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Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

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112 - E<strong>le</strong>menti di NEUROSCIENZE E DIPENDENZE<br />

del mesencefalo al<strong>le</strong> regioni corticali recentemente evolute)<br />

(Paulus, 2007). Ciò comprende una serie di processi<br />

neurocognitivi che vengono discussi nel Capitolo 2<br />

di questa relazione 1 : valutazione e pianificazione (2) ; motivazione<br />

e preferenza <strong>per</strong>sona<strong>le</strong>; e (3) stato corporeo interno<br />

e risposta a un evento (Paulus, 2007). Sembra che<br />

l’abuso cronico di droghe che danno assuefazione abbia<br />

un impatto su molte di queste funzioni, se non addirittura<br />

su tutte.<br />

MEMORIA, APPRENDIMENTO E ABITUDINI<br />

Anche alcune aree fondamentali del cervello coinvolte<br />

nell’apprendimento sono state ricol<strong>le</strong>gate alla tossicodipendenza<br />

(Everitt e Robbins, 2005). Essa comporta l’apprendimento<br />

di nuove abitudini, <strong>per</strong>tanto non sorprende<br />

che i cambiamenti nel<strong>le</strong> vie neurali che sottostanno all’apprendimento<br />

e alla memoria di comportamenti abituali<br />

(o risposte condizionate) siano coinvolti nello sviluppo<br />

della dipendenza. Il sistema neura<strong>le</strong> coinvolto nella<br />

formazione di abitudini è la via mesolimbica, una regione<br />

del cervello che comprende il NAcc, l’amigdala,<br />

l’ippocampo e lo striato (caudato e putamen). Questi sistemi<br />

di memoria sono implicati: nell’apprendimento di<br />

stimoli condizionati (NAcc e amigdala); nell’apprendimento<br />

del<strong>le</strong> abitudini (il caudato e il putamen); e nella<br />

memoria dichiarativa (l’ippocampo).<br />

Come notato sopra, gli stimoli relativi alla droga possono<br />

suscitare appetizioni compulsive in utilizzatori di<br />

droga astinenti e scatenare la ricaduta (O’Brien et al.,<br />

1998). Gli studi condotti su animali con condizionamento<br />

Pavloviano mostrano costantemente che sia sufficiente<br />

un’unica esposizione a uno stimolo condizionato<br />

<strong>per</strong> ripristinare i comportamenti di dipendenza negli animali<br />

che sono stati in astinenza <strong>per</strong> lunghi <strong>per</strong>iodi di<br />

tempo (Gold e Koob, 1989). In particolar modo, è stato<br />

mostrato che <strong>le</strong> aree del sistema limbico, in primo luogo<br />

l’ippocampo e l’amigdala, sono decisive nell’acquisizione,<br />

nel consolidamento e nell’espressione dell’apprendimento<br />

dello stimolo <strong>le</strong>gato alla droga che guida la ricaduta in<br />

comportamenti di ricerca della stessa (Weiss et al., 2000;<br />

v., 2005). Questa ricerca suggerisce che i cambiamenti nel<br />

funzionamento del cervello possono portare alla formazione<br />

di abitudini e conferire una ri<strong>le</strong>vanza specia<strong>le</strong> a stimoli<br />

e contesti in cui <strong>le</strong> droghe vengono utilizzate. Queste<br />

associazioni alla droga apprese possono indicare successivamente<br />

stati interni di appetizione compulsiva che<br />

<strong>per</strong>petuano la tossicodipendenza e portano alla ricaduta 9 .<br />

RAPPRESENTAZIONE DEGLI IMPULSI CORPOREI<br />

La capacità di rappresentare lo stato interno del corpo, o<br />

introcezione, <strong>per</strong> un organismo è importante al fine di<br />

mantenere l’omeostasi – il processo che mantiene funzionante<br />

il corpo in una condizione stabi<strong>le</strong> e generalmente<br />

produttiva (Damasio, 1999). L’introcezione è fondamenta<strong>le</strong><br />

anche nel plasmare o influenzare <strong>le</strong> scelte che facciamo<br />

(Damasio et al., 2000; Craig, 2002). È un aiuto<br />

importante nella decisione di ciò che un individuo necessita<br />

in una data situazione <strong>per</strong> soddisfare i bisogni dell’organismo<br />

