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Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

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STUDIO DEI MECCANISMI NEURO-COGNITIVI SOTTESI ALLA TOSSICODIPENDENZA CON UTILIZZO DI TECNICHE AVANZATE… - 159<br />

cia cingolata anteriore. L’uso di un magnete ad alto<br />

campo ha <strong>per</strong>messo di identificare in modo dettagliato i<br />

principali metaboliti (NAA, Cr, Cho, mI). I risultati<br />

hanno fornito importanti informazioni in particolare su<br />

un particolare tipo di metabolita, il glutammato.<br />

Il glutammato (Glu) viene il più del<strong>le</strong> volte ri<strong>le</strong>vato assieme<br />

alla glutammina (composto Glx); la glutammina<br />

come il mio-inositolo è un marcatore astrocitario e viene<br />

convertita in glutammato, che rappresenta il più importante<br />

e diffuso metabolita eccitatorio del Sistema Nervoso<br />

Centra<strong>le</strong>. Nei soggetti che fanno uso di cannabis, la MRS<br />

ha mostrato una considerevo<strong>le</strong> riduzione dei valori di Glx<br />

a livello della corteccia cingolata anteriore. Questi risultati<br />

preliminari sono ancora in fase di studio: sono necessari<br />

ulteriori approfondimenti <strong>per</strong> definire con precisione i<br />

meccanismi alla base dell’alterato metabolismo riscontrato.<br />

Tuttavia, questi dati rappresentano la base di partenza<br />

<strong>per</strong> una importante rif<strong>le</strong>ssione, circa i reali deficit<br />

che l’uso di cannabis porta al funzionamento cerebra<strong>le</strong>.<br />

DTI E ALTERAZIONI DELLA SOSTANZA<br />

BIANCA CEREBRALE<br />

Una ricerca del 2008 di Ashtari e collaboratori, ha utilizzato<br />

<strong>le</strong> scansioni di un tipo di Risonanza Magnetica chiamato<br />

Diffusion Tensor Imaging (DTI) che misura i movimenti<br />

del<strong>le</strong> mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> d’acqua attraverso i tessuti cerebrali.<br />

I pattern anomali di diffusione dell’acqua che sono<br />

stati trovati in ado<strong>le</strong>scenti e giovani adulti con una storia<br />

di uso frequente di cannabis suggeriscono un danno<br />

o un arresto dello sviluppo della guaina mielinica che circonda<br />

gli assoni dei neuroni. Sono state evidenziate<br />

quindi anomalie cerebrali diffuse che coinvolgono in<br />

particolare aree ancora in fase di sviluppo durante gli<br />

anni dell’ado<strong>le</strong>scenza, soprattutto la connessione frontotempora<strong>le</strong><br />

tramite il fascicolo arcuato. Il fascicolo arcuato<br />

comprende il fascio di fibre che connette due importanti<br />

aree cerebrali responsabili della produzione (area di<br />

Broca nel giro fronta<strong>le</strong> inferiore) e della comprensione<br />

(area di Wernicke nel giro tempora<strong>le</strong> su<strong>per</strong>iore) del linguaggio.<br />

Sebbene i dati di questo studio debbano essere<br />

ritenuti preliminirari <strong>per</strong>ché <strong>le</strong> anomalie potrebbero rif<strong>le</strong>ttere<br />

l’uso combinato di marijuana e alcol, <strong>le</strong> conclusioni<br />

della ricerca supportano l’ipotesi che l’uso cronico<br />

di cannabis durante l’ado<strong>le</strong>scenza possa effettivamente<br />

alterare la norma<strong>le</strong> traiettoria del<strong>le</strong> fibre di connessione<br />

del cervello, con importanti ri<strong>per</strong>cussioni sul trasferimento<br />

del<strong>le</strong> informazioni neurona<strong>le</strong> e quindi alterazioni<br />

del funzionamento cognitivo.<br />

ANALISI DELLA PERFUSIONE CEREBRALE<br />

La misura in vivo dell’emodinamica regiona<strong>le</strong> cerebra<strong>le</strong><br />

ha enormi potenzialità cliniche, dal momento che esiste<br />

una stretta relazione tra funzionalità fisiologica, metabolismo<br />

e apporto loca<strong>le</strong> di sangue.<br />

In vari lavori (Tucker KA e coll.) si sono evidenziate<br />

<strong>le</strong> alterazioni metaboliche cerebrali correlate al<strong>le</strong> compromissioni<br />

cognitive in soggetti dipendenti dalla cocaina.<br />

Tucker ha utlizzato la SPECT, una tecnica di medicina<br />

nuc<strong>le</strong>are che utilizza traccianti radioattivi, <strong>per</strong> misurare i<br />

livelli di <strong>per</strong>fusione ematica del<strong>le</strong> aree cerebrali coinvolte<br />

nella capacità di prendere decisioni “decision making”,<br />

dopo somministrazione del test neuropsicologico Iowa<br />

Gambling Task (OGT) a pazienti cocainomani. I livelli<br />

più bassi di <strong>per</strong>fusione ematica nella corteccia cingolata<br />

anteriore, nel giro fronta<strong>le</strong> medio e su<strong>per</strong>iore, e nella corteccia<br />

prefronta<strong>le</strong> ventromedia<strong>le</strong> in soggetto cocainomani,<br />

rispetto ai controlli sani, correlava positivamente con <strong>le</strong><br />

più basse prestazioni degli stessi soggetti al test OGT.<br />

In un altro studio, la Professoressa N. Volkow del<br />

NIDA ha mostrato con tecnica PET come la cocaina riduce<br />

la <strong>per</strong>fusione sanguigna cerebra<strong>le</strong>, particolarmente<br />

nel<strong>le</strong> aree della corteccia fronta<strong>le</strong>, anche dopo 100 giorni<br />

di astinenza dalla sostanza (figura 6).<br />

Rispetto al<strong>le</strong> comuni tecniche nuc<strong>le</strong>ari, la CASL (Continuous<br />

Arterial Spin Labeling) <strong>per</strong>mette di studiare in<br />

modo assolutamente non invasivo <strong>le</strong> variazioni di flusso<br />

sanguigno. Questa tecnica di RM, risulta facilmente applicabi<strong>le</strong><br />

in studi di neuroscienze, con la possibilità di<br />

molteplici acquisizioni senza rischi <strong>per</strong> il soggetto.<br />

L’Unità di <strong>Neuroscienze</strong> di Verona ha sottoposto alcuni<br />

pazienti con dipendenza da cocaina e marjiuana ad<br />

Figura 6.<br />

La figura in alto mostra un cervello sano, che non consuma cocaina, con un<br />

norma<strong>le</strong> metabolismo (aree in giallo e rosso). La figura al centro mostra invece<br />

il ridotto metabolismo cerebra<strong>le</strong> (aree in blu) di un soggetto in astinenza da<br />

cocaina da 10 giorni. Lo stesso soggetto, dopo 100 giorni di astinenza mostra<br />

ancora un ridotto flusso sanguigno cerebra<strong>le</strong> nel<strong>le</strong> aree frontali (aree in blu). Il<br />

consumatore di cocaina, nonostante la prolungata astinenza dalla sostanza,<br />

mostra un <strong>le</strong>nto recu<strong>per</strong>o del norma<strong>le</strong> metabolismo cerebra<strong>le</strong> (effetti negativi<br />

a lungo termine della cocaina sul cervello).<br />

Fonte: Brookhaven National Laboratory.

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