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Neuroscienze e dipendenze - Dipartimento per le politiche antidroga

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LA STIMOLAZIONE CEREBRALE NELLO STUDIO E NEL TRATTAMENTO DELLA TOSSICODIPENDENZA - 219<br />

L’ipotesi neuropsicologica alla base del<strong>le</strong> ricerche che<br />

utilizzano la rTMS nel trattamento dell’addiction è,<br />

dunque, che eccitando la DLPFC con impulsi ad alta<br />

frequenza, e quindi aumentando la sua attività, essa dovrebbe<br />

attivarsi di più <strong>per</strong> aumentare la sua capacità inibitoria<br />

e di controllo; in particolare questo trattamento<br />

dovrebbe incrementare la capacità della DLPFC di fronteggiare<br />

il craving.<br />

Verranno di seguito descritti gli studi che hanno iniziato<br />

ad esplorare il potenzia<strong>le</strong> terapeutico della rTMS<br />

nell’ambito del<strong>le</strong> <strong>dipendenze</strong>.<br />

REVISIONE DELLA LETTERATURA<br />

SULL’USO DELLA rTMS NEL TRATTAMENTO<br />

DELLE TOSSICODIPENDENZE<br />

Gli studi relativi al trattamento con la Stimolazione<br />

Magnetica Transcranica di pazienti con dipendenza da<br />

sostanze sono ancora pochi ma è già stata pubblicata<br />

una prima revisione sull’argomento (Feil & Zangen<br />

2009). Nel 2003 sono stati pubblicato due articoli sul<br />

trattamento del tabagismo (Eichhammer et al. 2003,<br />

Johann et al. 2003) e recentemente ne è stato pubblicato<br />

un altro sullo stesso argomento (Amiaz et al.<br />

2009). Nel 2006 è stato pubblicato il primo lavoro su<br />

soggetti cocainomani (Camprodon et al. 2007) e nel<br />

2008 è stato fatto uno studio italiano su questo (Politi<br />

et al. 2008). Il primo studio sul trattamento con rTMS<br />

di soggetti alcolisti è stato da poco pubblicato (Mishra<br />

et al. 2010). In queste ricerche si è tentato di ridurre il<br />

craving <strong>per</strong> la sostanza utilizzando la Stimolazione Magnetica<br />

Transcranica ripetitiva ad alta frequenza (10, 15<br />

o 20 Hz).<br />

Johann e collaboratori (2003) hanno stimolato la<br />

DLPFC di sinistra di 11 soggetti con dipendenza da nicotina.<br />

Ad ogni applicazione sono stati somministrati 20<br />

treni di stimoli: i treni erano di 2,5 secondi e gli stimoli<br />

avevano una frequenza di 20 Hz; l’intensità era il 90%<br />

della soglia motoria (MT, dall’ing<strong>le</strong>se Motor Threshold)<br />

individua<strong>le</strong>. Lo studio comprendeva un gruppo di controllo<br />

che è stato sottoposto a sedute di stimolazione placebo.<br />

Nei soggetti che hanno ricevuto la vera stimolazione<br />

si è verificata una diminuzione significativa del craving,<br />

misurato con una scala visiva analogica (VAS,<br />

dall’ing<strong>le</strong>se Visual Analogue Sca<strong>le</strong>).<br />

Anche Eichammer e collaboratori (2003) hanno stimolato<br />

la DLPFC di sinistra di 14 pazienti con dipendenza<br />

da nicotina. Hanno svolto 4 sedute in 4 giorni<br />

consecutivi nel<strong>le</strong> quali ogni soggetto ha ricevuto, in ordine<br />

random, 2 vere stimolazioni e 2 stimolazioni placebo.<br />

Ogni seduta di vera rTMS prevedeva una applicazione<br />

di 20 treni di 2,5 secondi ad una frequenza di 20<br />

Hz e l’intensità era il 90% della MT. La conclusione a<br />

cui sono giunti gli s<strong>per</strong>imentatori è che rispetto a<br />

quando i soggetti sono stati sottoposti al<strong>le</strong> stimolazioni<br />

placebo, quando essi hanno ricevuto quel<strong>le</strong> vere, il numero<br />