(Paulus, 2007). Spesso questi stati vengono<br />

chiamati “stati affettivi”, <strong>per</strong>ché siamo influenzati da loro<br />

e sono anche considerati stati emozionali.<br />

L’insula – una regione della corteccia che si trova a livello<br />

dell’intersezione del lobo fronta<strong>le</strong>, tempora<strong>le</strong> e parieta<strong>le</strong><br />

– è stata ricol<strong>le</strong>gata a questo processo. L’insula riceve<br />

input dalla corteccia e dal talamo che convogliano<br />

informazioni riguardanti lo stato emoziona<strong>le</strong> e omeostatico<br />

dell’organismo. L’insula ha anche proiezioni a diverse<br />

regioni corticali, incluse <strong>le</strong> cortecce sensoriali e associative,<br />

in modo ri<strong>le</strong>vante la OFC e il aCG, e il tronco cerebra<strong>le</strong><br />

e il sistema limbico, incluso l’amigdala, l’ipotalamo, il<br />

NAcc e lo striato. Queste dense connessioni <strong>per</strong>mettono<br />

all’insula di col<strong>le</strong>gare <strong>le</strong> informazioni provenienti dall’organismo,<br />

i centri emozionali e i sentimenti coscienti provenienti<br />

dal<strong>le</strong> regioni corticali. L’insula è coinvolta nella<br />

<strong>per</strong>cezione cosciente dello stato fisiologico del corpo. Invia<br />

queste informazioni al<strong>le</strong> regioni corticali prefrontali<br />

<strong>per</strong> influenzare <strong>le</strong> decisioni su ciò che è necessario fare<br />

(Everitt e Robbins, 2005) e riveste anche un ruolo <strong>per</strong><br />

quanto riguarda <strong>le</strong> emozioni e <strong>le</strong> risposte autonomiche.<br />

Dato il ruolo che queste funzioni hanno nella dipendenza<br />

non è una sorpresa che proprio l’insula sembrerebbe<br />

avere un ruolo fondamenta<strong>le</strong> nella tossicodipendenza<br />

(Contreras et aI., 2007). Gli studi su animali suggeriscono<br />

che l’insula potrebbe rappresentare gli stati<br />

interni dell’organismo, come l’appetizione compulsiva,<br />

l’astinenza o il desiderio di assumere droghe, che vengono<br />

innescati da indizi associati ad esse (Kilts et aI.,<br />

2001; Bonson et aI., 2002). Il ruolo della corteccia insulare<br />

nell’es<strong>per</strong>ienza di appetizione compulsiva di droga è<br />

visibi<strong>le</strong> negli studi di neuroimaging che mostrano che nei<br />

tossicodipendenti l’insula è attiva durante un’appetizione<br />

compulsiva indotta da stimoli e che la sua attivazione sia<br />

correlata a referti soggettivi di appetizione compulsiva di<br />

droga (Contreras et aI., 2007).<br />

La consapevo<strong>le</strong>zza o l’es<strong>per</strong>ienza cosciente della risposta<br />

dell’organismo al<strong>le</strong> droghe è di importanza critica nel<br />

mantenimento dei comportamenti di dipendenza. L’es<strong>per</strong>ienza<br />

del desiderio compulsivo di droghe rappresenta<br />

un potente fattore motivante <strong>per</strong> i tossicodipendenti ad<br />

usare droghe. La disattivazione dell’insula nei ratti impedisce<br />

la ricerca di droga (Contreras et aI., 2007). Uno<br />

studio recente ha anche mostrato che gli individui che<br />

avevano <strong>le</strong>sioni nella corteccia dell’insula erano in grado<br />

di smettere di fumare facilmente e non avevano ricadute<br />

(Naqvi et aI., 2007). Il danno all’insula non aumentava<br />

la probabilità di smettere, bensì aumentava il successo di<br />

coloro che provavano a ridurre il desiderio di fumare. Il<br />

ruolo rivestito dall’introcezione nel<strong>le</strong> scelte che facciamo

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