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Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

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136 - E<strong>le</strong>menti di NEUROSCIENZE E DIPENDENZE<br />

provoca a sua volta un cambiamento loca<strong>le</strong> del<strong>le</strong> proprietà<br />

magnetiche del sangue a livello vascolare ed una<br />

variazione di segna<strong>le</strong> che viene ri<strong>le</strong>vata dalla RM. Sfruttando<br />

quindi il disaccoppiamento fra la fisiologica richiesta<br />

energetica ed aumentato apporto ematico causato<br />

dalla maggiore attività neurona<strong>le</strong> si ottengono <strong>le</strong> immagini<br />

di Risonanza Magnetica funziona<strong>le</strong>. In questo modo,<br />

lo stato di ossigenazione del sangue viene utilizzato come<br />

mezzo di contrasto endogeno.<br />

L’utilità clinica e l’affidabilità di questa metodica<br />

sono state in seguito confermate da molti studi e, più recentemente,<br />

dalla validazione intrao<strong>per</strong>atoria, che ha dimostrato<br />

la precisa corrispondenza del<strong>le</strong> aree attivate ottenute<br />

mediante RM con i risultati della stimolazione diretta<br />

in ambito chirurgico.<br />

Figura 2.<br />

Lateralizzazione emisferica del linguaggio in pz con <strong>le</strong>sione cerebra<strong>le</strong> fronta<strong>le</strong><br />

sinistra (compito di produzione verba<strong>le</strong>) - pianificazione chirurgica.<br />

molazione luminosa (“contrast bolus tracking”). Questo<br />

metodo fu rapidamente soppiantato dall’introduzione<br />

della vera e propria tecnica di Risonanza Magnetica funziona<strong>le</strong><br />

(functional Magnetic Resonance o fMRI), comp<strong>le</strong>tamente<br />

non invasiva, basata sul<strong>le</strong> modificazioni di segna<strong>le</strong><br />

in vivo indotte dalla variazione dello stato di ossigenazione<br />

dell’emoglobina. Fu così che si introdusse il<br />

termine di fMRI basata sul contrasto o “effetto BOLD”<br />

(Blood Oxygen Level Dependent). Da questo momento<br />

in poi la fMRI si è affiancata al<strong>le</strong> metodiche medico nuc<strong>le</strong>ari<br />

(PET, SPECT), all’EEG e MEG nello studio della<br />

funzione cerebra<strong>le</strong>. Le sue caratteristiche intrinseche<br />

sono <strong>le</strong> seguenti: assenza di invasività (non viene somministrato<br />

mezzo di contrasto esogeno), e<strong>le</strong>vata risoluzione<br />

spazia<strong>le</strong> e tempora<strong>le</strong>, faci<strong>le</strong> riproducibilità, possibilità di<br />

coregistrazione con immagini anatomiche di alta qualità.<br />

APPLICAZIONI<br />

La risonanza magnetica funziona<strong>le</strong> trova numerosi campi<br />

di applicazione in <strong>Neuroscienze</strong>:<br />

– pianificazione pre-chirurgica: <strong>per</strong>mette l’identificazione<br />

non invasiva preo<strong>per</strong>atoria del<strong>le</strong> strutture e del<strong>le</strong><br />

funzioni corticali in rapporto con una <strong>le</strong>sione. Particolare<br />

attenzione è stata rivolta all’identificazione del<strong>le</strong><br />

aree funzionali del cervello in corrispondenza del<strong>le</strong> aree<br />

centrali (solco centra<strong>le</strong> e giri ad esso adiacenti, corteccia<br />

visiva ed uditiva), evidenziando l’effettiva localizzazione<br />

di determinate funzioni in quel<strong>le</strong> aree secondo<br />

gli schemi noti della neurofisiologia. Questa metodica<br />

si propone <strong>per</strong>tanto come strumento estremamente<br />

uti<strong>le</strong> al Neurochirurgo in quanto <strong>per</strong>mette una migliore<br />

programmazione della strategia chirurgica al fine<br />

di ridurre al minimo i rischi di deficit post o<strong>per</strong>atorio.<br />

– studi sull’attivazione cortica<strong>le</strong> durante esecuzione di<br />

processi cognitivi: <strong>per</strong>mette l’esplorazione di funzioni<br />

su<strong>per</strong>iori comp<strong>le</strong>sse qua<strong>le</strong> <strong>per</strong> esempio il linguaggio<br />

(produzione di paro<strong>le</strong>, decisione semantica, etc), nel<br />

PRINCIPI<br />

La modificazione dello stato di ossigenazione dell’emoglobina<br />

nei globuli rossi è alla base teorica dell’effetto<br />

BOLD. Stimolazioni corticali opportunamente applicate<br />

a specifiche aree del cervello inducono variazioni di un<br />

certo numero di parametri fisiologici. In particolare, la<br />

<strong>per</strong>fusione cerebra<strong>le</strong> del<strong>le</strong> aree stimolate aumenta in conseguenza<br />

dell’incremento dell’attività neurona<strong>le</strong>, che libera<br />

localmente sostanze vasodilatatrici tra cui l’ossido<br />

nitrico (NO). L’incremento loca<strong>le</strong> del flusso ematico avviene<br />

in misura maggiore dell’aumento del consumo di<br />

ossigeno; il risultato di questo disaccoppiamento è un incremento<br />

della concentrazione di ossi-emoglobina con riduzione<br />

paradossa della desossi-emoglobina sul versante<br />

venoso del <strong>le</strong>tto capillare. L’ossi-emoglobina in eccesso<br />

Figura 3.<br />

Dott. Franco A<strong>le</strong>ssandrini, Responsabi<strong>le</strong> Risonanza Magnetica Funziona<strong>le</strong> Ospeda<strong>le</strong><br />

di Borgo Trento, Verona.

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