di sigarette fumate è stato ridotto significativamente<br />

(p < .01).<br />

In un recente studio, anche Amiaz ed i suoi collaboratori<br />

(2009) hanno stimolato la DLPFC di sinistra di<br />

48 fumatori accaniti motivati a smettere di fumare. Lo<br />

studio comprendeva un gruppo di controllo che è stato<br />

sottoposto a sedute di stimolazione placebo. Sono state<br />

svolte 10 sedute giornaliere ogni giorno della settimana<br />

<strong>per</strong> un tota<strong>le</strong> di 20 treni al giorno. Gli stimoli sono stati<br />

dati con frequenza di 10 Hz e come intensità il 100%<br />

della MT individua<strong>le</strong>. La conclusione a cui sono giunti<br />

gli s<strong>per</strong>imentatori è che 10 sedute al giorno di rTMS ad<br />

alta frequenza riducono il consumo di sigarette e la dipendenza<br />

da nicotina.<br />

Camprodon e collaboratori (2007) hanno stimolato<br />

la DLPFC sia di destra che di sinistra di 6 pazienti con<br />

dipendenza da cocaina. Hanno svolto due sedute (a distanza<br />

di una settimana al massimo tra una e l’altra).<br />

Ogni seduta prevedeva un’applicazione di 20 treni di 10<br />

secondi ad una frequenza di 10 Hz e l’intensità era il<br />

90% della MT individua<strong>le</strong>. Questo studio ha dimostrato<br />

che con una seduta di rTMS della DLPFC di destra, ma<br />

non di sinistra, si ottiene una significativa riduzione<br />

transitoria del craving in individui con dipendenza da<br />

cocaina. Il craving è stato misurato usando una scala visiva<br />

analogica, prima della stimolazione, immediatamente<br />

dopo la stimolazione e 4 ore più tardi.<br />

Anche Politi e col<strong>le</strong>ghi (2008) hanno fatto uno studio<br />

su soggetti cocainomani. Essi hanno stimolato la<br />

DLPFC di sinistra di 36 soggetti. Ogni seduta prevedeva<br />

una applicazione di 20 treni di 2 secondi, con 30 secondi<br />

di intervallo tra un treno e l’altro, a una frequenza di 15<br />

Hz e al 100% della MT. I soggetti hanno partecipato a<br />

10 sedute. Per ogni giorno di stimolazione i soggetti<br />

sono stati sottoposti a valutazioni cliniche di sintomi psicopatologici<br />

connessi al craving. Ripetute misurazioni di<br />

analisi della varianza (ANOVA) hanno mostrato che il<br />

craving <strong>per</strong> la cocaina si riduce gradualmente durante <strong>le</strong><br />

sessioni di rTMS, con variazione notevo<strong>le</strong> alla settima<br />

sessione.<br />

È stato da poco pubblicato un lavoro sul trattamento<br />

dell’alcolismo con rTMS. Mishra e collaboratori (2010)<br />

hanno svolto uno studio controllato (vs. placebo), a singolo<br />

cieco. L’es<strong>per</strong>imento ha coinvolto 45 alcolisti, di cui<br />

30 hanno ricevuto la vera stimolazione e 15 quella placebo.<br />

I soggetti hanno ricevuto 10 sessioni giornaliere di<br />

stimolazione sulla DLPFC di destra; ogni seduta prevedeva<br />

la somministrazione di 20 treni di 4,9 secondi, con<br />

un intervallo di 30 secondi tra i treni, a una frequenza di<br />

10 Hz e al 110% della MT. Per misurare la gravità del<br />

craving <strong>per</strong> l’alcol è stato somministrato ai soggetti l’Alcol<br />

Craving Questionnaire (ACQ-NOW) in tre diversi<br />

momenti (prima del<strong>le</strong> stimolazioni, subito dopo l’ultima<br />

sessione e dopo un mese dal<strong>le</strong> stimolazioni). Gli autori<br />

hanno trovato che la rTMS ad alta frequenza della

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