

che rendono alcuni individui maggiormente esposti alla<br />

possibilità di sviluppare una dipendenza rispetto ad altri.<br />

Questi fattori includono: il background socio-economico,<br />

l’esposizione all’uso di parenta<strong>le</strong> di droghe, o all’uso<br />

da parte di <strong>per</strong>sone dello stesso grado e un’esposizione<br />

precoce al<strong>le</strong> droghe, abuso fisico o sessua<strong>le</strong>, scarse<br />

prestazioni scolastiche e disturbi mentali come il disturbo<br />

di condotta, l’ansia e disturbi depressivi che si sviluppano<br />

durante l’ado<strong>le</strong>scenza (Hawkins et al., 1992).<br />

Sia <strong>le</strong> suscettibilità genetiche che quel<strong>le</strong> ambientali<br />

allo sviluppo della dipendenza sono mediate da cambiamenti<br />

neuropsicologici nel cervello di chi fa uso di<br />

droga. Si pensa che i geni coinvolti nella dipendenza producano<br />

cambiamenti nella struttura o nel funzionadi<br />

rischiare, l’impulsività, la ricerca di novità); oppure la<br />

probabilità di sviluppare un consumo prob<strong>le</strong>matico o dipendenza<br />

se si utilizzano droghe (<strong>per</strong> esempio quanto si<br />

considerino ricompensanti gli effetti della droga) (Rhee<br />

et al., 2003). Ciò suggerisce che esistano due grandi tipi<br />

di predisposizioni genetiche alla dipendenza (1) : profili<br />

genetici che aumentano la probabilità che alcuni individui<br />

trovino ricompensanti gli effetti acuti del<strong>le</strong> droghe e<br />

lier, 2002; Tynda<strong>le</strong>, 2003) ma pochi di questi al<strong>le</strong>li sono<br />

stati replicati in modo coerente e molte di queste associazioni<br />

sono modeste (Tynda<strong>le</strong>, 2003). La maggior<br />

parte dei geni candidati identificati finora sono associati<br />

all’attività dopaminergica e al sistema dopaminergico, ai<br />

recettori e trasportatori della dopamina (11) , oppure a<br />

proteine che influenzano l’attività farmacologica o il metabolismo<br />

del<strong>le</strong> droghe che danno dipendenza.<br />

LA RESISTENZA ALLA DIPENDENZA<br />

DA ALCOL EREDITATA GENETICAMENTE<br />

L’evidenza più forte della vulnerabilità o della resistenza<br />

alla dipendenza riguarda un gene, aldeide deidrogenasi<br />

2 (ALDH2), che codifica una variante dell’enzima<br />

coinvolto nel metabolismo dell’etanolo<br />

(Thomasson et al., 1991; Chen et al., 1999). Il gene<br />

ALDH2 codifica <strong>per</strong> una variante meno attiva dell’enzima<br />

metabolico. Gli individui che sono omozigoti<br />

<strong>per</strong> l’al<strong>le</strong><strong>le</strong> ALDH2 (ossia hanno due copie)<br />

hanno maggiori possibilità di s<strong>per</strong>imentare rossori<br />

facciali, nausea e emicrania nel caso in cui consumino<br />

alcol. Si pensa che una preva<strong>le</strong>nza e<strong>le</strong>vata di questi al<strong>le</strong>li<br />

spieghi la minor incidenza dell’alcolismo in alcune<br />

popolazioni dell’Est asiatico (Nest<strong>le</strong>r, 2000).<br />

Dato che la dipendenza è un disturbo comp<strong>le</strong>sso,<br />

è probabi<strong>le</strong> che siano i diversi geni associati al rischio<br />

di dipendenza, la maggior parte dei quali danno un<br />

piccolo contributo individua<strong>le</strong> al rischio (Khoury et<br />

al., 2003; Tynda<strong>le</strong>, 2003; Hall et al., 2004a; Khoury<br />

e al., 2004; Ball et al., 2007). L’ipotesi più plausibi<strong>le</strong><br />

è che ci sia un numero notevo<strong>le</strong> di geni coinvolti nell’iniziazione,<br />

adozione, <strong>per</strong>sistenza e nella cessazione<br />

dell’abuso di droghe, ciascuno dei quali porterà un<br />

piccolo rischio relativo (Lerman and Berrettini,<br />

2003). Gli effetti di questi tipi di profili genetici dipenderanno<br />

dagli stimoli e dai fattori scatenanti ambientali,<br />

come lo stress, l’opportunità di usare diverse<br />

droghe, l’uso di droga da parte di <strong>per</strong>sone dello stesso<br />

grado nonché l’uso parenta<strong>le</strong> e così via.<br />

Una migliore comprensione dei contributi genetici<br />

nello sviluppo di disturbi da tossicodipendenza fa<br />

insorgere l’eventualità che si possa impedire l’inizio<br />

dell’uso di droga e della relativa dipendenza in individui<br />

ad alto rischio. Identificando coloro che sono geneticamente<br />

vulnerabili alla dipendenza, sarebbe possibi<strong>le</strong><br />

impedire la dipendenza vaccinando gli individui<br />

contro gli effetti ricompensanti del<strong>le</strong> droghe da abuso.<br />

Le psicofarmacoterapie potrebbero anche essere adattate<br />

al<strong>le</strong> vulnerabilità genomiche di un individuo (farmacogenomica<br />

and farmacogenetica) <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere<br />

trattamenti della tossicodipendenza maggiormente efficaci<br />

ed efficienti. Identificando i geni e i prodotti genetici<br />

coinvolti nello sviluppo della dipendenza come,<br />

l’iniziazione, l’uso prob<strong>le</strong>matico di droga, la tol<strong>le</strong>ranza,<br />

la rinuncia, la dipendenza, il desiderio compulsivo<br />

e la ricaduta, potrebbe anche essere possibi<strong>le</strong> sviluppare<br />

trattamenti che mirano al<strong>le</strong> vulnerabilità genetiche<br />

e neuropsicologiche dell’individuo.<br />

(2)<br />

profili genetici che rendono gli individui più o meno<br />

suscettibili allo sviluppo della dipendenza se utilizzano<br />

droghe.<br />

Eventi ambientali significativi, come l’abuso fisico o<br />

sessua<strong>le</strong> ado<strong>le</strong>scenzia<strong>le</strong>, possono interagire con la suscettibilità<br />

genetica ad aumentare il rischio di sviluppare disturbi<br />

psichiatrici (Nest<strong>le</strong>r et al., 1996; Nest<strong>le</strong>r, 2000; Caspi<br />

et al., 2005; Goldman et al., 2005; Ball et al., 2007).<br />

Questi studi forniscono prove convincenti del fatto che<br />

sia i geni che l’ambiente abbiano un ruolo significativo<br />

nello sviluppo della dipendenza (Ball et al., 2007).<br />

Nonostante <strong>le</strong> forti evidenze di contributi genetici<br />

nei confronti della vulnerabilità alla dipendenza, tentativi<br />

di identificare in modo affidabi<strong>le</strong> geni specifici di suscettibilità<br />

alla dipendenza si sono rivelati finora deludenti.<br />

Studi di associazione su larga scala hanno identificato<br />

numerosi geni candidati promettenti che<br />

conferiscono vulnerabilità alla dipendenza (Ball e Col-<br />

LE VULNERABILITÀ ALLA DIPENDENZA: UNA<br />

CONFLUENZA DI FATTORI GENETICI E SOCIALI

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